In concorso alla 38esima edizione della Settimana Internazionale della Critica, il cortometraggio Pinoquo è scritto e diretto da Federico Demattè. Il giovane cineasta trentino, classe 1996, vanta una grande esperienza nel campo del videoclip (musicale e commerciale). Nel 2021, esordisce con il cortometraggio Inchei, vincendo come Miglior Film e Miglior Regia alla Settimana Internazionale della Critica della Mostra del Cinema di Venezia.
Pinoquo è prodotto da Saverio Pesapane (Premiere Film) e Andrea Italia (Nieminen Film), co-prodotto da C41 e NABA, distribuito in Italia e all’estero da Premiere Film. Marta Zucchiatti figura come produttore esecutivo, mentre tra i co-produttori si annoverano Barba Guieu, Leone Balduzzi, Marco Meazza, Tommaso Barbaro, Vincenzo Cuccia.
Proiettato il 6.09.2023
Pinoquo | La recensione
La mano e lo sguardo di chi sta dietro la macchina da presa sono evidentemente vicini – anagraficamente, ma non solo – ai protagonisti del corto. Pinoquo racconta e si nutre delle figure che lo popolano. Giovani con tagli di capelli originali, orecchini e tatuaggi, che usano uno slang profondamente rappresentativo e contestualizzato per comunicare tra loro. Ma, alla fine, si diranno davvero qualcosa?
Siamo qui per fare serata.
Lo scambio di battute sembra superficiale – oltre che difficile da gestire, per un orecchio avulso a quella particolare cadenza – come se non riuscissero ad andare oltre alle apparenze, tenendo per loro stessi una verità che li riguarda ma, al tempo stesso, li spaventa.

La gelosia aleggia latente (ma non troppo), suggerendone cause diverse e mai comprovate. L’età dell’adolescenza viene raccontata attraverso un preciso spaccato sociale. Che si tratti di graffitari o meno, i ragazzi sono alle prese con questioni legate alle loro età: relazioni amorose, energie da incanalare, litigi che assumono una portata maggiore rispetto a quella che realmente hanno.
Lo stile underground e l’arte di strada
Demattè utilizza uno stile metropolitano, sostenuto dalle suggestioni di storia e protagonisti, e sceglie di immortalare i dettagli – uno sguardo, un intreccio di mani, il getto di un estintore. Nell’addentrarsi e avvicinarsi a tutto ciò, viene anche fuori il potere dell’arte di strada: i graffiti quali espressioni di particolari esigenze, bisogni, ambizioni. Ma anche luogo di incontro e scambio, all’insegna di una socialità circoscritta ma fondamentale.
In Pinoquo la descrizione di questi adolescenti prescinde da un qualsivoglia giudizio, volendo semplicemente raccontarne un momento della loro esistenza. Una notte durante la quale tutto è possibile e incerto, dove le cose possono peggiorare e i sentimenti esplodere in un attimo.
Trama, poster, cast e trailer di Pinoquo
In una Milano underground, un gruppo di ragazzi sta discutendo se sia il caso di partecipare un alcune persone esterne a quella che si prospetta come una missione notturna alquanto rischiosa. Sebbene ci sia chi garantisce per loro, assicurandone serietà e discrezione, non tutti sono d’accordo sull’ingresso di nuovi elementi.

La notte si fa sempre più scura, mentre la discussione si anima, rivangando ricordi di avvocati, schiaffi paterni e soldi spesi ad assicurarsi di non finire in galera. Man mano che la narrazione prosegue, i ragazzi mettono in atto il loro piano, ma ben presto la situazione degenera, conducendo a un inevitabile scontro.
Protagonisti di Pinoquo sono i giovani Cora Marcaccio, Michele Baldi, Tommaso Angioletti, Nicola Tommaso Madron, Manuel Venticinque, Morgan Gariboldi.
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