‘Last dance’, a Locarno. Balla che ti passa!

Presentato in piazza Grande a Locarno ‘Last dance’ di Delphine Lehericey, commovente riflessione su come l’arte della danza e la condivisione possano aiutare a superare un lutto.

La recensione di ‘Last dance’

Mia nonna, quando ero triste, me lo diceva sempre. “Balla che ti passa”. Motto storico e saggezza popolare, qui il protagonista l’anziano e vedovo Germain, ottimo François Berléand, già premio Cesar per La truffa degli onesti, (Ma petite entreprise), molto legato alla moglie da poco scomparsa, sembra capire appieno l’idea di mia nonna “prendendola alla lettera”.

Si perché, nel rapporto di 40 anni, anche epistolare con la moglie, i due si davano consigli reciproci e Germain, nonostante la scomparsa di lei, continua a indirizzarle delle lettere poetiche come se fosse ancora presente.

In realtà c’è da dire che non solo la danza, ma tutta l’arte, ha il potere taumaturgico e guaritore di salvare dal dolore. Se non altro come diceva Agnes Varda in “Varda per Agnes” dall’alto dei suoi 90 anni, che il lavoro creativo è fatto di Ispirazione. Creazione. Condivisione. Senza l’ultima, tutto il resto serve a poco.

Qui, in Last Dance, entra in gioco soprattutto la condivisione e lo scambio con l’altro, per lo più con gli altri colleghi danzatori e la maestra coreografa che prende il caso di Germain a cuore, assorbendone il dolore e plasmando sulla sua storia, l’idea e forma del balletto.

Queste sono le cose che fungendo da ponte e spostando l’attenzione dal dolore, risanano: la creazione in primis.

Cosa che non sembra capire la famiglia che ha un atteggiamento intrusivo, preoccupato, ansioso verso il nonno rimasto solo, contribuendo solo a stressarlo ulteriormente rispetto a quanto non sia in una nuova organizzazione di vita da solo

La gradevole commedia ha vinto il Prix du Public, dimostrando di piacere almeno ad un pubblico in piazza di 8000 spettatori

La sinossi di ‘Last dance’

Il trailer

Due parole sul cast

Ottimi gli attori e ben coordinati tra loro, non solo a ritmo di danza. François Berléand, già vincitore del Premio César per il migliore attore non protagonista per la sua interpretazione in La truffa degli onesti. E poi Kacey Mottet Klein, La Ribot, Déborah Lukumuena, Astrid Whettnall, Jean-Benoît Ugeux, Sabine Timoteo, Anna Pieri, Dominique Reymond, Lisa Harder, Luc Bruchez

La produzione

Il film è prodotto da Box production e distribuito da Outside the box