Iron Fighter: l’esordio alla regia del campione di arti marziali Claudio Del Falco
Dopo aver interpretato se stesso nel toccante e parzialmente autobiografico Karate Man di Claudio Fragasso e lo spietato killer di Assassin Club di Camille Delamarre, l’attore e campione di arti marziali Claudio Del Falco è ora regista e protagonista di Iron Fighter, un fight/action/revenge movie dal ritmo serrato che la musica di Demo Morselli accompagna come in una danza.
Accanto a Del Falco, nel ruolo del fedele secondo del campione, torna – a distanza di anni – sullo schermo Danny Quinn, figlio di Anthony e Jolanda Addolori; mentre il villain è magistralmente interpretato da un ironico ed irresistibile Hal Yamanouchi, prolifico attore e doppiatore giapponese naturalizzato italiano dalla voce inconfondibile.
Iron Fighter: i buoni vincono, i cattivi muoiono
Iron Fighter è azione pura, dal leale combattimento sul ring alla lotta all’ultimo sangue per salvare la propria donna (e vendicare la precedente); Del Falco è il buono, il campione mondiale che torna a battersi dopo anni di assenza per una borsa premio di dieci milioni di euro ma che non ha mai dimenticato la prima moglie, morta – così si pensava – d’infarto. Un nuovo amore è entrato nella sua vita, Camille, ma non ha offuscato il ricordo del precedente né tantomeno ha sminuito quello per l’unica figlia, avuta dal primo legame. Yamanouchi (il boss Alpha) e la sua banda sono i cattivi per eccellenza: niente luci ed ombre, solo criminali avidi pronti a tutto per denaro.
Il buono vince, i cattivi muoiono: questa la sintesi di Iron Fighter, un action movie nudo e puro, dove la lotta – in tutte le sue forme, dal ring alla katana – è il centro, e la storia si dipana intorno.
Del Falco, dal karate al cinema
Campione mondiale di karate, Claudio Del Falco lo scorso ottobre si è aggiudicato per la seconda volta il titolo ai campionati unificati di karate WTKA a Marina di Carrara (MS); figlio dell’attrice Olimpia Cavalli, fin da giovanissimo ha portato avanti al contempo la carriera di fotomodello ed attore, con la partecipazione a film di Tinto Brass, Ricky Tognazzi, Pupi Avati. Queste due anime di Del Falco si intrecciano, e vengono sublimate dalla dedizione del campione/attore all’attività sportiva e al riportare, al contempo, le arti marziali sul grande schermo italiano. Già con Karate Man di Fragasso aveva intrapreso questa via; passato alla regia, con Iron Fighter ha dato vita al suo sogno con un fight/action movie dal ritmo serrato, combattimenti all’ultimo sangue ai limiti dello splatter, prorompenti damigelle da salvare, ed una sfilata di marzialisti di prim’ordine, a partire dal campione Stefano Maniscalco.
Il ritorno dell’action all’italiana
Iron Fighter rappresenta, al momento, un unicum del suo genere nel cinema italiano attuale: un film d’azione pura, dalla psicologia semplice senza deviazioni introspettive, i buoni da una parte e i cattivi dall’altra, dal potente impatto visivo. Del Falco è un po’ Rambo un po’ The Punisher, il buono che diventa il vendicatore, volto coperto e spade alla mano, adrenalina alle stelle sino all’atteso lieto fine. Arti marziali in primo piano, ma anche duelli a colpi di katana, la violenza non fa sconti da entrambe le parti; il sangue scorre a fiotti, purificando l’anima del protagonista, che nel chiudere i conti col passato trova la sua ricompensa più grande.
Avevamo già apprezzato le capacità attoriali di Claudio Del Falco in Karate Man, la sua capacità di rendere il dramma interiore del protagonista; qui il suo ruolo ha meno sfumature, ma si incastra a perfezione con quelli del suo secondo e del villain, Danny Quinn e Hal Yamanouchi. Un tris d’assi vincente.