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Mondovisioni Mubi: l’Oscar Internazionale

Un viaggio attraverso il cinema internazionale: storie che esplorano l'umanità

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Ogni anno, cinque film provenienti da tutto il mondo concorrono per vincere l’Oscar come miglior film internazionale. Si tratta dell’attesissima fase finale di un processo che comincia molto prima della grande serata. A eccezione degli Stati Uniti, sede dell’Academy of Motion Picture Arts and Sciences, qualsiasi Paese può proporre un titolo selezionato da una giuria di membri del settore cinematografico nazionale. Da questo enorme elenco di proposte, il comitato dell’Academy stila la cosiddetta shortlist, il passaggio precedente alla scelta dei cinque candidati definitivi. Si potrebbe pensare che la necessità di rivolgersi a un target demografico di votanti agli Oscar il più ampio possibile spinga i vari Paesi a giocare sul sicuro, ma questa rassegna dimostra che la qualità delle pellicole proposte spesso fa impallidire i candidati della categoria come Miglior film.

Dalla Russia al Giappone, dalla Finlandia al Senegal, in questa rassegna curata da MUBI troverete alcuni dei migliori film internazionali candidati alla celebre statuetta.

Rassegna MUBI: MONDOVISIONI: L’OSCAR INTERNAZIONALE | MUBI

Mondovisioni Mubi : l’Oscar Internazionale

 

Ieri, oggi, domani (Vittorio De Sica, 1963)
Vittorio De Sica è noto per i suoi film neorealisti, ma la sua versatilità come regista si esprime anche in questa commedia brillante. Con Sophia Loren e Marcello Mastroianni, “Ieri, oggi, domani” è un trittico che esplora le diverse sfaccettature della vita quotidiana, tra il serio e il faceto, con un umorismo ricco e affettuoso. Un Oscar che celebra la bellezza delle relazioni umane.

 The Girl with the Needle (Magnus von Horn, 2024)
Un film viscerale che ricostruisce la vita nella Danimarca di inizio Novecento, seguendo una giovane protagonista alla ricerca di tenerezza e rettitudine. Ispirato a eventi reali, il racconto gotico di Magnus von Horn esplora temi attuali con empatia e profondità, rivelando le difficoltà di una donna nel cercare il suo posto in una società che sembra averle voltato le spalle.

 Un affare di famiglia (Hirokazu Koreeda, 2018)
Palma d’Oro a Cannes, “Un affare di famiglia” è un’opera intima che racconta la vita di una famiglia ai margini della società giapponese. Koreeda, con la sua inimitabile sensibilità, denuncia la stratificazione sociale e l’ipocrisia della società, pur mantenendo una prospettiva di compassione che rende il film un capolavoro umano.

 A Man Called Ove (Hannes Holm, 2015)
Candidata a due Oscar, questa tragicommedia svedese racconta l’incontro tra un burbero anziano e un giovane famigliare che sconvolge la sua solitaria esistenza. “A Man Called Ove” è un potente inno alla condivisione, all’amicizia e alla bellezza di aiutarsi reciprocamente, facendo riflettere sul valore delle relazioni intergenerazionali.

Quo Vadis, Aida? (Jasmila Žbanić, 2020)
Con una performance straordinaria di Jasna Ðuričić, questo dramma storico racconta uno degli eventi più tragici della guerra in Bosnia, mettendo in evidenza la tensione tra la burocrazia internazionale e il sacrificio umano. La regia di Jasmila Žbanić ci porta a riflettere sulla memoria e sulla lotta per la giustizia in tempi di conflitto.

Mondovisioni: l'Oscar Internazionale mondovisioni mubi

Parasite (Bong Joon Ho, 2019)
Un thriller sociale che ha conquistato il mondo, “Parasite” ha vinto la Palma d’Oro e quattro Oscar®, tra cui miglior film. La storia della collisione tra due famiglie provenienti da ceti sociali diversi si trasforma in una sorprendente satira sociale, ricca di umorismo nero e critica sociale.

 Loveless (Andrey Zvyagintsev, 2017)
Questo dramma russo, candidato agli Oscar®, è una riflessione sullo stato della Russia contemporanea. Partendo da una separazione coniugale, “Loveless” si trasforma gradualmente in un thriller teso, che svela le fragilità della società russa e il gelo emotivo che pervade le sue relazioni.

Loveless di Andrey Zvyagintsev, il dramma della separazione nella società russa

Mio zio (Jacques Tati, 1958)
Premio Oscar per il miglior film in lingua straniera, “Mio zio” è una commedia che vede Monsieur Hulot alle prese con la modernità e la tecnologia della casa di metà secolo. Jacques Tati, con il suo umorismo visivo e il suo spirito surreale, critica la cultura consumistica attraverso gag esilaranti e irresistibili.

 La mia notte con Maud (Éric Rohmer, 1969)
Parte della serie dei “Racconti morali”, “La mia notte con Maud” esplora il tema della scelta, dell’amore e della fede attraverso un’intensa riflessione filosofica. Girato nella splendida Clermont-Ferrand, questo film di Rohmer è una meditazione delicata sulla vita e le sue complicazioni.

L’uomo senza passato (Aki Kaurismäki, 2002)
Con uno stile sobrio e malinconico, Aki Kaurismäki racconta la storia di un uomo che, dopo aver perso la memoria, ricostruisce la sua vita con l’aiuto di una comunità accogliente. “L’uomo senza passato” è un film che celebra la gentilezza, la solidarietà e il senso di appartenenza, con una narrazione che unisce il dramma alla speranza.

Ogni film di questa lista offre una finestra sulla condizione umana, tra commedie, drammi e riflessioni profonde sulla società. Opere che, pur provenendo da tradizioni cinematografiche diverse, ci parlano di ciò che ci unisce come esseri umani: le emozioni, le relazioni e le sfide della vita.

‘The Girl with the Needle’, una fiaba nera di perdizione e innocenza