La PROGRAMMAZIONE CINEMATOGRAFICA del 34° FESCAAAL prenderà ufficialmente il via venerdì 21 marzo con la Cerimonia d’apertura che sarà ospitata nel Cinema Godard di Fondazione Prada.
A inaugurare il festival sarà l’anteprima nazionale del film La cocina (Messico/ USA). Quarto lungometraggio di Alonso Ruizpalacios, tra i registi più acclamati del cinema messicano contemporaneo (Güeros e Museo), La cocina è stato selezionato in concorso alla Berlinale 2024 e ha in seguito conquistato nove premi nei festival internazionali. Il festival si terrà dal 21 al 30 marzo 2025 in sala a Milano e in streaming in tutta Italia su MYmovies.it.
Le direttrici artistiche Annamaria Gallone e Alessandra Speciale dichiarano
“L’immagine di questa 34ª edizione rappresenta la nostra zebra immersa in un movimento di cerchi e quadrati concentrici, un simbolo che richiama la tensione verso la crescita e il futuro balzando all’occhio di chi guarda. È un omaggio alle nuove generazioni, ai giovani registi e ospiti della nostra programmazione. La zebra diventa emblema di dinamismo, energia e capacità di trasformare il presente, portando cambiamenti positivi. Al tempo stesso, le coordinate dei cerchi e dei quadrati esprimono il desiderio di introdurre armonia in un mondo che appare sempre più conflittuale”.
Concorso Lungometraggi Finestre sul Mondo
Dalla Berlinale 2025: Yunan del regista Ameer Fakher Eldin presentato in collaborazione con Bif&est e prossimamente in sala con Fandango; The Settlement, di Mohamed Rashad, un dramma che racconta la dura realtà di due fratelli; Khartoum, opera di quattro registi sudanesi Anas Saeed, Rawia Alhag, Ibrahim Snoopy, Timeea M Ahmed e di Phil Cox, che hanno filmato la vita quotidiana e i sogni di cinque abitanti di Khartoum, prima dello scoppio della guerra e dopo l’esilio forzato.
Da Cannes 2024: Simón de la montaña, del regista argentino Federico Luis Tachella, un giovane poco più che ventenne alla ricerca di un proprio equilibrio all’interno di un gruppo di adolescenti disabili; Locust di KEFF, sulla doppia vita di un giovane muto di Taipei che lavora di giorno nel ristorante di famiglia e di notte si unisce alle scorribande di una gang locale; Santosh, di Sandhya Suri, che racconta di una donna che eredita il lavoro del marito come agente di polizia nell’India rurale e si trova coinvolta nell’indagine per l’omicidio di una ragazza; MA – Cry of Silence, terzo film del rinomato regista birmano The Maw Naing, il film offre intensi ritratti di donne che tentano di ribellarsi al sistema.
Da Locarno 2024: Listen to the Voices di Maxime Jean-Baptiste, un film che segue il percorso di Melrick, un ragazzino francese che ogni estate torna dalla nonna in Guyana per riconnettersi con le proprie origini e con le profonde tradizioni musicali legate al carnevale.
Dal continente latinoamericano: In the Summers, della regista Alessandra Lacorazza, un viaggio tra i ricordi d’infanzia e il rapporto con un padre instabile; Oro amargo, di Juan Francisco Olea, un film che flirta con il western e vede come protagonista l’adolescente Carola che si ritrova a gestire da sola la squadra di operai del padre in una miniera artigianale.
Concorso Cortometraggi Africani
Cortometraggi di finzione e documentari realizzati da registi provenienti da tutta l’Africa con l’obiettivo di valorizzare le voci del cinema africano. The Last Ranger di Cindy Lee in cui la bellezza dei parchi nazionali del Paese si scontra con la violenza dei bracconieri; Généalogie de la violence del regista e artista visivo Mohamed Bourouissa che esplora l’umiliazione e la possessione del corpo attraverso tecniche innovative come la scansione 3D e l’intelligenza artificiale, e l’animazione egiziana My Brother, My Brother di Saad e Abdelrahman Dnewar che narra i ricordi condivisi dei due registi gemelli fino alla tragica separazione; The Dawn spinge il linguaggio verso forme più sperimentali immaginando un mondo distopico in cui un parassita conduce alla follia, mentre Yoro Mbaye con Lees Waxul racconta un episodio di conflitto di genere tra due membri della stessa famiglia che si contendono la vendita del pane nel villaggio.
