Alla Biennale del Cinema di Venezia 2022, nella sezione Orizzonti, presentato il documentario Innocence scritto e diretto da Guy Davidi. Interpretato da Guy Davidi, Nikita Stewart, Arye Bar El e Ido Tako.
La produzione è di Sigrid Dyekjaer per Danish Documentary Production; Hilla Medalia per Medalia Productions; Kaarle Aho per Making Movies Oy e Real Lava.
La distribuzione internazionale è affidata a Autlook Film Sales.
Di cosa parla Innocence
Il documentario racconta la storia di alcuni bambini soldati israeliani, arruolati dopo una fase di debole resistenza iniziale e finiti deceduti. Il film racconta le loro storie terribili attraverso i diari e filmati militari amatoriali, ripercorrendo le tappe dall’infanzia, all’arruolamento, al decesso.
Sono storie che non si conoscono perché quello che importa è la propaganda di guerra, la comunicazione appositamente studiata per legittimare l’uso della forza militare. I militari stessi hanno bisogno di attività promozionali per sostenere le loro attività armate.
Le storie dei bambini che finiscono per morire di quella propaganda non sono mai sotto i riflettori e in questo caso il regista Guy Davidi ha voluto dar luce proprio a queste vicende oscure e orribili.
Israele, commenta il regista, è tra i luoghi considerati più avanzati dal punto di vista dello sviluppo della democrazia. Nello stesso tempo ci viene mostrata l’altra faccia della medaglia: l’oscurità dei bambini le cui infanzie, adolescenze, innocenze vengono tranciate di netto per sostenere l’immagine di un Paese perfetto.
“Non c’è niente che mi tocchi di più della sensibilità di un bambino quando scopre il mondo, e non c’è niente che mi ferisca di più che vederla annientata. Israele non è un luogo in cui si valorizza l’innocenza. La sua identità militarizzata richiede l’abbattimento e la distorsione delle dolci linee di confine dell’infanzia.”
Guy Davidi, regista
Il regista
Guy Davidi è nato in una famiglia ebrea a Jaffa e cresciuto a Holon, a sud di Tel Aviv, in Israele. A 12 ha rifiutato, come accade inizialmente ai bambini che racconta in Innocence, il servizio militare obbligatorio nell’esercito israeliano dopo un arruolamento iniziale di tre mesi.
Ha studiato alla Tel Aviv University Cinema School, ha insegnato cinema e poi si è trasferito a Parigi. Tornato in Israele ha iniziato a lavorare come operatore per registi di documentari.
Il suo esordio è con un documentario di trenta minuti, In Working Progress (2006), sui lavoratori impegnati nella costruzione di una nuova città, Kiriyat Sefer, a ovest di Ramallah. Vi lavorano operai in difficoltà e costretti a lavorare contro le loro coscienze.
Il suo primo documentario lungo è Zramim Ktu’im (2010), il racconto delle difficoltà idriche che attraversano gli abitanti di Bil’in, in Palestina.
Prima di Innocence ha realizzato, nel 2016, Mixed Feelings, un documentario su un uomo che si oppone agli attacchi di Israele contro Gaza e fonda una compagnia di teatro cercando di scalfire la scarsa predisposizione dei ragazzi ad accogliere le posizioni contrarie alla guerra.