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Trento Film Festival

‘All The Mountains Give’, in equilibrio tra vivere e sopravvivere

Le vite di Hamid e Yaser sono ritratti di un mondo più vasto, specchi di una realtà nascosta e poco conosciuta: quella dei Kolbar. Persone costrette a contrabbandare beni per guadagnarsi da vivere. E tra immagini intime, natura e momenti struggenti, indaghiamo la cultura di queste vite inchiodate e incapaci di fuggire.

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Piccoli. In equilibrio. Incastrati tra il vivere e il sopravvivere. In mezzo a uno sfondo incorniciato dall’infinito ma stringente paesaggio dell’Iran. In un clima contornato da colori freddi tendenti al blu. Vento, nuvole, nebbia, neve. Più stagioni in frame unici che ipnotizzano.

Arash Rakhsha arriva con estrema delicatezza dritto al punto. Un lavoro, un’epopea, durata sei anni. Per rappresentare e dare voce a un tema nascosto, finito dietro l’angolo: quello dei Kolbar, e della loro rischiosa esistenza.

Presentato all’ultima edizione del  Trento Film Festival, All The Mountains Give ha vinto la Genziana d’oro come miglior film di esplorazione o avventura – Premio Città di Bolzano al Trento Film Festival, giunto alla sua settantatreesima edizione e conclusosi domenica scorsa, nonché il Premio Cinema per i diritti umani.

All The Mountains Give‘, la storia

A causa della povertà diffusa, nelle città curde dell’Iran molte persone sono costrette a contrabbandare beni per guadagnarsi da vivere, trasportandoli attraverso il pericoloso confine tra Iran e Iraq. Questa forma di contrabbando è chiamata Kolbari, e le persone che svolgono questo lavoro sono chiamate Kolbar.

Oggi, circa 400.000 curdi sono coinvolti nel Kolbari e ogni anno circa 200 Kolbar vengono uccisi o feriti da colpi di arma da fuoco sparati dalle guardie che pattugliano il confine, oppure cadendo dalle montagne, a causa delle mine antiuomo o per ipotermia. Documentato nel corso di sei anni, il regista Arash Rakhsha presenta un ritratto intimo di Hamid e Yaser, due cari amici che vivono in un villaggio curdo e che sono costretti al kolbari.

All The Mountains Give

L’ambiente familiare, il lavoro e quella linea sottile

Non è semplice. Non è semplice cercare di pensare che vada tutto bene. Che sia tutto nella norma. Le montagne fredde e deserte dell’Iran chiudono in una stretta insenatura tutti quei possibili sogni e quelle speranze chiuse a chiave in un cassetto pieno di polvere. Arash Rakhsha, con un tatto che sottolinea e certifica un passato da Kolbar, ci mostra la doppia vita di queste persone.

Assistiamo a un ritratto naturale, progressivo e suggestivo. Un’unione tra esseri umani e paesaggio. Commovente il passaggio finale in cui si ‘rompe’ la parete tra regista e protagonista. “Fare il kolbar ti toglie tutto”, “sono anni che non ho un sogno”. Racconta Hamid a cuore aperto, in una casa ormai vuota e spoglia, lasciata dal padre deceduto che ha fatto spazio a silenzi rumorosi. Sono frasi che rimangono impresse in una memoria collettiva. Che lasciano il segno e attraversano il tempo.

‘All The Mountains Give’ non ha bisogno di commenti. Va ammirato in silenzio e in riflessione. Ti lascia senza fiato e con un sospiro affannato.

All The Mountains Give

  • Anno: 2023
  • Durata: 93'
  • Genere: Drammatico, documentario
  • Nazionalita: Iran
  • Regia: Arash Rakhsha