La potenza narrativa della storia diretta da Karl R. Hearne è indubbia, determinata da una scrittura, dello stesso regista, accurata nei punti di svolta e incisiva nella costruzione dei dialoghi. The G è un crime thriller che attanaglia l’attenzione sin dalle prime inquadrature, con la sua capacità di rivelare le potenzialità e le caratteristiche peculiari dei singoli personaggi. La tensione non perde mai la sostanza, la sua capacità di dilatare le emozioni, di decidere del bene e del male, grazie anche alla perfetta interpretazione di Dale Dickey, la protagonista. The G è prodotto da 3Buck Productions.
The G, la musica che dirige
Il racconto delle vicissitudini di un’anziana donna a cui un’organizzazione legale corrotta riesce a togliere la casa e la propria vita privata, con il marito malmenato a morte, si fa lentamente mistero quando lei, rinchiusa in una sordida casa di riposo, decide di vendicarsi. È l’avvio di tutto, è il male che scopre le sue carte e dona il mantello del potere all’angelo vendicatore. La G, Ann, diventa la vita che improvvisamente si ribella a quello che appare già scritto, alle forze soverchianti che approcciano il suo destino e spingono per condurla verso l’abisso. Hearne struttura ottimamente la presenza degli archetipi, in particolare i mutaforma, inchiodando la suspense in ogni inquadratura del racconto che la musica coinvolgente e martellante di Philippe Brault avvolge in una colonna sonora che non lascia spazio al pensiero. Di menzione, e di notevole valore, anche la fotografia di Vlad Horodinca.
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