La fornaia di Monceau (1963), disponibile su MUBI in occasione della rassegna dedicata ai suoi “Sei racconti morali”, è un cortometraggio della durata di 23 minuti del regista e sceneggiatore Éric Rohmer.
Trama
La fornaia di Monceau tratta di uno studente universitario alle prese con il corteggiamento di Sylvie, ragazza che il protagonista incontra spesso passeggiando per le vie di Parigi. Quando i due si danno appuntamento, però, Sylvie scompare. Le attenzioni dello studente si riversano allora su un’altra giovane, Jacqueline, commessa di una panetteria.
L’inizio di un ciclo
Rohmer, a fronte dei mezzi limitati, riesce a catturare un fulmine con una bottiglia. Infatti, nonostante le evidenti ristrettezze tecniche, l’abilità del regista nel saper rappresentare i suoi personaggi e Parigi rimane intaccata. La fornaia di Monceau mostra una Parigi viva: uomini e donne passeggiano con i loro cappotti, diverse macchine passano sulle strade, sullo sfondo palazzi, monumenti e caffè. Tutto ciò in un’introduzione di immagini e parole che apre la pista allo svolgimento della narrazione.
Il riassunto di una poetica
Ciò che viene mostrato nel cortometraggio è la summa della poetica che il regista francese propone nei suoi racconti morali. In maniera sapiente Rohmer costruisce una sceneggiatura semplice ma efficace. Protagoniste nel suo cinema, attraverso la narrazione di una voce fuori campo o le conversazioni intraprese tra i vari personaggi, sono le parole. In questo caso ne La fornaia di Monceau è sicuramente la voce narrante.
Si viene infatti bombardati dai pensieri del protagonista, che, nella sua avventura, espone lo spettatore a temi che, nella filmografia di Rohmer, verranno riproposti più avanti. Ne La fornaia di Monceau, Parigi è un terreno su cui si gioca il gioco dell’amore, della seduzione, dove uomini e donne fanno le loro mosse nel segno di quel tacito accordo che rende il corteggiamento un’attività quasi ludica. Sempre presenti sono l’imprevedibilità della vita, il calcolo delle probabilità, le decisioni che rimandano i personaggi ad attingere alla loro morale.
La fornaia di Monceau è un’opera che risulta per certi versi addirittura più riuscita di alcune prove dal minutaggio ben più lungo del regista francese. I 23 minuti del corto scorrono piacevolmente e il risultato è un distillato di cinema francese che richiama l’impronta di un maestro delle parole e dei sentimenti come Rohmer.