fbpx
Connect with us

Biennale del Cinema di Venezia

‘Anna’ la recensione del film di Marco Amenta

Anna è un film che condensa con sorprendente naturalezza anime diverse e complesse, ma è anche e soprattutto il ritratto di una donna dall'animo indomito che non accetta di farsi comprare

Pubblicato

il

Anna di Marco Amenta

Nella sezione Notti Veneziane delle Giornate degli Autori 2023 viene presentato Anna, lungometraggio diretto da Marco Amenta e scritto insieme a Anna Mittone e Niccolò Stazzi, con la collaborazione di Tania Pedroni. Il film è prodotto da Eurofilm con Rai Cinema.

Anna: la trama

Bella, selvaggia e magnetica come la natura incontaminata della sua Sardegna, Anna vive al ritmo del respiro della terra. Una terra che cura le sue ferite e nutre la sua anima. Le esperienze difficili che ha attraversato l’hanno segnata, ma non piegata. E oggi Anna è una donna libera che non vuole più avere paura. Nell’angolo remoto dell’isola dove gestisce la piccola fattoria che era del padre, il tempo sembra essersi fermato e la presenza di Anna con la sua energia erotica e il suo coraggioso rifiuto delle convenzioni ha la potenza di una mina pronta a esplodere. Quella terra aspra la protegge, fino al giorno in cui sarà lei a doverla proteggere dai mostri meccanici che vogliono violentarla. Salvare la bellezza e preservare la sua libertà si fondono nella battaglia di Anna, imponendole scelte difficili e rinunce dolorose. Perché niente può comprare il rispetto di se stessi e delle proprie convinzioni.

Identità e territorio

Era il 1973, cinquant’anni fa esatti, quando Pier Paolo Pasolini in un articolo inserito poi negli Scritti corsari sottolineava la necessità di operare una distinzione tra sviluppo e progresso. Due termini chiave del dibattito contemporaneo, fenomeni antitetici e talvolta inconciliabili, ma spesso considerati erroneamente sinonimi. Se il progresso ha come fine il benessere sociale a lungo termine, lo sviluppo è spesso frutto di logiche meramente economiche, cinicamente pragmatiche, figlie di un capitalismo feroce e disumanizzante. Il film di Marco Amenta, ispirato a una storia vera, introietta questa visione attraverso la lotta di Anna per salvare se stessa, la propria terra e le proprie radici da una società italo-francese che a suon di colate di cemento e di macchinari fragorosi minaccia il territorio e la cultura a esso legata.

Anna di Marco Amenta

Il progetto del nuovo albergo è avventato, irrispettoso, aggressivo e figlio della prepotenza del più forte verso il più debole. Un’espressione di quel “genocidio culturale” descritto da Pasolini, da parte di un capitalismo che distrugge identità e culture. Il cantiere viene mostrato da Amenta in modo quasi orrorifico, come un mostro in espansione che aggredisce la vita di Anna, serrandola sino a insinuarsi nei suoi spazi privati e persino nei sogni, durante notti sempre più minacciose e angosciose. Questa pulsione è integrata da uno dei topoi più importanti del western: il controllo sulla terra e il suo utilizzo, il tentativo del più grande di strapparla al più piccolo (pensiamo a Il cavaliere della valle solitaria, C’era una volta il West, I compari e non solo) e il contrasto tra la natura e una modernità che si fa strada con la violenza. Una suggestione alimentata dal rapporto simbiotico che lega la protagonista e il territorio della Sardegna, tanto che il suo respiro sembra fondersi con il rumore del vento e del mare e il corpo sembra nutrirsi del contatto con la terra.

Il racconto e una lotta dall’afflato così trasversale vengono condensati in una storia fortemente personale, che si esprime attraverso il volto di Anna e la sua ricerca di libertà. Dopo un passato che riemerge da stralci di conversazione e che rimane con vividi segni sul suo corpo, la protagonista non è più disposta ad accettare nessun tipo di briglia, compromesso o violazione e si oppone con feroce determinazione alla violenza che le viene perpetrata e che subdolamente penetra nella società stessa, svelandone storture e paradossi.

Anna è un film che riesce con sorprendente naturalezza e coesione a congiungere anime diverse e complesse, attorno alla protagonista interpretata ottimamente da Rose Aste e a un racconto che si nutre dei rapporti tra identità e territorio, tra passato e presente. Ma è anche, e soprattutto, il ritratto di una donna dall’animo indomito, che vive liberamente a contatto con la propria terra e le proprie origini e che non accetta di farsi comprare. Una donna che chiede rispetto e che lottando per i propri interessi lotta anche per scardinare una società maschilista.

Registrati per ricevere la nostra Newsletter con tutti gli aggiornamenti dall'industria del cinema e dell'audiovisivo.

Anna

  • Anno: 2023
  • Durata: 119'
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: Italia
  • Regia: Marco Amenta