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‘When It Melts’: quando i demoni dell’infanzia ritornano

Un dramma psicologico che evidenzia i danni del bullismo in adolescenza e le sue conseguenze nel tempo. Presentato al Sundance Film Festival 2023.

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When It Melts

Passano gli anni, si cresce e si cambia città, ma i traumi subiti nella preadolescenza, causati da giochi pericolosi e da forme di bullismo agite e subite, fino alla violenza di genere, lasciano segni indelebili nella mente e nel corpo. Lo testimoniano tante autobiografie di vittime e carnefici, lo teorizzano gli psicologi e i criminologi e lo raccontano i protagonisti con storie di vita spesso segnate per sempre dalle conseguenze di quanto accaduto.

Un esempio è proprio quello raccontato dal film When It Melts, opera asciutta e potente – tratta dal romanzo The Melting (Het Smelt),di Lise Spit  presentata al Sundance Film Festival 2023 nella selezione ufficiale della World Dramatic Competition, che segna l’esordio alla regia di Veerle Baetens, qui in veste di cineasta ma più nota per la sua  interpretazione come attrice/cantante country  in Alabama Monroe, film del 2014 diretto da Felix Van Groeningen  (uno dei due registi de Le otto montagne).

When It Melts: giochi proibiti

Cosa accade se una ragazzina piuttosto sola, che vive in un paesino molto provinciale del Belgio (ma potrebbe essere ovunque nel mondo), con una madre alcolista e un padre spesso assente, frequenta ogni estate un gruppo di ragazzi poco più grandi di lei? Apparentemente nulla, anzi si direbbe una allegra comitiva che trova alternative alla noia delle lunghe giornate estive con bagni in piscina e nello stagno, gite in bicicletta e giochi in cantina, mentre i genitori di tutti lavorano o litigano e, in generale, si mostrano piuttosto disinteressati ai figli. In realtà l’atmosfera, volutamente luminosa nella prima parte del film, per evidenziare provocatoriamente la discrasia socio-familiare tra ipocrite apparenze e cruda sostanza, si incupisce poco a poco, preludendo ai drammi a venire.

Eva, la protagonista, ha tredici anni e un disperato bisogno di accettazione. Si unisce al gruppetto di ragazzi più grandi disposta a tutto per farsi considerare all’altezza, anche ad adescare ragazzine come prede per il gioco ‘obbligo o verità’.  Se non rispondono a un indovinello molto difficile e macabro (legato a un uomo trovato morto suicida con una pozza di ghiaccio sciolto sotto ai piedi, da cui il titolo), le ragazze devono iniziare a spogliarsi, un indumento per volta, o farsi toccare per riconquistare la libertà. L’autrice evidenzia grande capacità introspettiva e psicologica nel descrivere, anche attraverso i dettagli, i suoi giovani protagonisti, vittime  e carnefici, tra piccole e grandi crudeltà, imbarazzi e paura di essere esclusi, aggressività e remissività, spostando l’asse sulla violenza di genere, che s’insinua fin da piccoli nei ‘giochi’ e negli approcci maschio-femmina.

Eva sta a guardare, prova spesso disagio (come nel caso di una ragazzina diversamente abile) e cerca di salvare le ragazze-vittime quando non riescono a risolvere l’indovinello, ma non riesce a smettere e dissociarsi, finché, adescando una ragazza sicura di sé e vendicativa, diventerà lei stessa vittima del gruppo e della sua cieca violenza. Questo episodio,  in cui la giovane attrice Rosa Marchant rivela tutto il suo talento (vincendo al Sundance il World Cinema Dramatic Special Jury Award per la miglior performance), evidenziando sfumature interpretative di grande intensità, unitamente alla morte di uno dei ragazzi del gruppo avvenuta qualche tempo prima, segneranno per Eva la fine dell’infanzia e l’entrata traumatica in un mondo adulto ostile ed oscuro. Un mondo in cui gli amici diventano nemici mostruosi e dove perfino le madri non sono affatto accoglienti o consolanti. Non la propria (ubriaca già al mattino e dunque incapace di aiutare altri) e neppure  la madre di uno dei ragazzi del gruppo, titolare della macelleria, da sempre affettuosa con Eva che, pur di coprire il figlio, cambia registro e la apostrofa con la tipica espressione giustificatoria di tante violenze: ‘sicuramente la colpa è anche tua, non sei del tutto innocente…’

Eva contro Eva

Conosciamo, attraverso flash-back, nel corso del film, due diverse fasi della vita di Eva. Quella dell’infanzia tormentata e segnata dal suo profondo bisogno di amore e attenzione, fino al consumarsi della tragedia, e la Eva dell’oggi, (una bravissima, tormentata Charlotte De Bruyne), donna emancipata che vive a Bruxelles nella grande città, dove lavora in uno studio di fotografia ma che non riesce ad avere relazioni autentiche con l’altro sesso. Indurita nei sentimenti, solitaria e infelice, Eva non ha mai dimenticato quanto accaduto e, senza averlo premeditato, coglierà un’occasione offerta dalla celebrazione  in ricordo dell’amico morto, per smascherare i colpevoli della sua infanzia e vendicarsi, a modo suo, in modo tragico e definitivo.

Le lotte ed il dolore affrontati da bambina, mai leniti o risignificati da adulti responsabili, hanno perseguitato Eva per tutta la vita e non potrà lasciare andare liberi e superficiali coloro che, tanti anni prima, le hanno fatto male, così male da non riuscire a vivere.

I giovani sono confusi e spesso non pensano alle conseguenze dei loro gesti, sembra volerci dire la regista. Per questo bisogna guidarli ed essere presenti come adulti, ascoltarli, accoglierli, punirli, se necessario, ma sempre con amore e speranza.

«La sensazione di Eva ragazzina di essere rifiutata dai ragazzi e di sentirsi brutta  e non amata  – racconta la regista in un’intervista –  è qualcosa che ho sperimentato da bambina, così come la sua  solitudine da adulta e il romanzo, The Melting, ha risvegliato in me alcune ferite. Mi sono sempre chiesta come si possa vivere in assenza di comunicazione e ho imparato a esprimermi grazie ai miei genitori e al mio lavoro, ma sento di condividere qualcosa della sensibilità e delle incertezze di Eva. Ciò che più ferisce Eva è proprio il tradimento degli adulti, poiché ciò che i ragazzi fanno è spesso il risultato di una serie di azioni non necessariamente cattive in primo luogo. Ma tutti questi genitori assenti, assorbiti dai loro problemi o sopraffatti dagli eventi, sono ciò che distrugge la protagonista.»

Sundance Film Festival 2023 i Vincitori

  • Anno: 2022
  • Durata: 111'
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: Belgio, Netherlands
  • Regia: Veerle Baetens