Dopo aver chiuso Venezia81, L’orto americano è pronto a sbarcare nella sale, per la distribuzione di01 distribution. Il lungometraggio dallo spirito gotico e storico, presenta un folto cast. A prestare il volto al regista troviamo infatti: Filippo Scotti, Roberto De Francesco, Armando De Ceccon, ChiaraCaselli, Rita Tushingham, Massimo Bonetti, Morena Gentile, Mildred Gustafsson e Romano Reggiani.
“Ancora una volta affrontiamo il genere ‘gotico’, in questo caso non solo confermando quei luoghi della nostra regione che sono risultati così significativi, ma allargandoci per la prima parte del racconto a quell’America rurale che è del tutto simile alla nostra Emilia-Romagna”.
Durante il periodo della Liberazione a Bologna, un giovane tormentato con il sogno di diventare scrittore si innamora perdutamente di una infermiera dell’esercito americano che ha visto una sola volta. Un anno dopo si trasferisce nel cuore del Mid West negli Stati Uniti dove si trova a vivere accanto ad un’anziana madre afflitta dalla misteriosa scomparsa della figlia e le loro case sono separate da un inquietante orto abbandonato. Il giovane intraprende così la ricerca della ragazza, che lo trascinerà in un incubo sempre più oscuro, fino a un sorprendente epilogo in Italia.
L’orto americano è una produzione Duea Film, Minerva Pictures con Rai Cinema, prodotto da Antonio Avati, Gianluca Curti e Santo Versace.
Pupi Avati
Nato il 2 novembre 1928 a Bologna, Pupi Avati è un noto regista, sceneggiatore e produttore cinematografico italiano. La sua carriera cinematografica è molto prolifica e si estende per diversi decenni, durante i quali ha diretto e scritto numerosi film, spesso caratterizzati da un forte legame con la cultura e le tradizioni italiane, in particolare l’Emilia-Romagna.
Tra i suoi film più famosi ci sono La casa dalle finestre che ridono (1976), un thriller-horror diventato un cult, eRegalo di Natale (1986), un dramma che esplora le dinamiche di un gruppo di amici durante una partita di poker. Altri suoi lavori celebri includono Il cuore altrove (2003), La seconda notte di nozze (2005) e Gli amici del bar Margherita (2009).
Pupi Avati ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti durante la sua carriera, e il suo contributo al cinema italiano è considerato di grande importanza. Ha uno stile distintivo, spesso descritto come intimista e attento ai dettagli, con una grande capacità di raccontare storie profondamente umane.