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Guida agli adattamenti di Alice nel Paese delle Meraviglie

Dal muto al digitale: un viaggio tra le versioni cinematografiche più distintive di Alice

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Qual è il primo film che subentra nella tua mente se ti chiedessero se hai visto Alice nel Paese delle Meraviglie? Per molti è il classico Disney del 1951, per altri il visionario film di Tim Burton, e per i più appassionati persiste solamente l’iconico romanzo di Lewis Carroll. Ma sapevi che esistono numerosi adattamenti cinematografici, di cui alcuni di essi quasi dimenticati? E perché esistono così tante versioni? Proviamo a scoprirlo attraverso alcuni degli adattamenti più distintivi.

Il primo adattamento muto (1903)

Ci troviamo in Inghilterra, è il 1903, Cecil Hepworth e Percy Stow stanno dando vita al primo cortometraggio muto che vede come protagonista l’iconico personaggio di Alice. I mezzi tecnici erano minimi, ma al contempo rivoluzionari. La protagonista era già in grado di mutare corpo grazie all’utilizzo di una tecnica cinematografica già visionata dall’illusionista George Méliès, presente nella sua opera L’homme à la tete en caoutchu. Visioniamo dunque sin da subito i primi effetti speciali, seguiti dalla proiezione dello Stregatto, uno dei personaggi più cult della storia. Il primo adattamento riflette comunque ancora una certa influenza teatrale. Inoltre, è stato restaurato dalla British Film Institute (presente su YouTube), rimanendo una testimonianza essenziale riguardo alla storia degli adattamenti di Alice nel Pese delle Meraviglie.

• Anno: 1903
• Durata: 12 minuti
• Genere: Fantastico
• Nazionalità: Regno Unito
• Regia: Cecil Hepworth, Percy Stow

Alice nell’età pre-code (1933)

Era il 1933 quando la Paramount Pictures decise, con un cast stellare hollywoodiano, di realizzare il film che doveva rappresentare il romanzo di Carroll.

“La migliore, perché la più strana”

Sostiene Tim Burton, in contrapposizione al pubblico dell’epoca. Il cast includeva Cary Grant in veste della Falsa Tartaruga, Edna May Oliver in quello della regina rossa e Gary Cooper nei panni del cavaliere bianco. Tuttavia, le dive ed i divi di Hollywood risultarono irriconoscibili a causa delle loro maschere, portando il pubblico a dubitare della loro reale partecipazione all’interno del film, come nel caso di Grant. Con una parte animata al suo interno, diversi effetti speciali rivoluzionari, l’opera rimane comunque un grande insuccesso. I costumi utilizzati invece di affascinare, spaventavano il pubblico, mentre l’atmosfera cupa invece di creare suspence, suscitava solo terrore.

In Cina venne addirittura bannato, poiché definito un “film superstizioso” ed esagerato nella rappresentazione dei personaggi animaleschi. Inoltre, il fatto che il genere fantasy all’epoca non era ancora consolidato non aiutò, e bisognerà attendere il 1939 con Il mago di Oz diretto da Victor Fleming, per inaugurare il genere al grande pubblico.

• Anno: 1933
• Durata: 76 minuti
• Genere: Fantasy
• Nazionalità: Stati Uniti
• Regia: Norman Z. McLeod

Alice au Pays des Merveilles, il primo adattamento a colori (1949)

Il primo adattamento a colori franco-britannico del 1949, diretto da Dallas Bower, decide di osare di più. L’opera presente su YouTube attraverso l’uso della tecnica stop-motion combinata con gli attori in carne ed ossa, diviene uno dei riadattamenti più ambiziosi dell’epoca. Ma quale fu la difficoltà? E perché non ebbe successo in quanto rivoluzionario? La distribuzione. Negli anni precedenti Disney creò anche un cortometraggio dal nome Topolino Attraverso lo Specchio ed una serie di film muti, con una ragazza di nome Alice all’interno del paese dei cartoni. Ma il colosso, quando stava per lanciare il proprio riadattamento, dovette rinunciare all’utilizzo della tecnologia Technicolor, optando per l’Ansco Color, una resa meno brillante che portò nel tempo l’opera ad un deterioramento del colore. Rimane comunque il primo adattamento che vede Alice interagire con personaggi non muniti di maschere.

• Anno: 1949
• Durata: 76 minuti
• Genere: Fantasy, live-action con stop-motion
• Nazionalità: Francia, Regno Unito
• Regia: Dallas Bower

Il classico Disney (1951)

“Nessuna storia della letteratura inglese mi ha intrigato di più. Mi ha affascinato sin dalla prima volta che l’ho letta quando ero uno studente”.

