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‘Days Of Being Wild’ il film che ha lanciato Wong Kar Wai

Days of Being Wild: il secondo lungometraggio di Wong Kar Wai su MUBI nella versione restaurata, insieme ad altri grandi classici del regista di Hong Kong.

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Days Of Being Wild

Lo stile inconfondibile che ha reso speciale e amato il cinema di Wong Kar Wai trova la sua prima vera espressione in Days of Being Wild.

Dopo più di trent’anni dalla prima uscita, torna restaurato in 4K questo splendido secondo lavoro di Wong Kar Wai, la massima istituzione della nuova generazione di cineasti di Hong Kong, da Gennaio anche in streaming su MUBI.

Un film di dolore e sentimento, dove l’incapacità di amare rende drammatiche le vite di personaggi imperfetti, sospesi in una realtà rarefatta dalle atmosfere magicamente selvagge.

Happy Together di Wong Kar Wai in edizione restaurata su MUBI

Dopo il successo ottenuto quest’estate in sala con la rassegna Una Questione di stile, arrivano in Italia, in streaming, sei dei migliori film di Wong Kar Wai, leggenda della cinematografia mondiale e di Hong Kong. Il suo stile onirico e malinconico è diventato simbolo di quel cinema capace di trascendere il tempo e le emozioni, analizzando l’amore e la passione nella loro reale essenza, con colori meravigliosi e storie ricche di atmosfera.

Le luci e i suoni delle città in piena globalizzazione sono coprotagoniste in storie di solitudine e fragilità, che mettono a nudo le debolezze umane con poetica delicatezza.

La Trama

Ambientato nella Hong Kong del 1960, il film racconta di Yuddy (Leslie Cheung), un giovane casanova che vive la conquista amorosa come un gesto compulsivo da reiterare meccanicamente. Il ragazzo infatti seduce e abbandona ogni donna che incontra. Farà la conoscenza della cassiera Su Li-Zhen (Maggie Cheung), giovane e timida e della passionale cantante Mimì (Carina Lau). Con entrambe entrerà presto in conflitto proprio a causa del suo vizio di abbandonare e maltrattare chi gli sta accanto.

Yuddy soffre di una totale anaffettività nei confronti di sé stesso. Privo di una identità e ossessionato dalla ricerca della sua vera madre, anche quando deciderà di partire in cerca delle sue origini, porterà con sè solo guai.

As Tears Go By, il primo film di Wong Kar Wai su MUBI

Una giungla urbana

Il mondo in cui si muovono i protagonisti è rarefatto, irreale; i colori sono estremamente saturi e il buio pervade gli spazi stretti e claustrofobici. Il Verde è il colore dominante  praticamente in ogni scena; insieme a tutti gli altri elementi visivi e a una componente sonora estremamente curata, rende l’ambientazione del film più vicina a una giungla umida e selvatica piuttosto che a un paesaggio urbano.

La pioggia incessante, il buio e i tram che illuminano la notte sono come animali che interrompono la quiete e i dialoghi tra i personaggi, persi e intimoriti in un contesto ostile in cui è difficile trovare un po’ di calore.

Il gioco del regista è chiaro, ed esplicitato ulteriormente dalla sequenza di apertura di Days Of Being Wild, in cui i titoli di testa scorrono sulle immagini di una giungla esotica che ricorda immediatamente il celebre inizio di Apocalypse Now, altro capolavoro che fa delle atmosfere selvagge nella foresta un tratto stilistico, seppur con scopi diversi.

Days Of Being Wild

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Non saper amare

In Days Of Being Wild pare non esista stabilità. Tutto è sospeso in un tempo sfuggente e i personaggi, in particolare il protagonista Yuddy, soffrono la crudeltà di questa vita che, col tempo, li ha resi tristi o spesso indifferenti ai sentimenti e ai rapporti con le altre persone. Lo stato peggiore  in cui può trovarsi un animale sociale come l’essere umano, soprattutto in una giungla come quella ritratta in questo film.

La ricerca impulsiva della felicità da parte delle ragazze con cui entra in contatto Yuddy le rende nervose e sempre più sofferenti standogli vicino. Quella che si crea è una situazione senza via d’uscita; l’amore non corrisposto trasforma la giungla in un luogo inospitale, dove cacciatori e prede si rincorrono senza tregua in un gioco sadico di sentimenti gravato dal tempo.

