Carol e la fine del mondo (Carol & The End of the World) è una serie animata statunitense creata da Dan Guterman. È uscita in esclusiva mondiale su Netflix il 15 dicembre 2023. Diretta dal regista Dan Guterman, che aveva già lavorato per Rick & Morty, è un prodotto per adulti che parla di tempo, rapporti sociali e relazioni. Ecco la nostra recensione.
Clicca qui per non perderti i film d’animazione Netflix in arrivo nel 2024.
‘Carol e la fine del mondo’: la trama
Carol e la fine del mondo ruota attorno all’imminente apocalisse. Un misterioso corpo celeste sta per colpire la Terra e spazzare via per sempre la razza umana. Secondo gli scienziati, mancano solo sette mesi all’impatto, dopodiché non rimarrà altro che polvere. Tutti sembrano accelerare, agitarsi, cambiare: tutti cercano di fare qualcosa, qualsiasi, per dare senso a quegli ultimi giorni. Tranne una persona: Carol.

Un mondo folle per trovare la pace
Carol e la fine del mondo è distribuita dal colosso dello streaming ed è stata creata da Dan Guterman, che ha già lavorato con serie come Community e Rick e Morty. Già con quest’ultima Guterman aveva dimostrato una grande capacità nel mescolare l’animazione con un racconto adulto che riuscisse ad affrontare tematiche profonde, e con Carol e la fine del mondo ha riconfermato il suo talento. Con l’apocalisse di Carol torna a regalarci un titolo ottimo, perfettamente strutturato, che si interroga sui rapporti umani intrecciando nella serie anche tematiche come la libertà, il senso di comunità e la ricerca di se stessi tra tutti gli altri.
In un mondo improvvisamente isterico e ancor più rapido di prima, Carol non trova ragioni per scomodarsi dal suo divano: se tutti corrono, lei se ne sta tranquilla, da sola, consapevole dell’insensatezza di cercare invano di cambiare qualcosa che non può più mutare. Eppure la sua solitudine autoindotta viene distrutta dalla scoperta di un luogo particolare, di cui Carol non conosceva l’esistenza: un ufficio, là in un palazzo poco distante. E nel momento in cui entra lì dentro, le cose cominciano a cambiare.

‘Carol e la fine del mondo’. l’apocalisse dentro ognuno di noi
In quell’ufficio al centro di Carol e la fine del mondo ognuno ha un compito, tutti sono molto rilassati e concentrati: bevono il caffè, digitano tasti sul computer, tengono la testa puntati sul monitor per non distrarsi. Mentre il mondo fuori implode nella quotidianità di ogni persona, mentre ognuno collassa dentro se stesso e le strade si svuotano, Carol trova un posto in cui, forse, potrebbe passare quegli ultimi mesi. Almeno non sarebbe da sola. Quindi perché non lavorare?
All’apocalisse del mondo fuori si contrappone così la confortevole calma del lavoro di ufficio. Lì dentro non c’è tempo per le lacrime né per i pentimenti in vista della fine di ogni cosa. E’ dove si viene a patti con se stessi, con quel che si è, quel che siamo diventati. E’ dove bisogna accettare cosa siamo, perché e come siamo arrivati fin qui, e ammettere che è tutto quel che avremo.
Per questo Carol e la fine del mondo parla agli adulti. Per questo racconta più di un’apocalisse. Si tratta di arrendersi a ciò che non possiamo cambiare, di trovare il nostro equilibrio, la nostra pace. L’apocalisse reale, quella che deve farci più paura, è quella che imperversa in noi e in noi annienta ogni cosa che trova. Il mondo fuori è un problema secondario, di cui ci preoccuperemo poi.

Uno splendido inno all’individuo
Carol e la fine del mondo omaggia noi stessi, le nostre vite e il nostro modo di viverle. E’ qui per dirci che non c’è una maniera giusta con cui affrontare l’esistenza. Però c’è un modo giusto per affrontare noi stessi e per trovare la pace per noi stessi. Carol è una donna comune con una vita comune, solitaria e monotona. E in quella vita trova ciò per cui e con cui vale la pena passare quegli ultimi tempi: le persone giuste. Persone che sapranno riflettere con lei, per lei e per loro stessi, fino a sedare l’apocalisse che affligge ognuno di noi.
La serie è un prodotto maturo e acuto che sa raccontare una storia ampia e dal peso enorme attraverso metafore e figure, mascherandosi dietro l’ambientazione grigia di un ufficio in cui non si fa altro che lavorare. E’ un titolo perfetto per adulti e bambini, che sa portare alla risata e alla riflessione indistintamente, ponendoci la domanda: chi siamo, quando in noi regna la pace?
Ciao! Sono Aurora e cliccando qui puoi trovare tutti i miei articoli.