MUBI, piattaforma streaming d’essai, sempre attentissima alla qualità, e Wong Kar-wai, regista-autore cinese dallo stile inconfondibile e creatore di opere magistrali e amate da tutto il mondo, creano un binomio che non può passare inosservato. Ne consegue che una lista di questo tipo è fondamentale per tutti, sia per chi vuole iniziare ad approcciarsi a uno dei registi orientali più importanti della contemporaneità cinematografica, sia per chi, già conoscendolo, vuole reimmergersi all’interno delle atmosfere oniriche e romantiche che solo un autore come Kar-wai riesce ad intercettare e raccontare.
Ma bando alle ciance e andiamo immediatamente a scoprire quali sono i 5 film da vedere adesso su MUBI di questo stupendo regista!
Days of Being Wild
Luddy è un affascinante dongiovanni di Hong Kong che seduce e abbandona le donne senza remore. Quando mette gli occhi su una bella commessa, a sua insaputa mette in moto una catena di eventi che conduce all’ossessione, all’autocoscienza e a una violenza devastante.
Con Days of Being Wild il regista di Shangai si immerge per la prima volta nella dicotomica e, paradossalmente, magica città di Hong Kong degli anni ’60, prima di tornarvisi con l’acclamatissimo In the Mood for Love e 2046, sequel spirituali di questo primo viaggio Kar-waiano. Con una troupe ed un cast incredibile (tra l’altro qui avviene la prima collaborazione con il direttore della fotografia Christopher Doyle) Days of Being Wildè l’antipasto perfetto per entrare nella mente romantica di questo splendido autore.
Il film, ambientato a Hong Kong, narra la vicenda di due poliziotti disperati che si ritrovano attratti da due donne molto diverse: una è un’affascinante fuorilegge, l’altra una strana cameriera di un ristorante da asporto.
Hong Kong Express, noto anche con il titolo Chungking Express, è il film con cui il regista approda sulla scena internazionale. Film pieno di icone destinate a rimanere immortali, come Brigitte Lin con la parrucca bionda ossigenata, Hong Kong Express resta tutt’ora uno dei film più amati del regista di Shangai.
Angeli perduti (Fallen Angels)
Un killer professionista accetta quello che dovrà essere il suo ultimo lavoro, spalleggiato da una donna misteriosa e sfuggente. Sullo scenario di una Hong Kong notturna e semideserta, i due incroceranno i loro destini con quelli di una ragazza in cerca del suo ex fidanzato e di un muto eccentrico.
Spesso considerato parte di un dittico che comprende anche il precedente Hong Kong Express, Angeli perduti è, molto probabilmente, il film stilisticamente più iconoclasta di Wong Kar-wai, in cui il direttore della fotografia, Doyle, impiega a ruota libera un ampissimo grandangolo invadendo la tela visiva di colori super-accesi, che vanno in netto contrasto con la penombra che circonda l’inquadratura. Questo coraggiosissimo stile, unito ad una trama in cui agiscono personaggi che sembrano presi da un romanzo di Haruki Murakami, creano un mix onirico-pop unico ed irripetibile.
Happy Together
Lai Yiu-Fi e Ho Po-Wing, due giovani innamorati, lasciano Hong Kong per l’Argentina e da qui vorrebbero dirigersi verso sud in cerca di avventure. Lungo la strada Ho Po-Wing abbandona l’amante. Lai si stabilisce a Buenos Aires e trova lavoro come buttafuori in un bar.
Presentato al 50° Festival di Cannes, dove vinse il premio come miglior regia, con Happy TogetherWong Kar-wai racconta una storia d’amore omosessuale semplicemente sopraffina, carica di lirismo accecante, coadiuvato dalle interpretazioni poeticamente maestose di Tony Leung Chiu-Wai e Leslie Cheung.
Hong Kong, 1962: la signora Chan, segretaria, e Chow Mo-wan, giornalista, sono vicini di casa, ma le loro vite entrano in collisione solo quando scoprono che i loro coniugi sono amanti.
In the Mood for Love, ovvero il grande capolavoro malinconico sull’amore universale calato negli anni ’60, in un contesto di progressiva occidentalizzazione di Hong Kong. La perfetta metafora visiva sul cambiamento irreversibile dovuto alle scelte prese nelle proprie vite. Considerato da molti uno dei migliori film del 21° secolo, Wong Kar-wai tratta la pellicola in questione come una tela sperimentale. Vengono utilizzate tecniche di ripresa stranianti con una colonna sonora, poeticamente fuori dal tempo, che accompagna musicalmente step-framing folli, ralenti, dissolvenze in nero inaspettate e soprattutto un cambio in corsa nella direzione della fotografia: Doyle dovette esser sostituito con Mark Lee Ping-Bin per essere andati oltre con i tempi previsti dalla produzione.
Scrivere in una rivista di cinema. Il tuo momento é adesso!
Candidati per provare a entrare nel nostro Global Team scrivendo a direzione@taxidrivers.it Oggetto: Candidatura Taxi drivers