Un circolo vizioso in cui tutti, compresi i comprimari Tide (Andy Lau) e Zeb (Jacky Cheung), si trovano davanti a situazioni sentimentali disperate e senza un lieto fine, forse perché quello che stanno cercando è altrove. Lo capisce Yuddy che, non potendo controllare il tempo, cambierà spazio in cerca della madre, l’unica persona in grado di colmare un vuoto interiore che le sue sporadiche relazioni non sapranno mai soddisfare.

Days Of Being Wild

Tempismo imperfetto

Questo meraviglioso film, considerato un classico del cinema in patria, ha il merito di aver dato vita a quello che è lo stile inconfondibile di Wong Kar Wai, il quale aveva esordito sul grande schermo solo due anni prima con As Tears Go By, un raffinato noir ben più canonico rispetto alle successive opere dell’autore.

 Uno dei punti fondamentali nella poetica di WKW è sicuramente il tempo. Il Regista di Hong Kong negli anni ha studiato attentamente lo scorrere inesorabile del tempo nel tentativo di controllarlo, dilatarlo e renderlo reale, tridimensionale, tangibile. L’inizio del film presenta uno dei dialoghi più apprezzati dai fan nella filmografia del regista, che dimostra la sua maestria anche alla scrittura in un monologo quasi teatrale sull’amicizia e il tempo, che presenta il personaggio di Yuddy dal punto di vista di una delle tante ragazze che conquista, convincendo anche lo spettatore a legarsi a un protagonista che ben presto si rivelerà invece freddo e anaffettivo.

L’elemento del tempo torna spesso e in diverse forme per tutto il film legandosi inesorabilmente ai destini dei personaggi, che ne diventano sempre più schiavi mano a mano che le loro vite scivolano via dal loro controllo.

“D’ora in poi siamo amici di un minuto. É un fatto e non puoi rifiutarlo, ormai fa parte del passato”

 

Regia autoriale e intelligente

Per la prima volta nella filmografia di Wong Kar Wai possiamo apprezzare davvero la sua capacità nel muovere la macchina da presa nello spazio. In un cinema che punta tanto sulle atmosfere, hanno un ruolo fondamentale la rappresentazione degli spazi e il modo in cui i protagonisti si relazionano ad essi. Yuddy vive il mondo che lo circonda come una prigione: pareti troppo strette per contenere il suo dolore. La camera, impietosa, lo segue senza mai staccarlo, pressandolo, mettendolo in difficoltà e costringendolo spesso a scappare o a cercare un modo per restare da solo.

Wong Kar Wai lavora quindi con astuzia ed economia riducendo al minimo, quando possibile, il numero d’inquadrature, preferendo elaborati piani sequenza e carrelli senza stacchi che collegano sguardi e ambienti. Un rilassato campo medio può rapidamente stringersi a un primo piano teso su un personaggio se la situazione lo richiede. Curiosamente la pellicola si evolve nel finale, tornando ad un approccio noir come nel precedente lavoro del regista di Hong Kong.

Uno stile, molto apprezzato dai cinefili, che ha influenzato generazioni di cineasti. L’ultimo che ha ottenuto successo e consensi con questa filosofia è Sam Levinson che, nella serie evento ‘Euphoria‘, tramite lunghi carrelli e cambi di piano senza stacchi e la sua cifra stilistica, ha accompagnato efficacemente lo spettatore nei luoghi della storia.

Days of Being Wild

Un’iniziativa da non perdere

A partire dallo scorso dicembre e per tutto il mese di gennaio, su MUBI, potremmo goderci In The Mood For Love, Fallen Angels, Hong Kong Express, Happy Together, As Tears Go By e Days Of Being Wild. Sei grandi classici del regista originario di Shangai in splendide versioni restaurate sotto la sua supervisione.

Un’occasione unica per scoprire, o riscoprire, uno degli autori più amati dai cinefili di tutto il mondo. Fu proprio l’amore per Wong Kar Wai che portò, nel lontano 2007, alla fondazione di MUBI, con l’idea che: “dovrebbe essere possibile guardare In The Mood For Love anche in un Cafè di Tokyo”.

Dopo più di otto lunghi anni dal suo ultimo film, The Grandmaster, Wong Kar Wai è pronto a fare il suo debutto nella serialità con Blossoms Shangai, tratta dall’omonimo romanzo di Jin Yucheng e considerata dal regista come la terza parte di un percorso iniziato con In The Mood For Love, nel 2000, e continuata quattro anni dopo con 2046.

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Days Of Being Wild

  • Anno: 1990
  • Durata: 95'
  • Distribuzione: In-Gear Film
  • Genere: Romantico, Drammatico
  • Nazionalita: Hong Kong
  • Regia: Wong Kar Wai
  • Data di uscita: 15-December-1990