Unless We Dance, proiettato al Cinema La compagnia nell’ambito della 22esima edizione del Florence Queer Festival, è ambientato a Quibdó, cittadina sulla riva destra del fiume Atrato, tra le più piovose della Colombia e con il più alto tasso di omicidi. Nel Barrio El riposo, Bonays, fonda i Black Boys Chocó, una compagnia di danza afro, allontanando così centinaia di giovani dalla violenta e brutale realtà che li circonda. Lo stesso Bonyas, in apertura, dichiara:
Quando danzo dimentico tutti i problemi, è come una trasformazione, è come diventassi un’altra persona.
Un doc sulla danza, letta come trasformazione del Sè
Diversi protagonisti si raccontano. Su tutti colpisce un giovane, capelli lunghi, in versione rasta. Dopo aver dichiarato che la discriminazione, in quel barrio, per chi appartiene al mondo LGBT, è notevole, afferma che il 95% del popolo Chocò è omofobo. Ricorda, con dolore, che lo chiamavano “il frocio delle strade, il frocio della città” e aggiunge:
In casa mi umiliavano, mi trattavano male, volevo esplodere e gridare: “Voglio la mia vita”. La danza è stata come uno strumento, come un’arma per proteggermi.
In questo potente doc, Fernanda Pineda e Hanz Rippe Gabriele dopo aver mostrato con una panoramica dall’alto le favelas del barrio, che si stagliano nel mezzo di una rigogliosa vegetazione, sottolineano come la danza possa essere, per chi la pratica, uno strumento di liberazione, un’espressione della gioia di vivere e un’affermazione del Sé.

Senza usare fronzoli o altri orpelli, i registi, camera fissa, intervistano i protagonisti e, in alcune scene, impreziosite da una cromatura rossa, mostrano le acrobatiche evoluzioni dei danzatori, il muoversi dei loro corpi atletici e muscolosi. Quello che colpisce è, soprattutto, la loro gioia di vivere nel danzare insieme, con indosso una tuta nera con cappuccio e sulla schiena, in bianco la scritta Black Boys Chocó.
Nel vedere questo dolente ma poetico doc, salgono alla mente due tra le più belle frasi sulla danza. Da 9 songs: “Solo le persone infelici non sanno ballare.” E dal più noto Billy Elliot: “È come se sparissi, cioè sento che tutto il corpo cambia ed è come se dentro avessi un fuoco, come se volassi. Sono un uccello, sono elettricità. Si, sono elettricità.”