fbpx
Connect with us

Cannes

‘Parthenope’: una donna sorprendente

Una dedica di amore e odio a Napoli da parte del regista.

Pubblicato

il

A cosa stai pensando? No, non è una domanda retorica, ma una citazione dall’ultimo film di Paolo Sorrentino, Parthenope, in Competizione Ufficiale al Festival di Cannes 2024.

Al Festival di Cannes Sorrentino
Il film, scritto e diretto da Paolo Sorrentino, è una coproduzione italiana e francese. Vede come protagonista la giovane Celeste Dalla Porta, mentre volti noti come Isabella Ferrari ricorrono nei film del regista napoletano.

Parthenope: La trama

Parthenope nasce dalle azzurre acque del mare di Napoli. Esce dalle schiume come una Venere di Botticelli: giovane e incantevole, sacra e profana. La sua bellezza è indimenticabile. Ma cosa viaggia nella testa della ragazza? Il desiderio dell’amore riuscirà a soddisfarla o cercherà altro… Altrove?

La città natale è per sempre

Una dedica di amore e odio a Napoli da parte del regista. Sorrentino presenta la propria città come un diavolo tentatore, da cui si cerca sempre di scappare, invano. I tentativi di staccarsi e ripudiare la terra natia, per quanto prigione grottesca e sterile, sono inutili: il posto in cui si nasce resta sempre nel cuore. Una dichiarazione d’amore del regista alla città, nelle parole del personaggio di Greta Cool (Luisa Ranieri), la diva più in voga di Napoli. Amata da tutti, odiata da se stessa, splendente davanti ai riflettori, misera in solitudine.

Parthenope

Vedere la società

Parthenope è una studentessa di antropologia che non riesce a definire la materia che studia. Sorrentino pone l’osservare, il “vedere”, al centro della nostra percezione della società. Spesso siamo così presi dalle nostre vite da non riuscire a vedere cosa c’è intorno a noi. Proprio come Parthenope, quando scenderà nelle povere periferie napoletane. La critica all’alta società è infatti una tematica che ricorre nelle pellicole di Sorrentino. Ricordando l’atmosfera e la narrativa di Poor Things, Parthenope viene condotta a “vedere” la povertà, ad osservarla, a toccarla con mano. La miseria che giace nelle strade di Napoli, tuttavia, non intacca la ricchezza delle classi alte, che, come nella Zona D’Interesse, continua la sua vita come se niente fosse. Una critica sociale tagliente, che spezza la vita di Parthenope un’altra volta.

 

La giovinezza

La famiglia si pone come tema centrale della gioventù di Parthenope. Il fratello Raimondo, infatti, lascerà un’impronta indelebile in lei, un amore a tratti profano che incorona l’importanza della famiglia e delle proprie radici, ancora una volta. Raimondo rappresenta l’attenzione che Dio, secondo Sorrentino, presta alla vita: Dio si è impegnato nella creazione fino alla gioventù, poi si è lasciato andare, proprio come il ragazzo.

Beauty is like war. It opens doors.

La bellezza è come la guerra. Apre porte.

Una donna scontata dalla risposta pronta

Il cinema di Sorrentino è notoriamente criticato per una visione sessista e maschilista dei personaggi. Una protagonista e una direttrice della fotografia donna saranno dunque sufficienti? Il regista ha accolto le critiche con ironia  prendendosi  gioco degli stereotipi che crea. Parthenope è una femme fatale, dalla bellezza letale e dal fascino magnetico. Tutti quelli  che incontra vorrebbero le sue attenzioni. Sebbene presentata come oggetto nella prima parte del film, durante la sua giovinezza, la trama tenta poi di riscattarsi. Tuttavia, aggiungere spessore ad un personaggio femminile assegnandole i massimi voti all’università, mettendole dei libri in mano e delle ‘filippiche’ in bocca non è certo il metodo migliore  per togliere una donna dalla sua oggettivazione. Parthenope infatti si distanzia dal beneficio del suo solo aspetto, rifiuta la carriera di attrice, che avrebbe accentuato solo questa sua caratteristica, e si volge alla carriera universitaria. Un personaggio costruito e poco spontaneo che parla per enigmi. Tutti chiedono a Parthenope cosa pensi. E la risposta è: tutto e niente.

“Alla fine della vita resterà solo l’ironia” : Sorrentino critica se stesso, la sua visione e i suoi personaggi continuamente. Sarà proprio la protagonista a sentenziare sulle frasi fatte. Parliamo per costruzioni, con parole false, perché la verità è indicibile. I dialoghi del film rispettano totalmente le parole di Parthenope, come un suo amante appassionato.

La grande bellezza

La fotografia non delude: sontuosa, magnifica e precisa. Il montaggio è molto veloce, donando al film un ritmo incalzante che farà rimanere incollati  allo schermo fino alla fine, tra i rumorosi cori del Napoli. Non mancano scene tra sogno e realtà, come si è potuto vedere anche in È stata la mano di Dio (film al quale Parthenope  strizza l’occhio per quanto riguarda la tematica dell’iniziazione sessuale giovanile). Ma in questa pellicola si aggiunge uno sguardo critico e ironico, quello di Parthenope, in grado di scherzare con Sorrentino stesso.

In conclusione…

Parthenope è una pellicola coinvolgente, nostalgica, ironica e indubbiamente autoreferenziale. Sorrentino si spinge verso nuovi orizzonti, sempre dando un bacio soffiato alla sua amata, e tanto odiata, Napoli.

Festival de Cannes – International film festival for more than 75 years (festival-cannes.com)

Scrivere in una rivista di cinema. Il tuo momento é adesso!
Candidati per provare a entrare nel nostro Global Team scrivendo a direzione@taxidrivers.it Oggetto: Candidatura Taxi drivers