‘Una relazione passeggera’: bella e godibile commedia sentimentale

Una relazione passeggera di Emmanuel Mouret, presentato a Cannes 2022, è una deliziosa e leggera commedia su una liason fra un uomo sposato e padre di famiglia e una donna single con figli e che, nelle loro intenzioni, non deve evolvere in qualcosa che vada oltre a una semplice avventura.

Una relazione passeggera: la trama

Sin dall’incipit veniamo proiettati in un’atmosfera romantica, con le note della Javanaise cantata da Juliettep Gréco, come accompagnamento sonoro alle immagini delle acque della Senna a Parigi, che scorrono, magiche, nelle luci della sera.

Quando in un bar, in un giorno di fine febbraio, Simon (Vincent Macaigne) e Charlotte (Sandrine Kiberlaine) si rivedono dopo essersi scambiati, qualche sera prima a una festa, un fugace bacio e i numeri di telefono, si delineano da subito le personalità dei due. L’uomo è nervoso, impacciato; assicura di non aver mai tradito la moglie e di non saper esattamente come comportarsi. Si percepisce in lui il timore delle sue azioni, che lo portano a mascherare con infiniti giri di parole il semplice desiderio che prova per Charlotte.

La quale, al contrario, si rivela spigliata e allegra. Pronta a mettere subito in chiaro che non le interessa niente più che un’avventura, senza troppi problemi, visto che ha già sofferto in passato. Charlotte ha solo voglia di sentirsi libera, di respirare senza porsi troppe questioni.

A mano a mano che passa il tempo – il film è scandito dal trascorrere dei giorni e delle stagioni – la loro storia assomiglia sempre più a una bella relazione, allegra e solare, fatta di incontri nei quali crescono intimità e intesa.

Così, la storia fra Charlotte e Simon procede fra gite in bicicletta, visite a mostre e appuntamenti in albergo. Sino a quando non entra in scena Louise (Georgia Scalliet), conosciuta su internet, che diventerà un elemento destabilizzante all’interno della coppia.

Dialoghi apparentemente leggeri ma che fanno riflettere sul significato dello stare insieme

Emmanuel Mouret, già autore dell’apprezzato  Les choses qu’on dit, les choses qu’on fait, costruisce un film basato su dialoghi all’apparenza leggeri ma che pongono domande su cosa vuol dire stare insieme in un rapporto di coppia e sin dove si può arrivare in una relazione come quella fra Charlotte e Simon. Significativo poi, che la pellicola che i due vanno a vedere verso il finale, sia proprio Scene da un matrimonio di Ingmar Bergman, sulla fine di un rapporto di coppia e sul tentativo di farlo rinascere.

Nella storia fra Charlotte e Simon, Mouret è molto bravo a fare percepire la presenza dei loro affetti più cari – i rispettivi figli e la moglie dell’uomo – senza in realtà farli apparire. Ed è così discreto da non farci mai assistere a una scena di sesso fra i due. Semplicemente, facendocela intuire, donando così a Una relazione passeggera una grande delicatezza e rendendolo un film godibile, che ricalca lo stile tipico delle commedie francesi di rohmeriana memoria, leggere ma di spessore.

Il film esce in sala distribuito da Movies Inspired.