L’adattamento Disney presente su Disney Plus, rimane probabilmente la versione più cult, conosciuta e con l’immaginario collettivo più vasto della storia dei riadattamenti. L’opera animata si presenta con una narrazione più coesa rispetto al romanzo, rielaborando alcune scene chiave e rimuovendo le parti più cupe. Sono ad esempio assenti personaggi come la Duchessa e il Ciciarampa, quest’ultimo presente nel film di Tim Burton. Inoltre, confrontandolo con il riadattamento Paramount del 1933, notiamo diverse somiglianze, partendo dalle stesse inquadrature, soprattutto iniziali, quando Alice sta per varcare il Paese delle Meraviglie. Sebbene anche tale riadattamento non fosse un grande successo commerciale, considerato dagli inglesi “americanizzato”, è stato comunque soggetto ad una rivalutazione nel corso degli anni.

• Anno: 1951
• Durata: 75 minuti
• Genere: Animazione, fantasy
• Nazionalità: Stati Uniti
• Regia: Clyde Geronimi, Wilfred Jackson, Hamilton Luske

L’adattamento della BBC (1966)

Attraversando nuovamente l’oceano, ci troviamo dinanzi all’opera di Jonathan Miller, anche esso presente su YouTube. Ci troviamo a far fronte ad una totale assenza di costumi animaleschi, tutti i personaggi infatti sono in abiti vittoriani, nessuno di essi ricorda dunque i personaggi fisici degli atri film. La pellicola si allontana di conseguenza dal fiabesco, avvicinandosi ad una lettura psicologia dell’opera, che abbraccia la critica sociale implicita dell’autore Carroll. Difatti, troviamo l’ipotesi che l’autore abbia trasferito nella storia i sentimenti che provava nei confronti degli adulti. Era noto il fatto che egli preferiva distanziarsi dal mondo degli adulti per stare a contatto con quello giovanile. Nel film viene dunque risaltato il senso di straniamento nei confronti degli altri personaggi, attraverso la protagonista Alice, enfatizzando l’elemento surreale ed allucinatorio dell’arco narrativo.

• Anno: 1966
• Durata: 72 minuti
• Genere: Drammatico, surreale
• Nazionalità: Regno Unito
• Regia: Jonathan Miller

L’interpretazione cecoslovacca in stop motion (1988)

Nel 1988, Jan Švankmajer trasforma il paese delle meraviglie in un mondo oscuro e surrealista, attraverso l’utilizzo dello stop motion. Questo universo è popolato da pupazzi ed oggetti animati, uno stile tipico del cinema sperimentale dell’est Europa. Questo adattamento, come quella della BBC, decide di discostarsi dalla tradizionale rappresentazione fiabesca, evidenziando dunque la componente inquietante del romanzo. Il regista difatti afferma:

“Finora tutti gli adattamenti di Alice (compreso l’ultimo di Tim Burton) lo presentano come una fiaba, ma Carroll lo scrisse come un sogno. E tra un sogno ed una fiaba c’è una differenza fondamentale.”

Švankmajer esce dallo schema educativo e fiabesco per rappresentare l’aspetto più inconscio dell’opera: il sogno. L’uso degli effetti speciali artigianali amplifica la rappresentazione dei desideri più irrazionali e immorali di Alice, attraverso un viaggio nell’inconscio della bambina. Questo adattamento è presente su YouTube ed enfatizza la componente onirica, all’interno di un ambiente decadente e claustrofobico.

• Anno: 1988
• Durata: 86 minuti
• Genere: Fantasy, horror
• Nazionalità: Cecoslovacchia
• Regia: Jan Švankmajer

Il Bianconiglio (1988)

L’Alice di Tim Burton (2010)

Tim Burton decide di stravolgere l’arco narrativo di Alice nel Paese delle Meraviglie, portando sul grande schermo un’Alice adulta che torna nel Paese delle Meraviglie per adempiere ad una profezia. Utilizzando comunque i personaggi di entrambi i romanzi, anche di Alice attraverso lo specchio, tra cui il famoso Ciciarampa, per creare un storytelling tutto nuovo.
Un film con effetti speciali avanzati e un cast di grande richiamo, con Helena Bonham Carter nelle vesti della Regina Rossa e Johnny Depp nel ruolo del Cappellaio Matto.

La trama vede l’introduzione della lotta fra la Regina Bianca e la Regina Rossa, trasformando il viaggio di Alice in un percorso di crescita che ricorda il Viaggio dell’eroe di Vogler. Alice sembra proprio attraversare tutte le tappe del viaggio, tra cui l’incontro con il mentore, il Brucaliffo e l’incontro con l’alleato, il Cappellaio Matto, creando di conseguenza un linguaggio lineare.
L’opera ha comunque suscitato diversi dibattiti, soprattutto a causa dell’inserimento dell’elemento epico assurdo, che si discosta dallo spirito nonsense che voleva tramandare Carroll.

• Anno: 2010
• Durata: 108 minuti
• Genere: Fantasy, avventura
• Nazionalità: Stati Uniti
• Regia: Tim Burton

Gli adattamenti di Alice nel Paese delle Meraviglie ci mostrano come la narrazione sia stata reinterpretata sia in base alle sensibilità artistiche, che alle tecnologie cinematografiche del proprio periodo storico. Ma cosa accomuna tutti questi film? La voglia di voler dare un nuovo volto al mondo di Alice, attraverso nuove e diverse sfaccettature.

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