Tracce di Rocco è il corto documentario di Marina Resta. Presentato allo ShorTS International Film Festival nella categoria Italia in ShorTS.
Il documentario ha avuto origine nell’ambito del Premio Zavattini 2018/2019. È stato prodotto da Marina Resta per Working Title Film Festival, in collaborazione con Fondazione Aamod – Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico e Istituto Luce.
Tracce di Rocco la trama
Passato e presente, storia e attualità. Tracce di Rocco è un viaggio attraverso la Basilicata, alla ricerca delle tracce iconografiche e metaforiche del poeta Rocco Scotellaro. Un cortometraggio documentario che accosta materiali audiovisivi eterogenei – d’archivio e girati ad hoc con stile osservativo – generando cortocircuiti tra passato e presente.
Dal moderno al postmoderno, un racconto a immagini della Basilicata
E’ la fotografia lo strumento migliore di cui si serve Marina Resta. Attraverso il suo occhio e materiali d’archivio ci mostra la trasformazione subita dalla Basilicata e lo fa attraverso immagini contrapposte che raccontano le vite precedenti e i cambiamenti avvenuti nel corso degli anni.
Una ricostruzione narrata dove le immagini, gli scorci e le testimonianze passate si dimostrano i veri protagonisti. La regista utilizza molto bene questa contrapposizione tra ‘quello che è stato e quello che è ora’. Un vero e proprio viaggio che va a rappresentare il passaggio dalla modernità alla postmodernità: l’attualità come oblio del passato e istante in cui si fondono passato, presente e futuro.
Rocco Scotellaro, una figura significativa
Una storia antropologica del territorio e delle sue insenature nevralgiche. Un percorso che segue le tracce di Rocco Scotellaro, poeta originario di Tricarico che fu una figura fondamentale per la vita culturale e politica della Basilicata del Dopoguerra. Sono proprio di Scotellaro le poesie che si leggono durante la visione e che ci accompagnano in questa narrazione onomatopeica della Basilicata.
Oggi e ancora duemila anni
porteremo gli stessi panni.
Noi siamo rimasti la turba
la turba dei pezzenti,
quelli che strappano ai padroni
le maschere coi denti.
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