Coma arriva nelle sale italiane dal 10 Luglio distribuito da Wanted.
Avevamo visto il film del regista Bertrand Bonello al 40° Torino Film Festival.
Il film si era rivelato uno dei titoli di punta della nuova sezione cinefila chiamata Nuovimondi, e fu presentato per la prima volta in occasione della Berlinale 2022. Questo nuovo risvolto festivaliero del Torino Film festival intendeva riprendere il bel lavoro compiuto anni addietro dalla sezione Onde, notoriamente rivolta a mettere in luce quel lato sperimentale e autoriale del cinema di oggi, e a mettere in luce anche nuovi talenti e autori, o a esaltarne alcuni già ben noti, come nel caso dell’autore francese di Nocturama.
Un viaggio all’interno della psicologia delle ragazze adolescenti: le discussioni a proposito di tutto ciò che fa parte del loro quotidiano, soprattutto quando guardano contenuti su internet, tra argomenti più o meno rilevanti, influencer, vita quotidiana e vita ideale.
Coma – la recensione dell’ultimo film di Bertrand Bonello
Il fenomeno a carattere mondiale come la pandemia ha preso alla sprovvista una umanità impreparata che si è riscoperta fragile e paurosa.
Il regista Bertrand Bonello dirige un film che nasce come una lettera filmata e aperta dedicata a una figlia, costretta a vivere l’evento dei suoi primi diciott’anni entro le pareti anguste di una casa e una camera dove le connessioni con il mondo esterno sono solo virtuali e indirette.
In tal modo il regista rappresenta, come in un vero e proprio incubo, le paure e le reticenze che sconvolgono la vita dei teenagers, indotti a vivere le loro esperienze tramite la rete.
Una vita spesa a rapportarsi con le situazioni e gli eventi che sconvolgono il mondo attraverso una visuale modificata e ovattata come risulta inevitabilmente quella di una vita costretta tra le quattro mura casalinghe.
Ecco allora che in Coma la noia sopraggiunge a concentrarsi sugli episodi più truci che hanno scosso l’umanità, come avviene tra amiche quando si rielabora l’opera di serial killer irriducibili messi a confronto nelle chat tra amiche.
L’immaginazione spesso cede il posto alla razionalità e apre scenari di terrore, laddove invece la normale quotidianità avrebbe indotto a interessarsi di altri aspetti della vita.
I giovani diventano schiavi della moda dei tutorial e dell’influenza di sedicenti blogger sempre in agguato ad elargire consigli, come qui accade attraverso l’influenza maliziosa dell’ attraente meteorologa della catastrofe post-nucleare, Patricia Coma.
I rapporti familiari finiscono per alterarsi e gli istinti più primordiali prevalere sul comune senso del pudore e su regole di vita altrimenti date per acquisite.
É un mondo difficile quello che Bonello restituisce ai giovani costretti a un confino che altera le proporzioni e le sensazioni.
Coma. Figlia mia infinitamente amata… e imprigionata
Il cinema di Bonello è sempre stato particolarmente sensibile a rendere concrete le pulsioni che animano l’umanità. Ancor più quelle che attanagliano una gioventù che tenta di approcciarsi agli ostacoli della vita alla loro naturale spensieratezza.
Il grande regista si incammina per una selva oscura e piena di insidie, come quella che i giovani dell’età della figlia, appena maggiorenne, sono costretti a percorrere cercando di sopravvivere alle incognite di una vita piena di tranelli.
In questo girone infernale rappresentato tramite un delirio che mescola animazione a live action, la vita scorre tra drammi degni di una telenovela maliziosa interpretata da alter ego di Barbie e Ken e riunioni via Zoom tra amiche dove si discorre su chi sia il miglior serial killer mai esistito.
Salvo poi trovarsi di fronte all’azione, immaginaria o reale, del serial killer che costringe ogni vita a una esistenza filtrata ove le difficoltà vengono affrontate con l’ausilio di imbonitori come la disinvolta e disinibita Patricia Coma.
Il mondo di Bonello è un incubo anche quando si risulta protetti tra le mura di casa, perché la dimora entro cui si è costretti si rivela più una prigione che un rifugio.
Coma. Il film della Wanted in bilico tra serial killer impenitenti e una meteorologia da catastrofe imminente
E le funeste previsioni meteorologiche segnalate dalla blogger, degne del clima impazzito di un pianeta in fase di autodistruzione, si rivelano ancora il male minore di una agonia che nasce dall’anima e rimane dentro ognuno senza poter essere espulsa.
Nel delirio di immagini con cui Bonello provoca e destabilizza, due figure femminili opposte e bisognose una dell’altra si contendono la scena. Louise Labeque, già vista in Zombie child, interpreta la parte della figlia del regista, mentre Julia Faure veste i panni maliziosi e trasognati della blogger tutta soluzioni pratiche Patricia Coma.
Nella colonna sonora che accompagna Coma, un certo spazio viene dedicato alla musica del cantautore italiano (e piemontese) Andrea Laszlo De Simone, citato di persona e di cui si possono ascoltare due belle canzoni come intermezzo dolce ed ispirato che stacca dal delirio di immagini e situazioni verso cui procede la storia.
Una scoperta preziosa che costituisce uno degli altri meriti tutt’altro che scontati di Coma.