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Intervista a Francesco Verso, pluripremiato scrittore di fantascienza

Lo scrittore ed editore, due volte Premio Urania, fa il punto con noi sugli sviluppi della fantascienza in Cina, tra cinema e letteratura

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Conosciamo Francesco Verso da oltre dieci anni. Il primo incontro avvenne infatti  al Trieste Science + Fiction Festival, un’edizione cui partecipava come ospite, in quanto scrittore di fantascienza da poco vincitore del Premio Urania. E questa sua attività creativa lo ha visto ricevere il prestigioso riconoscimento per ben due volte: nel 2009 grazie al romanzo Il fabbricante di sorrisi, dalla singolare ambientazione russa, pubblicato poi nella collana Urania con il titolo e-Doll“; e nel 2015 con l’altro romanzo “Bloodbusters“, premiato ex aequo con “L’impero restaurato” di Sandro Battisti, a sua volta voce importante della science fiction di casa nostra.
Ma i meriti non si limitano poi a questo, ossia alla vena immaginifica riscontrata nella sua scrittura. Negli anni abbiamo riscoperto Francesco quale editore “illuminato”, la cui vocazione principale pare essere proprio quella di sondare territori vergini o quasi per l’editoria italiana di genere, anche dal punto di vista geografico. Lo dimostra la variegata provenienza degli autori che lui, tramite Future Fiction, ha fatto tradurre e poi pubblicare: dall’Africa all’India, dall’America Latina alla Cina. E siccome di recente ci era capitato di confrontarci apertamente sulla qualità dell’interessante selezione di cortometraggi cinesi, tutti di argomento fantascientifico e/o post-apocalittico, presentata all’ultima edizione del Lago Film Fest, ci è venuto poi naturale interpellarlo di nuovo sull’argomento. Così da delineare insieme un quadro, per forza di cose sintetico trattandosi qui di una breve, tradizionale intervista, della forte ascesa della science fiction nell’immensa nazione asiatica e dell’accoglienza che comincia a ricevere in Occidente, più in particolare in Italia. Facendo sì che la discussione oscillasse, libera, tra due differenti linguaggi, quello del cinema e quello della letteratura.

Francesco Verso, il “Marco Polo” della fantascienza

Francesco, ti conosciamo da anni non soltanto come scrittore di fantascienza molto apprezzato e con diversi riconoscimenti alle spalle, ma anche come editore, avvezzo già da un po’ a pubblicare testi provenienti da aree geografiche che, almeno per la science fiction, corrispondono a territori ancora poco noti e poco esplorati in Italia. Puoi dirci ad esempio come è nato e come si è sviluppato il tuo interesse per la fantascienza cinese?

Tutto è nato grazie al contatto con lo scrittore americano Ken Liu, che ho io stesso tradotto dall’inglese all’italiano alcuni anni fa. Ken, oltre a essere un eccellente scrittore di fantascienza, è anche un ottimo traduttore dal cinese e proprio in seguito alle sue traduzioni di alcuni racconti di Liu Cixin, Chen Qiufan e Xia Jia, ho avuto modo di conoscere il prof. Wu Yan che tiene corsi e organizza conferenze sulla fantascienza, prima a Pechino e adesso a Shenzhen. Quando ho pubblicato la raccolta di racconti “Nebula” – la prima antologia di fantascienza cinese in doppia lingua con il testo originale incluso – il prof. Wu Yan mi ha invitato alla terza convention internazionale di Chengdu e da lì è successo qualcosa di incredibile… Sono andato 7 volte in Cina, ho pubblicato più di dieci libri di fantascienza cinese e sono stato pubblicato io stesso in cinese grazie all’editore Bofeng con i romanzi “Livido” e “Bloodbusters”, tanto che adesso mi chiamano il “Marco Polo” della fantascienza.

Volendo fare un elenco breve, conciso, quali sono i romanzi e i racconti di autori cinesi da voi tradotti e pubblicati, che ritieni maggiormente emblematici, significativi?

Ad oggi Future Fiction rappresenta il più grande catalogo di fantascienza cinese al mondo fuori dalla Cina, con 12 volumi (il tredicesimo è in uscita a ottobre), 2 fumetti (di cui altri 2 in arrivo nel 2024). Per adesso abbiamo deciso di pubblicare antologie di racconti per mappare le migliori voci contemporanee e quindi direi che i titoli più rappresentativi sono l’antologia di racconti “Il sole cinese”, la raccolta personale di Han SongI mattoni della rinascita”, quella di Xia JiaFesta di primavera”, e quella di Chen Qiufan, “L’eterno addio”. Per chi fosse interessato anche alla lingua cinese consiglio di esplorare i testi in doppia lingua come “Nebula” e “Sinosfera”, l’antologia di Mu MingColora il mondo” e il romanzo breve di Regina Kanyu WangNuvole e nebbia”.

