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Orizzonti

‘A man- Un Uomo’ un intenso giallo giapponese sulle incognite di identità

L'interessante regista nipponico Kei Ishikawa torna nella sezione ufficiale veneziana di Orizzonti con un giallo incentrato sulle incognite dell'identità, e su ciò che potrebbe comportare la scoperta che un proprio caro non è realmente chi dice di essere.

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A man

La sezione ufficiale di Orizzonti di Venezia 79, ospita in Concorso il film giallo nipponico A man.

Il film segna il ritorno in Laguna, sempre nella medesima sezione, del regista giapponese Kei Ishikawa, ospitato nell’edizione 73 con il valido thriller Gukoroku – Traces of sin del 2016.

Quando innamorarsi di un partner non significa conoscere ogni dettaglio della sua identità

Una giovane divorziata dopo la morte del secondogenito in età neonatale  conosce un uomo giovane e silenzioso con la passione per il disegno. Pian piano i due diventano compagni sino a sposarsi e a concepire una bimba.

La vita serena di famiglia viene funestata dalla morte improvvisa del nuovo marito della donna, di professione tagliaboschi, rimasto vittima di un incidente sul lavoro.

Proprio in quella occasione, e fortuitamente, la donna scopre che l’identità dell’ex marito non corrisponde a quella che lui stesso gli aveva comunicato.

a man

Per questo motivo la donna ingaggia uno zelante avvocato affinché tenti di risalire alle reali generalità dell’ex consorte.

Il lavoro dell’avvocato non sarà affatto facile e man mano che nuove scoperte seguiranno, altri interrogativi affliggeranno sia l’ ex moglie, sia lo stesso uomo di legge, sino a prendere coscienza che la conoscenza di una persona può prescindere da quelli che sono i suoi dati anagrafici e che l’amore e l’affiatamento nulla hanno a che fare con le  mere questione statistiche e di identificazione entro una società che pretende i suoi membri tutti schedati e catalogati come soldati di un plotone.

A Man – la recensione

A man è la trasposizione del romanzo giapponese Aru Otoko di Keiichiro Hirano.

Il valido regista Kei Ishikawa, già avvezzo a percorrere le strade del giallo con forti implicazioni introspettive grazie all’apprezzato film d’esordio Gukoroku, ci introduce all’interno di una famiglia alla ricerca di un elemento in grado di supportare la mancanza che una tragedia ed un abbandono hanno comportato per una madre ed un figlio.

Poi la vicenda matura velocemente e l’argomento si concentra sulla tematica dell’ identità e sull’importanza che la stessa riserva in una società in cui gli affetti non bastano a colmare dei vuoti comunicativi.

Il regista si pone l’interrogativo sul fatto che ogni persona, talvolta apprezzata o al contrario detestata (a seconda delle circostanze che lo vedono rapportarsi con gli altri)  potrebbe allo stesso tempo gestirsi diverse personalità a seconda di come viene percepita la sua presenza nel suo contesto sociale.

Il film fa inoltre perno su una concezione della famiglia intesa come epicentro di affetti e di amore allo stato puro e che nella sua intensità prescinde da quelle questioni identitarie che il vivere entro un contesto sociale definito ed organizzato impone come regola di primaria importanza.

Ishikawa lavora bene sui personaggi, giocando su un incastro così complesso che talvolta pare però trascinarsi dietro qualche lacuna o non convincere del tutto nel suo complesso sviluppo.

Nonostante tutto, il thriller psicologico funziona grazie anche alla validità dei suoi interpreti principali, tra cui spicca Satoshi Tsumabuki, già protagonista del citato Gukoroku e di The little house di Yoji Yamada, qui impegnato ad impersonare lo zelante ed enigmatico avvocato incaricato delle indagini.

;Aru Otoko Un Uomo a Venezia il film di Ishikawa

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A man

  • Anno: 2022
  • Durata: 121
  • Genere: Giallo
  • Nazionalita: Giappone
  • Regia: Kei Ishikawa