‘Paprika: Sognando un sogno’ di Satoshi Kon. La recensione
"Dove andiamo quando ci addormentiamo?" è la domanda che sorgerà spontanea durante la visione di questo coloratissimo psycho thriller d'animazione giapponese disponibile su Netflix dal primo agosto.
Paprika: Sognando un sogno, il celebre film di Satoshi Kon, arriva su Netflix dal 2 agosto 2023. La pellicola è stata presentata alla 63ª Mostra del Cinema di Venezia del 2006.
La trama del film. Paprika o Inception?
Si ritrovano molte similitudini a livello di presupposti iniziali tra Paprika: Sognando un sogno e il celebre Inception di Christopher Nolan, uscito quattro anni dopo, nel 2010. Il film infatti tratta di Atsuko Chiba, dottoressa che utilizza una nuova tecnologia sperimentale chiamata DC Mini per inserirsi nei sogni dei pazienti e risolvere i loro problemi psicologici. Tre prototipi della macchina vengono rubati e improvvisamente alcuni membri dell’équipe irrompono in comportamenti folli con tendenze suicide. Un misterioso antagonista, infatti, si sta introducendo nel subconscio delle persone tramite le DC Mini per prendere possesso del mondo reale e fonderlo insieme a quello dei sogni.
Una protagonista… O due?
Ma da dove deriva il titolo del film? Nessuna ricetta culinaria esotica. Paprika è l’alter ego della dottoressa Chiba all’interno del mondo onirico. Le due personalità della protagonista sono infatti assai diverse tra loro, tanto da risultare nel corso del film due persone distinte. La dottoressa è una donna in carriera, seria, organizzata, dai lunghi capelli neri sempre raccolti e dalla divisa linda e rigorosa. Paprika è una ragazza dinamica e avventurosa, impulsiva ma brillante, dai sbarazzini capelli scarlatti, una vivace maglietta rossa e comode scarpe da ginnastica. Mentre la dottoressa si pone sempre con algido distacco nei confronti delle persone, Paprika è una ragazza sensuale e seduttrice, che non teme i sentimenti, anzi, ci gioca e li sfrutta a suo favore.
Un’atmosfera caotica ma coerente
Sebbene sia un film di animazione, Paprika: Sognando un sogno è ben lontano dall’essere un film per bambini (si segnala la presenza di una scena di violenza sessuale). Le tematiche e i personaggi, infatti, sono complessi. L’intrecciarsi continuo di realtà e sogno risulta, volutamente, assai disorientante. Non si è mai sicuri di essere tornati alla realtà e non si può riconoscere subito in quale mondo onirico ci si sia addentrati. La DC Mini, infatti, non è ancora stata perfezionata, in quanto chiunque può inoltrarsi nei sogni altrui utilizzando il macchinario, senza aprire o chiudere alcun ingresso. Il film è chiassoso, ricco, stravagante e caotico, rendendo perfettamente il no sense del mondo onirico: dopotutto, i sogni non sono mai del tutto sensati.
Perché vedere il film?
Il film di Satoshi Kon è un esempio assolutamente unico della rappresentazione di realtà ed inconscio. Se avete amato Inception, resterete di certo affascinati da questo thriller giapponese. Una pellicola stratificata, densa, da cui lasciarsi trasportare. Non è necessario trovare una precisa struttura, ma è consigliabile lasciarsi prendere per mano dalla ragazza dai capelli rossi e tuffarsi con lei nel subconscio dei vari personaggi. Per sfociare in un finale che ricorda quello di Principessa Mononoke di Hayao Miyazaki (1997, Studio Ghibli).
In conclusione
Paprika: Sognando un sogno è un film ricercato e complesso, che esplora il mondo onirico in un thriller avventuroso e ricco di complessità strutturale.
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Paprika: Sognando un sogno
Anno: 2006
Durata: 90 min
Distribuzione: Sony Pictures Entertainment Italia, Netflix