‘La Bestia’: il confine messicano al Sentiero Film Factory
Una storia commovente e significativa sulle generazioni che passano il confine tra Messico e Stati Uniti, in programma al festival Sentiero Film Factory
‘La Bestia’: il confine messicano al Sentiero Film Factory
Partecipa al Sentiero Film Factory, a Firenze dal 12 al 17 settembre, un toccante corto del 2020 in lingua spagnola prodotto dall’Ecole de l’image Gobelins. Diretto e scritto da Marlijn van Nuenen, Ram Tamez, Alfredo Gerard KuttikattLa Bestiaè distribuito da Miyu Distribution.
Il film ha avuto una candidatura agli Oscar ed ha vinto il premio “Miglior Film d’animazione internazionale” al Festival Cinelebu.
Taxidrivers è Media Partner del Sentiero Film Factory.
La trama di ‘La Bestia’
In meno di 8 minuti, La Bestiaè la storia animata di una bambina e un contrabbandiere: i due cercano di superare in modo illegale il confine dal Messico agli Stati Uniti attraverso un viaggio su un treno merci. Una cicatrice (o una ferita) dell’uomo, tenebroso e stanco, mette in moto l’azione e scatena una serie di riflessioni critiche. La bambina, compagna di viaggio, cerca di aiutarlo nella sua condizione; eppure alla fine il supporto sarà reciproco.
Chi è ‘La Bestia’
Il cortometraggio prende il suo nome da quello del treno merci, che svolge un ruolo dinamico e attivo in tutta la vicenda. Da tramite per la salvezza diventa il luogo in cui l’umanità sprofonda: spesso succede nelle storie di migrazioni, dalle più antiche alle ultime contemporanee. Insieme alla cicatrice dell’uomo, infatti, il vagone del treno si trasforma e diventa sempre di più vivo e pericoloso, una “bestia” da cui fuggire e non qualcuno che accompagna il dolore. La bambina guarda l’azione dall’esterno: vuole aiutare l’uomo anche se allo stesso tempo è disorientata. Il suo sguardo disincantato d’infante è stato già contaminato dalla realtà. Alla sua vita onirica ma impossibile in Messico, le poche parole dell’uomo burbero contrappongono quella attiva degli States, terreno prescelto per la realizzazione dei propri sogni.
Una cartone animato toccante e internazionale
Per la sua resa grafica, La Bestia ricorda quei cartoni che raccontano una storia destinata a colpire lo spettatore. La leggerezza dei disegni animati dà un valore aggiunto a contenuti già di per sé significativi. L’uso del colore rosso accompagna il viaggio dell’uomo e della bambina. Il colore vivido e acceso dalle speranze dell’inizio è poi destinato a diventare quello del sangue e della disfatta. Ma in un alluvione di rosso c’è un leggero sprazzo di salvezza sul finale, nel passaggio di testimone dal vecchio alla bambina. Non a caso, la casa di produzione è l’Ecole Gobelins, frequentato dai migliori studenti per il design in Francia. E all’interno del team i realizzatori vengono da tutti le parti del mondo: la tematica attuale è nata e creata in un contesto multiculturale e arricchente.
Ogni giorno vengono affrontati viaggi del genere e in modalità più o meno legale. Ogni giorno l’umanità si trova vicina per condividere un destino nutrito dalla voglia e dalla necessità di trovare un posto migliore, lasciare condizioni certe e spiacevoli, in direzione di altre sconosciute e (si spera) migliori. Questi sentimenti di speranza e disperazione sono sufficienti per dare la spinta verso un viaggio in condizioni incerte e verso l’ignoto.
Vite umane come quelle di coloro che li aiutano e giudicano i loro passato e futuro. La Bestia ci fa vedere una cicatrice: una ferita nuova o una ri-aperta nel viaggio, un simbolo per una testimonianza che rimane ferma, una fine che aiuta un nuovo inizio.
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La Bestia
Anno: 2020
Durata: 7min41
Distribuzione: Miyu Distribution
Genere: cortometraggio
Nazionalita: Francia
Regia: Marlijn van Nuenen, Ram Tamez, Alfredo Gerard Kuttikatt