Connect with us

In Sala

‘Il mohicano’ di Alexis Manenti, a maggio nelle sale

Il regista francese ambienta la vicenda in Corsica e lancia un grido di dolore contro la mafia e la speculazione edilizia.

Pubblicato

il

Ne Il mohicano, ambientato in un paesino sul litorale della Corsica, Joseph Cardelli (Alexis Manenti), è un pastore solitario e taciturno, che  alleva da sempre capre.

Nonostante il suo piccolo appezzamento di terra non sia edificabile ed è posto in una zona protetta, un malavitoso ha deciso di cementificare la zona e dar vita a una grossa speculazione immobiliare.

Per ottenere il suo scopo, sguinzaglia un paio di scagnozzi che, senza grandi giri di parole, intimano a Joseph di vendere il terreno.

Joseph rifiuta l’offerta e, quando, qualche giorno dopo, un bulletto pistola in pugno, lo minaccia, reagisce e lo uccide.

Fuggiasco, chiede aiuto a Pierre, un familiare che gli suggerisce di darsi per un po’ alla macchia, fino a quando non si saranno calmate le acque.

I mafiosi, guidati da Michel Battesti (Théo Frimigacci), non si danno per vinti, li intercettano, freddano, senza pietà, Pierre. Joseph, miracolosamente, si salva.

Vannina (Mara Taquin), la nipote, inorridita dalla spietata caccia che i malavitosi stanno dando allo zio, inizia a postare sui social dei messaggi nei quali lo inneggia, definendolo “l’ultimo Mohicano”.

Il mohicano: un film contro la prepotenza della mafia

Ben presto, Joseph diventa il simbolo di coloro che non vogliono piegare la testa di fronte alla protervia della mafia e si battono affinché la costa non venga cementificata.

Su questa scia, un gruppo musicale gli dedica una canzone e, in tutta la zona, campeggia la sua sagoma, dipinta, come un graffiti, con lo spray…

Con questa opera seconda, il regista Alexis Manenti affronta dei temi abbastanza insoliti per il cinema francese (mafia e speculazioni edilizie) e, in più, ambienta la vicenda in estate, in un piccolo paesino della Corsica.

A fare da contro-altare alla violenza degli uomini, l’invidiabile purezza dei paesaggi

Il protagonista è descritto come un uomo semplice che. nonostante la proposta economicamente vantaggiosa ricevuta dai mafiosi, la rifiuta.

La sua scelta non è dettata solo da un afflato di libertà, ma anche (e soprattutto?) perché ha speso tutta la vita solo a governare le capre e a ricavarne formaggio e non immagina per lui altre possibili occupazioni.

Il regista francese non lo dipinge come un eroe che sfida a viso aperto i mafiosi che lo minacciano. Le sue reazioni sono, infatti, frutto di gesti dettati dall’istinto di sopravvivenza e non come le conseguenze di una sofisticata strategia di vendetta, messa in campo per eliminare chi lo perseguita.

A ben vedere, a trasformarlo in un simbolo della libertà, in un uomo che da solo lotta contro i soprusi, è Vivanna, la tenace e battagliera nipote.

Manenti mescola thriller e denuncia sociale, e mostra Joseph che, per quasi tutto il film, ansima tra i dirupi scoscesi, si mischia tra la folla dei bagnanti o si medica le ferite.

Di fatto, non gli regala nessuna riflessione degna di nota su quanto gli sta accadendo e il suo unico pensiero è rivolto alle capre, che affida alla tenera Vannina.

La vicenda ha un buon ritmo e, a spezzare la tensione legata alla vicenda, le riprese dei magnifici paesaggi corsi. Nelle sale a maggio.

Il mohicano

  • Anno: 2024
  • Durata: 87'
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: Francia
  • Regia: Alexis Manenti