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In blu-ray la trilogia Infernal affairs

Infernal affairs – La trilogia è disponibile in alta definizione.

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CG Entertainment (www.cgentertainment.it) e Tucker Film editano in blu-ray il cofanetto Infernal affairs – La trilogia, all’interno della collana Far East Film. Un cofanetto che propone, restaurati in 4K, i tre lungometraggi cinesi entrati di diritto nella storia del noir dagli occhi a mandorla. Non a caso, nel 2006 il primo di essi è stato anche rifatto da Martin Scorsese tramite The departed – Il bene e il male. Un remake aggiudicatosi i premi Oscar per la regia, il film, la sceneggiatura e il montaggio. Ma decisamente inferiore rispetto al modello di partenza, firmato da Andrew Lau e Alan Mak come pure i due sequel.

 

Infernal affairs (2002)

L’uomo di legge Chen Wing Yan e il criminale Lau Kin Ming sono due infiltrati che agiscono per opposte fazioni. Il primo, interpretato da Tony Chiu-Wai Leung, è una talpa della polizia che lavora sotto copertura nel team del boss Hon Sam, ovvero Eric Tsang. Il secondo, dal volto di Andy Lau, si è arruolato nella polizia per conto dello stesso Sam. Il tutto, facendo il doppio gioco a discapito delle autorità e dell’ispettore Wong Chi Shing alias Anthony Chau-Sang Wong.

Fino al momento in cui entrambi si trovano a dover fare i conti con i loro ruoli di infiltrati. Ciò per cercare di scoprire chi è che sta tramando alle spalle dei loro superiori.

Al servizio di un perfetto marchingegno di suspense e costruzione dei personaggi ancora oggi validissimo. In quanto capace di toccare corde emotive narrando una trama a tinte poliziesche e, al contempo, un dramma umano di grande efficacia. E il merito va riconosciuto da un lato alle performance magistrali del malinconico Chiu-Wai Leung e dell’ambiguo Lau. Dall’altro alla tecnica precisa e attenta che porta la narrazione a livelli eccelsi, memore sicuramente del vero tocco “scorsesiano”. Con il trailer e quattordici minuti di making of quali contenuti speciali.

 

Infernal affairs II (2003)

Siamo nel 1991 e nell’ambiente criminale di Hong Kong diverse bande si danno guerra, cercando di imporre la propria legge sugli altri. In seguito all’omicidio di un capofamiglia, il figlio di quest’ultimo, il Ngai Wing Hau di Francis Ng, sospetta di chiunque, compreso il boss Hon Sam. Per conto di quest’ultimo lavora il giovane Lau Kin Ming, incarnato da Edison Chen, assassino di Ngai. Mentre la polizia, guidata dal tenace Wong Chi Shing, cerca di mettere a ferro e fuoco il mondo malavitoso infiltrandovi il giovane Chen Wing Yan. Giovane dalle fattezze di Shawn Yue, in una lunga battaglia interna sostenuta da un pugno di uomini senza paura.

Un  prequel, dunque, nonostante il titolo lasci pensare ad una seconda parte/continuazione.

Un prequel che inscena la genesi della fusione tra criminalità e giustizia in una dubbia moralità senza confini. Un prequel che getta i semi di ciò che avevamo visto nell’ottimo primo capitolo. Innanzitutto uniformando i caratteri dei due giovani, validi protagonisti Chen e Yue e sfruttando una scrittura dalle intricate svolte narrative accattivanti. Come, per esempio, l’aspetto relativo all’amicizia tra l’ispettore Wong e il piccolo boss Sam. Un modo di fare che riesce a spiazzare sebbene siamo già a conoscenza di cosa avverrà in seguito. Grazie anche alla ricchezza di idee della sceneggiatura e a dettagli emblematici. Con il trailer e ventuno minuti di making of nella sezione extra.

 

Infernal affairs III (2003)

Dopo la morte dell’infiltrato Chen Wing Yan, l’ispettore doppiogiochista Lau Kin Ming sta facendo carriera in polizia, soprattutto smascherando le talpe al servizio della criminalità. Ma i fantasmi del passato lo perseguitano attraverso tormentati ricordi che lo mettono faccia a faccia con la realtà dei fatti. Quindi, ormai alle strette, vede il suo ruolo di integerrimo uomo di legge rischiare di crollare come un qualsiasi castello fatto di carte.

Man mano che questo terzo atto si concretizza miscelando passato e presente in maniera originale, con diverse linee temporali per sviluppare quante più psicologie fondamentali.

Oltre ad affidarsi alla presenza scenica dei già rodati Lau e Chiu-Wai Leung, poi, stavolta l’insieme vanta l’accattivante personaggio dell’ispettore Yeung Kam Wing. Un integerrimo uomo di legge dai connotati del Leon Lai di A hero never dies. Un uomo di legge che crea un sentito dualismo con il sospettabile Ming. Per una degna conclusione che si rivela un viaggio nell’oscurità della coscienza più corrotta, con tanto di piccole virate da atmosfera horror. A testimonianza di idee registiche che trasudano tanta ispirazione e che nel corso della saga hanno saputo farsi valere. Tanto da rendere la trilogia un punto di non ritorno per il noir poliziesco. Con una sezione extra occupata dal trailer e da dodici minuti di making of.

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