‘Marmolada-Madre Roccia’: l’anteprima internazionale al Trento Film Festival

Marmolada- Madre Roccia è un documentario in concorso al Trento Film Festival, che si svolge dal 26 aprile al 5 maggio. I registi Matteo Maggi e Cristiana Pecci seguono quattro alpinisti che cercano di aprire una nuova via nella Marmolada. 

Marmolada: una nuova sfida 

Quattro alpinisti (Matteo della Bordella, Maurizio Giordani, Massimo Faletti e Iris Bielli) uniscono le forze per una nuova impresa: aprire una nuova via sulla parete Sud della Marmolada, anche soprannominata la Regina delle Dolomiti. Durante quest’avventura dovranno affrontare i loro limiti e le difficoltà inaspettate per riuscire ad avere la meglio sulla parete rocciosa. 

Legami di fratellanza 

Aprire una nuova via, cioè un nuovo percorso per scalare la montagna, è tutt’altro che semplice. Vista anche come una sfida creativa dagli alpinisti, il trio iniziale si trova costretto a coinvolgere un’altra persona (Iris Bielli) per cercare di portare a termine il compito. Nel corso del documentario si evince quanto i quattro scalatori sviluppino un legame di fratellanza tra loro, un sentimento spontaneo che nasce dalla fiducia che ciascuno deve riporre nell’altro. Durante la scalata, infatti, i compagni d’avventura sono l’unico supporto su cui si può contare, in un ambiente che non concede sconti. È interessante il punto di vista del legame con il passato e con il futuro: quando si apre una via si pensa anche a chi verrà dopo, segnando la strada da percorrere. Allo stesso modo, chi affronterà la salita per quei punti, onorerà la memoria e i sacrifici di chi è passato prima di lui. 

Marmolada: la sfida ambientale 

Foto ufficiale del film

La Regina delle Dolomiti è stata oggetto di dibattito pubblico in occasione del tragico incidente del 3 luglio 2022. In questa data un pezzo di ghiacciaio si è staccato a causa delle elevate temperature causate dal cambiamento climatico, causando la morte di undici persone. Nel documentario intervengono anche esperti, dando il loro punto di vista sulla questione e mostrando gli sforzi fatti, e da fare, per impedire che il ghiacciaio si esaurisca nel 2050. Viene posto l’accento più volte sulla salvaguardia dell’ambiente, non solo perché queste persone hanno fatto della montagna il loro lavoro, ma perché la perdita delle falde acquifere montuose sarebbe un danno devastante per tutto l’ecosistema. 

I rifugi montani: prendersi cura delle persone e dei luoghi

Chi gestisce i rifugi montani dedica la propria esistenza ad offrire supporto e assistenza agli escursionisti. Questi luoghi sono un elemento chiave nell’ambito montano, perché spesso hanno la funzione di campo base per le spedizioni. Nel documentario viene lasciato ampio spazio al funzionamento del rifugio e a come esso sia utile  per gli alpinisti: dai piatti caldi cucinati dopo aver patito il freddo e la fatica, ai legami d’amicizia e conviviali che si sviluppano durante la permanenza. Dalla testimonianza del gestore che si occupa del rifugio emerge il ruolo di custode: sia della montagna, sia degli alpinisti. 

La regia 

La regia in questo documentario restituisce in modo potente la sensazione di essere partecipe sul luogo in cui sono state girate le immagini: la fotografia è splendida e gli scorci mozzafiato mostrano un panorama da cartolina. I droni riprendono non solo la montagna, ma anche le vallate circostanti, mostrando la bellezza quasi fiabesca del territorio. Inoltre si ha la chiara percezione di quanto piccolo e minuto sia l’uomo nei confronti della natura. I quattro alpinisti “spariscono” di fronte all’immensità della parete rocciosa.

Marmolada- Madre Roccia è un documentario coinvolgente e scorrevole, che attraverso il punto di vista dei protagonisti di quattro generazioni differenti narra le difficoltà e gli imprevisti di un’impresa ritenuta per molto tempo impossibile: la scalata della parete Sud. Una produzione consigliata.