Il titolo catalano è traducibile in Se non ci fossimo mai separati e, in inglese, con Love after depart: questo piccolo ma intenso cortometraggio, scritto e diretto da Marc Esquirol, che verrà presentato all’Alta Marea Festival di Termoli racconta in 14 minuti la storia di una giovanissima coppia che, già separata da alcuni mesi, decide di darsi un’occasione di amicizia andando a trascorrere una breve vacanza sulle piste da sci, come in passato. In realtà il sentimento è ancora presente ed è difficile relazionarsi come amici: davanti al fuoco del camino e al chiaro di luna cova ancora la cenere.
I giovani protagonisti oscillano fra il desiderio di darsi un’altra occasione e la razionalità che porterebbe a chiudere definitivamente, mentre cercano spazi di autonomia ed identità all’interno della coppia. Il giovane regista Esquirol si è diplomato all’ESCAC proprio con questo cortometraggio, presentato in anteprima al D’A Festival 2023 (il Festival del cinema d’autore di Barcellona) presentandolo insieme al suo lungometraggio Dos dies i l’eternitat.
Love After Depart: uno stile che evoca Rohmer
Delicatezza e immagini ferme, colori vintage, che preludono alla malinconia, al senso di perdita, ad emozioni difficili da gestire. Un anziano signore, di fronte ad un bellissimo panorama montano, chiede ai due giovani se possono immortalare lui e la moglie, raccontando che da ragazzi erano stati proprio lì e poi, spontaneamente, chiede se possono ricambiare scattando una foto anche a loro. Perché dall’esterno non ci si immagina che Manel e Judit, i giovani protagonisti che formano una così bella coppia, siano separati. Il tempo, con i suoi inattesi ricorsi, è l’altro protagonista del cortometraggio, anche se non ci sono flashback, bensì istanti dilatati, linguaggio semplice, naturalezza dei personaggi, lo scorrere di ore e giorni in cui si intuiscono le emozioni e i sottintesi, in uno stile che ricorda il compianto regista francese Éric Rohmer, che con Il Raggio Verde (e molti altri film) ha rischiarato i tramonti della nostra giovinezza.
Il cortometraggio è interpretato da Sandra Cruz e Gerard Cases che interpretano Manel e Judit: la comunicazione nella coppia (o la difficoltà di comunicare) sembra essere la chiave della relazione. Non ci sono rapporti sani senza parole che esplicitino i propri desideri: dopo un passaggio sulle colpe della rottura, suona la canzone che i due giovani ballavano ogni mattina e così, davanti a una birra, le emozioni esplodono di nuovo e si torna al punto di partenza. Manel intraprende un viaggio per acquisire autonomia all’interno della relazione, Judit verso l’assunzione della responsabilità emotiva e la definizione dei limiti di cui ha bisogno.
Una visione del cinema come forma di terapia
“Per me un buon film – afferma il regista – dovrebbe migliorare la nostra esistenza o almeno renderla più sopportabile. Intendo l’arte come esplorazione umanistica e come strumento per comprendere meglio noi stessi. L’obiettivo principale del lavoro sulla dipendenza emotiva è essere in grado di analizzarla a distanza in modo che lo spettatore possa porre le domande di cui ha bisogno. Credo nel cinema come forma di terapia.”
Il corto è stato realizzato con un crowdfunding rappresentato dal 18% della produzione totale. Il resto della produzione è stato erogato per il 30% da ESCAC Films, per il 44% dal regista e per l’8% dal direttore della fotografia.
Tutti i membri del team che hanno partecipato alla produzione e realizzazione del cortometraggio in vari ruoli avevano poco più di 20 anni, da Marc Esquirol alla regia, Pau Mira alla direzione della fotografia, Clara Estévez alla direzione artistica, Jordi Riessech alla direzione del suono, Javier Cobo al montaggio, Pau Berlanga come co-sceneggiatore e Carles Pujadas e Sol Rocabert a capo della produzione.
Marc Esquirol: si è diplomato all’ESCAC come regista con Si mai no ens haguéssim separat, il cortometraggio presentato in anteprima al D’A 2023 insieme a Dos dies i l’eternitat— all’interno di un progetto realizzato dai 19 ai 22 anni. Parallelamente alla creazione cinematografica, dirige il Barcelona Youth Cinema Festival u22, organizzato dalla Fondazione Joan Miró. Nella sua filmografia: Dos dies i l’eternitat (2023, D’A 2023), Si mai no ens haguéssim separat (corto, 2023, D’A 2023), Les coses són així (corto).