‘Ti mangio il cuore’ – quando la femmina contesa giustifica la guerra tra cosche
L'atteso ritorno in regia del bravo Pippo Mezzapesa avviene con un teso thriller sulla guerra tra cosche rivali, alimentata dalla contesa di una donna dalla bellezza irresistibile.
Arriva al Prato Film FestivalTi mangio il cuore, opera quinta del regista Pippo Mezzapesa, forte di un cast di tutto rispetto, tra cui si segnala l’esordio della cantante Elodie.
Ti mangio il cuore Una Elodie mozzafiato diventa la Florinda Bolkan del cinema italiano del nuovo millennio
Come in una tragedia shakespeariana, da decenni le cosche rivali dei Malatesta e dei Camporeale hanno concordato una tregua spartendosi il mercato dell’illecito.
Quando però il rampollo viziato del primo clan incontra la bellissima Marilena, moglie del boss latitante dei Camporeale, e se ne innamora perdutamente, ricambiato, ecco che l’affronto non può passare inosservato.
A nulla servono gli interventi del vecchio rappresentante di una terza cosca, che si offre di mediare in quella spinosa questione di sentimenti e tradimenti.
Marilena è costretta a fuggire col nuovo amante, lasciando a casa i due bambini avuti con il marito. I sei fratelli di quest’ultimo si vendicano uccidendo il capofamiglia dei Malatesta, e alimentando una spirale di omicidi che finiranno per decimare entrambe le fazioni, in un crescendo di accanimento, morti violente e plateali spargimenti di sangue.
Ti mangio il cuore – la recensione
Come suggerisce senza alcun falso pudore già il titolo, il film del bravo regista pugliese Pippo Mezzapesa si circonda di atmosfere pulp che ricordano un ibrido tra il miglior poliziottesco e lo spaghetti western anni ’70 più violento ed efferato.
Mezzapesa gira davvero bene, senza preoccuparsi troppo che l’atmosfera finisca per raggiungere atmosfere paradossali. Anzi, caricando i personaggi di smorfie e atteggiamenti a tal punto sopra le righe, da risultare magicamente azzeccati.
Anche la suadente fotografia in bianco e nero rende più sofisticato il clima sanguigno che percorre la truce vicenda di tranelli e attentati tra cosche rivali.
Nel cast importante che vede in prima riga validi giovani come Francesco Patané,Francesco Di Leva, Tommaso Ragno, la bravissima Lidia Vitale, Michele e Brenno Placido, tutta l’attenzione rimane impressa su Elodie. Una bellezza mozzafiato che, nell’assurdità della storia, rende plausibile la follia compulsiva che il suo essere contesa finisce per creare tra le due cosche rivali.
Una prova, quella della celebre cantante romana, che convince proprio per la naturalezza con cui Elodie affronta il personaggio, senza strafare o eccedere nella sua costruzione, che avrebbe facilmente potuto sfociare in atteggiamenti sopra le righe.
Un corpo letteralmente mozzafiato, un volto sensuale di donna mediterranea dallo sguardo imbronciato che non può non ricordare la bellezza selvaggia e indomabile di Florinda Bolkan, magari impegnata in un bel film di Lucio Fulci come Non si sevizia un paperino.
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