Dal 12 maggio su Netflix è disponibile The Mother, il nuovo action prodotto e interpretato da Jennifer Lopez. Un thriller, diretto dalla Niki Caro di Mulan e scritto dalla Misha Green di Lovecraft Country, che segue le orme dei revenge movie che l’hanno preceduto mettendo al centro la storia di una madre pronta a tutto pur di salvare la figlia. Tra varie location, inseguimenti e sparatorie va così in scena un viaggio che fatica, però, a tenere assieme le sue diverse anime, risultando estremamente derivativo e senza molto da dire.
The Mother – Trama
Una infallibile killer (Jennifer Lopez) decide di denunciare all’FBI i suoi due ex soci e amanti Adrian (Joseph Fiennes) e Hector (Gael Garcia Bernal), spietati trafficanti. È incinta e vorrebbe ritirarsi da quella vita, ma all’ennesimo attentato scampato è costretta a dare la figlia in adozione. 12 anni dopo, la sua vita da eremita nei boschi dell’Alaska è di nuovo scossa: i suoi ex soci hanno deciso di rapire sua figlia (Lucy Paez) per farla uscire allo scoperto. La donna parte così sulle loro tracce, determinata a chiudere la questione col passato una volta per tutte.
Tante storie
Ci sono almeno quattro sottogeneri dell’action che si incontrano e confondono in The Mother. Quello del killer in pensione costretto a tornare in gioco (John Wick e simili), quello del genitore disposto a tutto pur di salvare la prole (Blood Farther, Taken), quello del reduce incapace di reintegrarsi (da Rambo in giù) e persino quello della ragazza innocente addestrata a uccidere (Hanna). Per non parlare poi del filone all’interno del quale tutti gli altri paiono convergere, ovvero quello delle donne killer, vero cavallo di battaglia di Netflix (Kate, Furie, Lou, Ava, The Old Guard…).
Non dovrebbe sorprendere, allora, la scarsa originalità di questo nuovo tentativo di rispolverare la formula affidandosi a un nome arcinoto come quello di Jennifer Lopez. Dopo la discutibile action comedy Un matrimonio esplosivo su Prime ecco allora la cantante e attrice tornare al genere, questa volta però affiancata da una regista più abituata a gestire i toni del dramma piuttosto che quelli dell’action.
Dramma o action?
Se si esclude il live-action della Disney Mulan, infatti, Niki Caro si era già fatta conoscere anni fa soprattutto per titoli quali La ragazza delle balene e North Country – Storia di Josey. L’ideale, avrà pensato Netflix, per una storia che mette al centro una madre problematica alle prese con le conseguenze del suo terribile passato. Ma è proprio così? Più o meno. Perché la vicenda di questa reduce che ha smarrito la retta via accompagnandosi alla gente sbagliata, sembra costantemente indecisa se affidarsi all’action puro o al dramma famigliare, alle coreografie d’ordinanza o all’introspezione psicologica. Il risultato è così un film che si dimostra carente da entrambi i lati, fatto di personaggi bidimensionali e di una gestione delle scene d’azione raramente all’altezza.
Un contenitore vuoto
Nettamente diviso in due parti, la prima, più classica, fatta di differenti location e inseguimenti, la seconda, più originale, con madre e figlia in convivenza forzata, The Mother cerca così di far convivere forzatamente anche le sue diverse anime. Uno sbilanciamento cui la regista cerca di rimediare adottando un tono uniforme, piatto e senza quasi alcuna ironia.
Si prende terribilmente sul serio, del resto, il film di Caro. Un action drama fatto di massime sul sadismo del mondo e riflessioni su come tutto sia un prodotto della violenza che però non lascia spazio a nessuna reale caratterizzazione psicologica, in balia com’è di personaggi bidimensionali e ai limiti della macchietta. Persino J.Lo che, dal canto suo, sembra avere il phisique du role per la parte, non può fare niente contro una sceneggiatura e una regia incapaci di tirar fuori qualcosa che vada al di là della stanca riproposizione di un immaginario sempre uguale a se stesso.