Dalla pagina scritta al grande schermo: la fantascienza cinese

Da parte nostra, su Taxi Drivers, abbiamo dato volentieri spazio in queste settimane al focus sulla fantascienza cinese programmato, in ambito cinematografico, dal Lago Film Fest, che ha selezionato per l’occasione ben quattro cortometraggi. Tornando alla narrativa sappiamo che un paio di questi corti sono direttamente ispirati alle opere di Wang Jinkang, scrittore che in patria ha da decenni grande successo. Puoi dirci qualcosa a riguardo?

Wang Jinkang fa parte del gruppo di autori noto come “I Tre Generali” (gli altri due sono Liu Cixin e Han Song) ed è il più anziano dei tre. La sua conoscenza delle scienze biologiche lo ha portato a scrivere spesso una fantascienza che affonda le radici proprio nella chimica, nella biologia e nell’applicazione di concetti naturali al futuro della Cina stessa. Alcuni suoi romanzi e racconti sono in via di traduzione in altre lingue e sono stati adattati a cortometraggi.
L’immagine dell’imprenditore che cresce a dismisura nel corto “Il gigante reincarnato” esprime in maniera esemplare la capacità dell’autore di veicolare attraverso una metafora biologica lo sviluppo abnorme che la Cina ha sperimentato negli ultimi 30 anni.
E posso aggiungere che stiamo traducendo un suo romanzo di prossima pubblicazione nel 2024.

Avendo avuto modo di visionare anche tu qualcuno dei corti, ti ringraziamo intanto per queste prime impressioni condivise con noi. Ci sono però altre opere cinematografiche di fantascienza (anche lungometraggi, nel caso) che ti sentiresti di consigliare ai nostri lettori?

Sicuramente vale la pena di vedere il film “The Wandering Earth 2”, tratto dal romanzo di Liu Cixin. Il seguito di “The Wandering Earth” promette di essere decisamente migliore del primo episodio. E poi anche quello che si prospetta essere come il vero e proprio kolossal di fantascienza cinese e cioè “Il problema dei tre corpi”, (sempre ispirato alla famosa trilogia di Liu Cixin) che sta per uscire su Netflix tra qualche mese. Segnalo inoltre un film un po’ diverso e meno “epico” degli altri ma altrettanto interessante come “The Soul”, thriller psicologico con una trama piuttosto avvincente disponibile sempre su Netflix, e tratto da un bel racconto di Jiang Bo che ho pubblicato sull’antologia “Futugrammi”.

Altre figure in ascesa e novità all’orizzonte

Sempre in merito ai lavori selezionati dal Lago Film Fest, ci avevi accennato qualcosa riguardo all’executive supervisor Nanpai Sanshu e al co-producer He Chaoqun, i quali, se la memoria non ci inganna, hanno entrambi collaborato alla realizzazione di “Go with her”…

Sì, Nanpai Sanshu è un autore di narrativa avventurosa e fantastica molto popolare in Cina, così popolare che è riuscito ad aprire una propria casa di produzione e investire in film di fantascienza. He Chaoqun è un giovane produttore con cui collaboro all’interno dell’agenzia letteraria Future Wave e che ho conosciuto durante la mia ultima visita a Pechino. He Chaoqun mi ha mostrato le locandine di “Go with her” e di altri corti ispirati alle opere di Wang Jinkang che erano esposti in una sala della convention nazionale di Pechino al parco Shuangang, per cui è stata una grande sorpresa rivederli nella selezione dei corti del Lago Film Festival… davvero una bella coincidenza.

Per finire, sai dirci se ci sono all’orizzonte da noi altre manifestazioni cinematografiche o incontri letterari tesi a valorizzare la fantascienza cinese, un genere che forse lo spettatore/lettore italiano associa ancora poco al gigante asiatico, nonostante la crescente attenzione che riceve in oriente?

A ottobre la WorldCon – la convention mondiale di fantascienza – si terrà per la prima volta in oltre 80 edizioni a Chengdu in Cina e questo evento di certo catalizzerà l’attenzione del mondo della fantascienza sulla comunità cinese, la quale si sta preparando in grande stile, con una location costruita ad hoc, inviti per i migliori esponenti della fantascienza mondiale ed eventi che coinvolgeranno sia i libri che i fumetti come pure film, serie TV e videogiochi.
Ovviamente molti produttori e registi saranno presenti durante quei cinque giorni, per cui immagino che sarà una data fondamentale per vedere lo sviluppo di altri progetti crossmediali.
Inoltre – da questa parte del mondo – sono stato invitato al Festival del cinema di Venezia per partecipare a un incontro chiamato Future Image 2.0 organizzato dal festival di fantascienza Blue Planet allo scopo di creare relazioni tra esperti del settore e promuovere le ultime tecnologie nel campo della XR e AIGC. C’è davvero molto che sta bollendo in pentola, la famosa pentola dell’hot pot cinese!