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‘Fuori dall’oscurità’ La recensione

Un horror preistorico in scadenza su RaiPlay

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Si può fare un film horror ambientato nel Paleolitico? A quanto pare sì. Fuori dall’oscurità è infatti un film horror collocato in una terra sconosciuta 45.000 anni fa, in quello che oggi chiameremmo Paleolitico medio. Con questo esordio, il regista, Andrew Cumming, si è guadagnato numerose candidature ai British Indipendent Film Awards.

Fuori dall’oscurità – trama

La storia vede un gruppo di sei individui, quattro maschi e due femmine, che arriva su una terra sconosciuta in cerca di cibo e di una dimora stabile. Tuttavia al calare della notte, nell’oscurità, scopre di non essere solo. Qualcosa lo sta braccando. Durante la notte il predatore rapisce Heron, il figlio del capogruppo, Adem. Quest’ultimo, allora, conduce il gruppo in una foresta sinistra per ritrovare il bambino, ma la decisione li divide. Affamati, con una ragazza incinta, senza una guida, i sopravvissuti sprofondano nel caos e nella paura.

L’influenza di William Golding e il problema del linguaggio

Durante la visione, viene in mente il romanzo Il destino degli eredi di William Golding, e non è un caso. In un’intervista, Andrew Cumming ha dichiarato che l’idea di questo film gli è venuta proprio dopo aver letto il libro di Golding:

Ho letto il seguito di William Golding de Il signore delle mosche, si chiama The Inheritors (Il destino degli eredi ndr), che è anch’esso ambientato in quel periodo di tempo. Ho pensato: “Oh, fantastico. Lo farò tra 20 anni” (tradotto).

Quando si parla di uomini preistorici e isole sperdute è difficile non citare Golding, premio Nobel per la letteratura, autore dei celebri romanzi Il Signore delle Mosche e Il destino degli eredi.

Ambientando il film 45.000 anni fa, il regista, non poteva non trovarsi di fronte un unico (ma enorme) problema: il linguaggio.

Guardando il film in lingua originale non si può non notare che i personaggi stanno usando una lingua diversa dall’ inglese normale. Il regista, infatti, si è rivolto al linguista Daniel Andersson per creare una lingua che potesse sembrare la madre di tutte le lingue, in modo da raggiungere una maggiore accuratezza storica.

Anche lo scrittore W. Golding aveva affrontato questo tipo di problema, che aveva risolto inventando un nuovo tipo di comunicazione: i personaggi de Il destino degli eredi, infatti, comunicavano descrivendo le “immagini” e non i pensieri.

Purtroppo guardando il film doppiato in italiano si perde questa innovazione che avrebbe reso il film molto più interessante.

Conclusione

Nel complesso Fuori dall’oscurità si è rivelato un film molto valido rispetto ai prodotti che circolano sulle piattaforme ultimamente. Il film è originale e interessante, nonostante la durata di appena settantanove minuti, probabilmente a causa del piccolo budget.

Per quanto riguarda la fotografia, l’uso delle luci e delle ombre è molto curato, specialmente nelle scene notturne in cui il caos prende il sopravvento e lo spettatore (insieme ai protagonisti) rimane senza punti di riferimento e permeato da un senso di angoscia che lo ancora alla poltrona.

Il finale è una delle scene migliori del film. Il regista, qui, offre una riflessione socio-culturale che va al di là della storia e dell’horror. Con questa scena, Cumming mette in dubbio tutto ciò che abbiamo visto nei primi due atti, facendoci chiedere chi sia veramente il nemico in questa storia sanguinolenta.

Il film si trova su RaiPlay e scade tra 8 giorni quindi affrettatevi a recuperarlo!

 

 

Fuori dall'oscurità

  • Anno: 2021
  • Durata: 79'
  • Genere: horror
  • Nazionalita: Inghiliterra
  • Regia: Andrew Cumming