‘Rutunnu’, il corto di Fabio Petrassi ad Alta marea film festival

“Bisogna andare dove ti portano le storie”, diceva un tempo Peppuccio Tornatore. Evidentemente Rotondella, magnifico borgo in provincia di Matera, avrà messo in moto l’immaginario del giovane regista Fabio Petrassi, autore del corto Rutunnu, in concorso al Festival “Alta marea” di Termoli.  Nei titoli di testa campeggia una citazione tratta da La luna e i falò  di Cesare Pavese;  bastano pochi fotogrammi però per comprendere che la vicenda non è ambientata nella Langhe, ma nella deserta, silenziosa e assolata cittadina lucana.

Il corto si apre con Michele (Giorgio Colangeli), che ritorna dopo anni nel suo paese d’origine, e si inerpica per le stradine del piccolo borgo.

Giunto a casa, sale le scale e vede il figlio che, con una videocamera, sta riprendendo la madre mentre prepara i “frizzuli”, della pasta fatta in casa, tipica della tradizione lucana. Nella scena successiva, Michele osserva compiaciuto la moglie che si pettina nella camera da letto e ascolta in sottofondo una canzone che rimanda ad un passato lontano. L’azione si sposta poi su una terrazza panoramica dove Michele, la moglie e i due figli adolescenti intonano una canzone in dialetto lucano. I ragazzi chiedono a Michele di recitare una poesia e lui, dopo qualche esitazione, la declama. Un finale a sorpresa (?) chiude la vicenda.

Il file rouge che lega la storia è quella di Michele, un uomo che grazie a un visore, donatogli dal figlio, riesce a rivedere alcuni momenti significativi della propria vita, vissuta con i familiari.

Petrassi s’ispira a Fino alla fine del mondo di Wim Wenders (1991), con la semplice differenza che, nel film del regista tedesco, i protagonisti potevano rivedere i propri sogni.

Un corto che, al di là della vicenda stessa, a ben vedere, ha come assoluto protagonista il paesaggio, ripreso in tutta la sua bellezza, in special modo con inquadrature dall’alto. Il regista adotta una scrittura filmica, nel complesso scolastica, ma, evitando inutili orpelli e svolazzi, non cade nella trappola di rendere liquorosa la narrazione.

A completare il cast Ludovico Tersigni, Anna Maria De Luca e Giorgia Palmucci.

Musiche di Raffaele Inno. Fotografia di Lorenzo di Nola.