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Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro

Pedro Armocida. Intervista al Direttore artistico della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema

Il festival che riesce a conciliare il cinema d'autore e il cinema popolare.

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Pedro Armocida

Siamo, ormai, giunti ai giorni conclusivi della 59° Edizione della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro, con la direzione artistica di Pedro Armocida, ruolo che ricopre dal 2015.

La Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro, ideata nel 1964 da Lino Miccichè e Bruno Torri, è sempre stata un punto di riferimento per il cinema d’autore. Già le prime edizione vennero caratterizzate dalla presenza dei migliori cineasti del cinema d’essai, come Roberto Rossellini, Cesare Zavattini, Jean – Marie Straub, Bernardo Bertolucci, Jean – Luc Godard, Pier Paolo Pasolini e Glauber Rocha.

A Pesaro un certo tipo di cinema ha trovato una vetrina adeguata, almeno per quanto riguarda il contesto italiano. Questa capacità di canalizzare il cinema d’autore è stata poi confermata nel corso degli anni e la kermesse pesarese è diventata un luogo di promozione, non solo cinematografica, ma culturale, con diverse iniziative di carattere artistico, fatte di immagini, suoni e parole.

Tutto questo è ancora ben presente oggi e la cinquantanovesima edizione lo conferma, con un programma variegato e ricco di eventi, come lo speciale sul cinema italiano, quest’anno dedicato al premio Oscar Giuseppe Tornatore e Il concorso Pesaro Nuovo Cinema, che ospita una serie di opere provenienti da vari Paesi e realizzate da registi di ogni età. Una sezione, quest’ultima, che ha selezionato i film più innovativi presenti sulla scena cinematografica, con lo scopo di trovare un nuovo linguaggio.

La ricerca dell’innovazione è confermata anche dalla presenza del concorso di (Ri)montaggio, Il cinema attraverso le immagini, che ha come scopo di innovare la critica cinematografica.

Innovazione è la parola d’ordine della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema, che riesce a catturare anche il grande pubblico, con un programma che propone e ripropone molte commedia e ospita attori, come Carlo Verdone.

La Mostra del Nuovo Cinema di Pesaro riesce a conciliare il cinema d’autore e la ricerca su un nuovo linguaggio cinematografico, con una componente più popolare, che oggi viene definita mainstream. E in tutto questo si inserisce benissimo la direzione artistica di Pedro Armocida, che riesce a conciliare la tradizione del cinema d’autore di Pesaro, con altre opere più popolari e ciò viene confermato soprattutto per la sua attenzione nei confronti dei giovani, i veri protagonisti di questo Festival. Un Festival innovativo e popolare?

Pedro Armocida: Abbiamo pensato a un programma adatto a pubblici diversi, con diverse sale e luoghi di proiezioni, ma anche di esposizione, perché La Mostra Internazionale del Nuovo Cinema è anche un luogo di incontro, con giovani e non solo. C’è dunque un tentativo di arrivare a tutti, restando legati a una linea editoriale antica, che offre un catalogo ricco di film, ma anche interviste, approfondimenti e saggi.

Il concorso Festival Nuovo Cinema, che amo definire il DNA dell’intera mostra, è alla ricerca di nuovi linguaggi ed è sempre utile ricordare che questa sezione è aperta a tutti i formati, cortometraggi e lungometraggi e senza limiti d’età per i registi.

Questa ricerca del nuovo non si chiude in se stessa, ma si apre al mondo intero, accogliendo soprattutto i giovani. Le opere in concorso, infatti, saranno poste al vaglio di una giuria professionale, e anche di un’altra giuria, composta da studenti, ospitati dalla città di Pesaro, provenienti da molti atenei italiani.

Il confronto con i giovani è sempre prezioso e dare loro la responsabilità del giudizio ha grande valore. Costatare, poi, come il loro parere si conformi o meno con la giuria professionale riserva sempre delle piacevoli sorprese. Ciò evidenzia l’interesse per uno sguardo delle nuove generazioni sui film, realizzati molte volte da giovani registi.

La Mostra Internazionale del Nuovo Cinema è uno dei pochi eventi in Italia che dà spazio a un nuovo genere che è allo stesso tempo arte cinematografica e critica. Faccio riferimento ai video essay, una nuova forma d’arte fatta di immagine filmiche. Nel corso della Mostra è previsto, infatti, il concorso (Ri)montaggi. Il cinema attraverso immagini, un evento più unico che raro, almeno in Italia. È una conferma della ricerca innovativa della Mostra?

Pedro Armocida: Tra le varie idee del Festival c’è anche quella di proporre qualcosa di unico che si vede solo qui. É questa l’idea che c’è anche dietro alla sezione dei videoclip; vederli sul grande schermo è diverso che vederli su un cellulare o al computer.

Il nostro obiettivo è quello di offrire un’esperienza unica, come appunto quella di fare critica cinematografica per immagine, che rappresenta una grande innovazione. Basti pensare che la forma della recensione cinematografica è una forma letteraria immutata da ormai un secolo e il video essay rappresenta una vera rivoluzione.

Sono convinto che questa nuova formula sia il futuro della critica cinematografica, perché è l’unico modo per indagare l’oggetto attraverso lo stesso mezzo di cui è fatto l’oggetto analizzato: immagini per immagini.

Come ogni edizione anche questa 59esima dedica un focus al cinema italiano. Quest’anno è toccato al premio Oscar Giuseppe Tornatore. Questa scelta evidenzia un cambio di marcia del festival, che comunque non rinnega la tradizione, ma che rivolge il suo sguardo al cinema del presente?

Pedro Armocida: Nel corso degli anni abbiamo omaggiato diversi cineasti, come Ettore Scola, i fratelli Taviani, Dario Argento e l’elenco potrebbe continuare ancora a lungo. Abbiamo dedicato focus anche a registi del calibro di Giulio Montaldo e Liliana Cavani.

Con la passata edizione, invece, abbiamo deciso di passare a un’altra generazione e abbiamo scelto Mario Martone. Questo è successo perché abbiamo deciso di non proporre solo retrospettive, ma prospettive, scegliendo cineasti ancora in attività, proiettati verso il futuro. E per quest’anno è sembrato naturale che la scelta cadesse su Giuseppe Tornatore, attualmente impegnato su alcuni progetti che riguardano nuovi film e forse anche una serie tv.

Ci fa piacere averlo con noi, per omaggiarlo e studiarlo. La sua prospettiva è infatti accompagnata da un volume, una monografia curata insieme a Emiliano Morreale, il numero 85 di una collana che la casa editrice Marsilio ha deciso di dedicare esclusivamente alla Mostra Internazionale del Nuovo Cinema.

Già al lavoro per l’edizione del 2024?

Pedro Armocida: L’edizione dell’anno prossimo sarà la sessantesima, un anniversario importantissimo e ciò ci serve per spronarci, per avere nuove idee e lavorare ancora al meglio. Pesaro, l’anno prossimo, sarà capitale italiana per la cultura; per cui stiamo già là con la testa per portare La Mostra Internazionale del Nuovo Cinema nel mondo.

Per consultare gli articoli di Taxidrivers dedicati alla 59° edizione della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema clicca qui 

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