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Jennifer Lawrence è l’eroina anti sistema in Hunger Games

Fenomenologia di Katniss in attesa del prequel su Coriolanus Snow

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Jennifer Lawrence
I fans di Hunger Games dovranno aspettare ancora poco. Il 17 novembre per Ballad of Songbirds and Snakes, spinoff prequel incentrato su un giovanissimo Coriolanus Snow. Tratto dal romanzo di Suzanne Collins, prodotto ancora una volta dalla Lionsgate, vedrà nuovamente alla regia Francis Lawrence. Tra i protagonisti troveremo Tom Blyth, Rachel Zegler (West Side Story), Hunter Shafer ( Euphoria ), e il premio Oscar Viola Davis.
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Jennifer Lawrence nel canto rivoluzionario di Katniss

Nei quattro capitoli della saga cult, Jennifer Lawrence afferma il suo desiderio di libertà nella sua giustizia anti sistema. Il gioco, il mondo ingiusto dei figli strappati alle famiglie per la spietatezza del sistema Capitol City, la lotta tra i giovani figli dei distretti costretti a salvarsi e nel contempo cambiare il proprio personale futuro. È il terreno su cui la giovane e coraggiosa Katniss si muove. Prima offrendosi al posto della sorella e nei fatti impendendole una morte certa. Dopo con l’Arena che diventa scenario per vincere il gioco ma soprattutto iniziarne un altro.
Quello più difficile, la lotta anarchica verso la libertà. È in questo che la Katniss della Lawrence costruisce la sfida con se stessa. Quella di diventare il simbolo di un’idea, il mezzo verso la rivoluzione. Per fare ciò la protagonista di Hunger Games ha con sé il villain ideale con cui costruire il suo percorso. Il presidente Snow rappresenta il dispotico monopolio del potere costituito, contro cui Katniss combatte. Il gioco e la tenacia di Katniss nel fare squadra stravolgono i piani di Snow e degli Strateghi, costretti a modificare il regolamento, vista la presa dei due vincitori. Inizia qui il viaggio dell’eroina sul suo destino e sulla possibilità che Panem possa avere un futuro.
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La ragazza di fuoco e la costruzione della rivolta

Nel tour dei vincitori con Peeta, la Katniss di Jennifer Lawrence forma la sua ribellione antisistema. Lo fa diventando oggetto di merchandasing per Snow e Capitol City. La nemesi del personaggio della Lawrence tenta in tutto e per tutto di farla diventare strumento di propaganda, inscenando una storia d’amore con Peeta sotto minaccia di far del male alla famiglia dell’eroina. Ma ciò che Snow sottovaluta è la presa che la ragazza di fuoco ha sul popolo di Panem, domato ma in attesa di un segno, di una scintilla che attivi il coraggio. Il Tour della Vittoria, un viaggio tra i distretti per ricordare i caduti durante il gioco, si trasforma nel mutamento del popolo e della definizione del rischio. Panem vede in Katniss un’opportunità. Dando a quest’ultima piccoli segnali di poter essere il canto della loro rivolta. La ghiandaia imitatrice è seguita dal fischiettio del canto della rivolta da parte di uno degli abitanti, che verrà subito dopo giustiziato con un colpo alla testa.
Gli episodi si ripetono distretto dopo distretto, anche se i Pacificatori cercando di sedare le sommosse con limitazioni ancora più rigide. Il villain Snow, capo in pectore del sistema costituito che cerca di auto-conservarsi come può, sceglie di eliminare alla radice il nascente simbolo, inventandosi un’edizione speciale degli Hunger Games con i vecchi vincitori. Tra assassini e un’arena ad orologeria, Snow fa di tutto per distruggere i tributi e farli crollare. Ottenendo la resistenza dentro il gioco, e dando l’idea al popolo fuori, che assiste, che una uguale resistenza fuori sia possibile. La fine dei 75esimi Hunger Games fanno terminare i giochi , iniziando una seconda parte della saga. Divisa in due parti. La formazione della resistenza e la lotta tra i due sistemi contro cui dovrà lottare Katniss.
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La ricerca di un mondo nuovo

Da qui in avanti, in Hunger Games: Il canto della rivolta – Parte 1 e Parte 2 , Katniss dovrà fare i conti sull’essere un simbolo. Essendo sempre stata ben lontana dall’essere uno strumento politico, l’alter-ego di Jennifer Lawrence si trova tra due fuochi, uno esterno evidente, e uno apparentemente amico. Snow è il nemico perfetto per Katniss, avendo proprio la stesura fisica e psicologica del villain per eccellenza. Splendido contraltare per il personaggio della Lawrence. Quello che la narrazione della Collins fa, qui anche in qualità di sceneggiatrice, è contrapporre a Katniss un nuovo personaggio. Alma Coin, Presidente del Distretto 13, faccia politica e presentabile della rivolta. Le due hanno un rapporto per lo più costretto, l’una la scelta del popolo e l’altra dai giochi politici per un futuro stato democratico. L’interpretazione di Julianne Moore ci riporta una caratterizzazione di contrasto con l’eroina. Il suo essere freddamente gentile e la sua insistenza per fare di Katniss un simbolo, proprio come l’antagonista dell’altra parte, inizia a creare pian piano una dualità. Che incomincerà a diventare sempre più polarizzante.
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Simbolo politico

Katniss nutrirà seri dubbi sulle vere intenzioni della Coin, convinta, quest’ultima che alla fine il rapporto con l’arciera non potrà portare nessuno a sedersi sulla stessa poltrona. Katniss quindi si troverà a fronteggerà due sistemi uguali, in cui la sconfitta della dittatura di Snow porterà solo una democratura spacciata per democrazia. Se il primo capitolo vive forse troppo del lavaggio del cervello fatto a Peeta e la sua natura antieroica lobotomizzata contro la Lawrence, è il secondo capitolo che svela i contorni politici più ambigui. Katniss, Snow e Coin sono le tre componenti di giustizia, mantenimento e controllo di potere.
Snow e Coin sono entrambi due dittatori: l’uno vuole sostituire l’altro. Entrambi però sanno bene che Katniss è la guida che il popolo vuole, quel simbolo che hanno cercato di governare dal primo momento e che si è ritorto contro di loro. Katniss, capendo bene che ha che fare con due dittatori, decide di eliminarli entrambi. Jennifer Lawrence è a tutti gli effetti una Dike dell’America apocalittica che ha sempre saputo cosa fosse giusto, spinta dall’unico ideale che in un mondo di guerre e intrighi di palazzo doveva contare e conterà alla fine. Pace e democrazia.
Jennifer Lawrence
Katniss è l’eroina contro ogni sistema, in grado di brillare in qualsiasi gioco mortale ed ergersi a quel simbolo popolare che non vorrebbe essere. Ma che lo è facendo la cosa più rischiosa e controcorrente. Produrre la pace attraverso le sue frecce.

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