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In Sala

‘Furiosa: A Mad Max Saga’, il Coming of Age di Furiosa

Prequel/spin-off di Mad Max: in Fury Road, si racconta il passato di Furiosa, la tenace e fascinosa combattente con il braccio sinistro meccanico

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Furiosa: A Mad Max Saga (2024) di George Miller, è il quinto tassello dell’australiano franchise post-atomico iniziato 45 anni fa con Interceptor (1979) dello stesso Miller.

Prodotto dalla Village Roadshow Pictures il film è al cinema distribuito dalla Warner Bros. Pictures,

il film è stato presentato fuori concorso alla 77ª edizione del Festival di Cannes.

Come evidenzia il “sottotitolo”, con questa pellicola si cerca di fondare concretamente una saga che, nei probabili sviluppi futuri (incassi permettendo), crei la biografia di quei personaggi che Mad Max ha incontrato. E si comincia da Furiosa, luminescente e coriacea presenza in Mad Max: Fury Road (2015) che fu interpretata da Charlize Theron, e qui  invece da Anya Taylor-Joy.

Un capitolo che non deluderà gli esaltati fan della saga, tra combattimenti all’ultimo sangue, roboanti inseguimenti nei vasti deserti australiani, personaggi grotteschi/mostruosi e gli usuali veicoli costruiti appiccicando vari pezzi presi da altre auto, però il tutto risulta nella struttura della narrazione convenzionale. E nemmeno la variante al femminile aggiunge nulla di nuovo tanto all’originale trilogia quanto al fiammeggiante reboot del 2015.

Furiosa: A Mad Max Saga, la trama

In un mondo post-apocalittico, Furiosa (Alyla Brown), rapita da bambina dal Luogo Verde delle Molte Madri in cui viveva, viene accolta sotto l’ala del folle signore della guerra Dementus (Chris Hemsworth), il cui esercito di motociclisti arriverà presto a scontrarsi con la potenza rivale di quelle terre desertiche rappresentata da Immortan Joe (Lachy Hulme).

Divenuta adolescente, Furiosa (Anya Taylor-Joy) conoscerà Praetorian Jack (Tom Burke), un uomo che per primo le dipingerà il volto di nero e che affinerà le sue grandi abilità alla guida e in combattimento.

Il mondo post-apocalittico di Mad Max visto e vissuto al femminile

L’errabondo e lacerato Mad Max (Tom Hardy) era approdato alla Cittadella, roccaforte rocciosa gestita dal mostruoso e tirannico Immortan Joe (Hugh Keayes-Byrne). Tra la moltitudine di sgorbi, vassalli e relitti umani, c’era anche Imperatrice Furiosa, una ragazza tenace e grintosa, e sebbene mancante del braccio sinistro, sostituito con un arto meccanico, era fascinosa.

Un personaggio ben delineato, che al contempo rappresentava bene i sentimenti inariditi di quel mondo e una bellezza (fisica e sentimentale) non totalmente intaccata dalla violenza umana. In pratica il corrispettivo femminile di Mad Max.

L’idea di realizzare un film su questo femminino personaggio, George Miller l’aveva sin dal 2010, e anzi voleva realizzarlo assieme a Mad Max: Fury Road. Un dittico per sottolineare maggiormente la prossimità di queste due anime speculari che hanno vissuto la perdita della famiglia e il mondo circostante divenire sempre più predatorio.

E se la dolorosa storia pregressa di Mad Max la conosciamo tramite il primo trittico, il passato di Furiosa era soltanto accennato. E il lungo sviluppo narrativo di Furiosa: A Mad Max Saga serve proprio per spiegare l’evoluzione caratteriale e fisico del personaggio, e allargare l’approccio “etnologico” che soggiace a un mondo post-atomico nel quale prevale la sopraffazione. Anche a causa della scarsità dei beni primari: cibo, acqua e benzina.

Pertanto questo quinto tassello del franchise è contemporaneamente un prequel di Mad Max: Fury Road e uno spin-off, perché lascia totalmente fuori il guerriero della strada (anche se in un’inquadratura desertica lo vediamo al fianco del suo bolide).

Eppure, sebbene ci sia tutto quel visionario, tonitruante e agghiacciante universo che George Miller ha saputo creare e alimentare, questo capitolo non convince. E il problema risiede nella sceneggiatura, scritta dallo stesso regista e da Nico Lathouris. Una storytelling che vuole essere più complessa rispetto alle precedenti pellicole.

Strutturato in 5 capitoli, per dare un alone letterario alla storia cinematografica, Furiosa è un coming of Age legato al Revenge Movie. Un percorso psico-attitudinale che si lega agli usuali percorsi on the road geo-visivi che il franchise ha sin dall’inizio tracciato.

E questo approfondimento, benché possa essere necessario, si scontra con l’agilità narrativa che ha caratterizzato le precedenti opere. Una snellezza di racconto che forniva la giusta anamnesi dei personaggi, e lasciava spazio alle potenti immagini di scenari e inseguimenti.

Dementus, il cattivo di turno, e Praetorian Joe, il fascinoso

Torna Immortan Joe e la sua corte di freaks, e a questa deforme creatura dispotica, al momento utile come alleato, si affianca Dementus, il cattivo da sconfiggere in questo capitolo. Un resistente antagonista che ha le forme muscolose e il viso fascinoso di Chris Hemsworth.

Il sexy divo Hemsworth ha però il problema di portare con sé l’aurea fisica di Thor, andando quasi a “marvellizare” un mondo che finora ha funzionato proprio perché lontano dall’estetica della Graphic Novel.

Questo Dementus, divenuto strenuamente cattivo dopo aver perso la sua famiglia (conserva con se l’orsacchiotto di peluche della figlia), è un incrocio tra un gladiatore (il suo mezzo di locomozione è una biga trainata da 3 moto) e un Hell’s Angel, con gilet di pelle, occhiali da moto e folto capello, non riesce però a trasmette un minimo di carisma perverso, rispetto agli altri avversari apparsi nella saga.

Di converso, molto più interessante e utile Praetorian Joe, una figura che ricorda – anticipa narrativamente – Mad Max. Medesimo vestiario e taglio di capelli, come il guerriero della strada anche Praetorian Joe ha un indole tenace. Una figura maschile che diverrà per la femminile e femminista Furiosa “uomo ideale” da amare.

Non a caso in questo lungo e artificioso racconto di sopraffazioni e amputazioni, una delle migliori scene è quella in cui Praetorian Joe sta ricucendo la ferita di Furiosa. Un romantico avvicinamento nel quale un uomo, esponente di quella fallocrazia che soverchia il mondo post-atomico, sa dare cura e forza alla ferita Furiosa.

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Furiosa: A Mad Max Saga

  • Anno: 2024
  • Durata: 148 minuti
  • Distribuzione: Warner Bros. Pictures
  • Genere: azione
  • Nazionalita: Australia
  • Regia: George Miller