Dalla diaspora caraibica, Sirènes di Sarah Malléon, favola moderna sull’immigrazione tra realtà e magia, e dall’isola di Mauritius Pie dan lo di Kim Yip Tong, un documentario animato che racconta con toni poetici il disastro ecologico che ha colpito l’isola e il ruolo fondamentale della solidarietà della popolazione nel contenerne gli effetti. Nell’animazione egiziana Homesick, Yasmin Moll viaggia nel passato per raccontare l’esodo nubiano dopo la costruzione della diga di Assuan, mentre il capoverdiano Nuno Boaventura Miranda in The Last Harvest racconta i “portali” attraverso cui la sua comunità a Lisbona si riconnette con le proprie radici.
Concorso Extra
Film di registi italiani o stranieri residenti in Italia, con l’obiettivo di raccontare un’Italia che si fa interprete della diversità culturale. Tra i 9 film in concorso: A Man Fell, l’ultima opera di Giovanni C. Lorusso, in cui un uomo che cade, un palestinese ignoto, diventa il simbolo della tragedia di un popolo, e Vakhim di Francesca Pirani, cronaca di un’adozione, seguita nell’arco di 12 anni, di un bambino proveniente da un villaggio cambogiano.
Dall’IDFA di Amsterdam Personale di Carmen Trocker, un’immersione nelle dinamiche, relazioni e gerarchie che scandiscono la vita del personale dietro le quinte di un lussuoso hotel spa italiano, e L’era d’oro, di Camilla Iannetti, che racconta il difficile percorso di una ragazza italiana nel tentativo di costruire una famiglia con un giovane gambiano; Voyage à Gaza di Piero Usberti, in cui il regista ha incontrato, prima della guerra, alcuni giovani palestinesi per comprendere Gaza, una città che oggi non esiste più.
Tra i cortometraggi selezionati, la rabbia di due ragazzi italiani di seconda generazione in Fellini di Hleb Papou, determinati a vendicarsi dopo essere stati brutalmente respinti all’ingresso di una discoteca, e la tenerezza di Kaliz di Irene Z’graggen, un racconto delicato sulla leggerezza dell’infanzia negata a una bambina, costretta a crescere troppo in fretta. In Apnea, documentario dallo stile minimalista di Claudia Cataldi, Elena Poggioni e Stefano Poggioni, ascoltiamo le intense testimonianze di 14 migranti sopravvissuti alla violenza e al mare. In prima mondiale, Simone Manetti nel cortometraggio Goodbye Baghdad ripercorre la tragica spedizione di Nicola Calipari che vent’anni perse la vita durante la missione di liberazione della giornalista Giuliana Sgrena.
Sezione Flash
Film evento del Festival: anteprime italiane o milanesi di grande rilievo oltre a titoli acclamati dalla critica o premiati nei principali festival internazionali. Dal Kenya Searching for Amani di Debra Aroko, un documentario di formazione che segue un giovane aspirante giornalista tredicenne mentre indaga sul misterioso omicidio del padre. Dalla Palestina Rashid Masharawi racconta con humor e delicatezza la storia di un ragazzino alla ricerca del suo piccione viaggiatore passando da Betlemme, Gerusalemme Vecchia e Haifa. Sempre dalla Palestina, From Ground Zero, un’opera collettiva ideata dallo stesso Masharawi e composta da 22 cortometraggi, un instant movie girato lo scorso anno durante la guerra a Gaza. Il film è stato selezionato tra i primi quindici titoli in lizza per l’Oscar al miglior film straniero ed è distribuito in questi mesi in Italia da Revolver, che è anche la co-produzione italiana del film.
E Tutti Ridono
La sezione più pop del festival dedicata alle commedie provenienti dai 3 continenti presenta quest’anno dalla Cina, in collaborazione con l’Istituto Confucio dell’Università degli Studi di Milano e il Far East Film Festival, l’anteprima italiana della commedia cinese Clash di Jiang Jia-chen, recentemente presentato in prima mondiale al Festival di Rotterdam. Basato sull’incredibile storia vera dei Chongqing Dockers, il divertente dramma sportivo racconta l’improbabile avventura di una squadra di calcio maldestra e la sua ascesa alla gloria sportiva.
Fuoriconcorso
La sezione presenta alcuni film fuori concorso, tra cui cortometraggi italiani dallo stile più reportagistico, ma incentrati su tematiche di grande rilevanza. Tra questi, Faghan – Figlie dell’Afghanistan della giornalista Emanuela Zuccalà, che offre una serie di intensi ritratti di donne afghane rifugiate in Italia, e Ice Builders di Tommaso Barbaro e Francesco Clerici, un documentario impreziosito da straordinarie immagini della catena dell’Himalaya. Ambientato nella remota e arida valle montana dello Zanskar, il film racconta come le popolazioni locali stiano imparando ad affrontare la scarsità d’acqua causata dai cambiamenti climatici.
Altre informazioni sul FESCAAAL
Potete trovare ulteriori informazioni sul sito ufficiale del FESCAAAL, su Mymovies.it e in questo articolo.