‘I racconti della domenica’, l’Italia di un cittadino perbene
Disponibile su Sky e Now TV il film di Giovanni Virgilio che, attraverso un personaggio di rara rettitudine civile, affresca cinquant’anni di storia della Sicilia, che è poi la storia di un’intera nazione
Uscito nelle sale italiane nel 2022 e ora visibile su Sky Cinema e su Now TV, I racconti della domenica è il terzo lungometraggio di Giovanni Virgilio (Malarazza e La bugia bianca). Un film che fa rivivere snodi storici e politici fondamentali per il nostro paese, seguendo il percorso di vita e di maturazione di un sindaco della Democrazia Cristiana che si rende prima di tutto ‘padre’ della sua comunità. Nel cast Alessio Vassallo, Nino Frassica, Stella Egitto.
Sinossi
In Sicilia, dagli anni Quaranta agli anni Settanta del Novecento. Durante la seconda guerra mondiale Antonio e Francesco crescono con la madre, mentre il padre è da tempo in America per cercare fortuna. Alla morte della donna, le strade dei due bambini si dividono: Antonio diventerà prete e Francesco intraprenderà gli studi di medicina. Quest’ultimo però interromperà il percorso universitario, allettato da offerte di carriera politica, da chi vede in lui uno sprovveduto manipolabile. Invece, sulla lezione di Don Luigi Sturzo, Antonio perseguirà da sindaco altri ideali. Sullo sfondo di una vita responsabile e altruistica all’ombra di un padre assente scorre la Storia d’Italia, dalle ristrettezze della seconda guerra al delitto Moro.
Un cinema che non c’è più
C’è un tempo remoto e atavico nei Racconti della domenica, che fin dal titolo persegue un’idea di cinema come romanzo popolare, quello di Mario Soldati o di Giuseppe De Santis. L’accurata scenografia dipinge il nucleo esistenziale di borghi siciliani dove i tratti distintivi sono i sogni di speranza oltreoceano, la vita parrocchiale, gli affetti sostitutivi e soprattutto la stesura di lettere che daranno un senso ultimo alle cose. Il film inscena scorci della Sicilia di un tempo in tutta la sua autenticità, contro il rischio di bozzettismo e cogliendo l’essenza quasi struggente dell’antico.
I racconti della domenica enuncia la sua identità filmica fin dal suo sottotitolo, “storia di un uomo perbene”, percorrendo una strada di messinscena già rodata, ma da un punto di vista ‘altro’. La contrapposizione tra i due fratelli, con destini differenti, non può che rievocare – fin troppo facilmente – pellicole di punta del cinema italiano, come Novecento, La meglio gioventùeMio fratello è figlio unico. L’acutezza di Giovanni Virgilio, tuttavia, è quella di aver individuato un anomalo protagonista dei mutamenti epocali circostanti, un esponente territoriale della DC. Un uomo giusto che antepone il bene della cittadinanza e il welfare alle logiche del potere, ai futuri intrighi di palazzo. A lui il regista, con una scelta inconsueta e scomoda, affida la militanza sincera e appassionata in un partito passato agli annali e nell’immaginario collettivo per le non poche ombre.
Racconti da amplificare
Eppure la rappresentazione di questo piccolo ed eroico padre della patria non sfrutta le potenzialità che il soggetto potrebbe offrire. Si avverte nella scrittura l’opacità nella caratterizzazione dei personaggi, lo schematismo drammaturgico tra le sequenze, la tenuta didascalica e retorica di alcuni dialoghi. I racconti della domenica resta un film per chi predilige un cinema di narrazione e sentimenti manifesti, rivelandosi più votato per una formula seriale di più ampio respiro, per approfondire il lato nascosto dei comprimari e soffermarsi sulla risonanza politica oltre che emotiva degli eventi storici focalizzati.
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