’42º Fantafestival’: i cortometraggi, seconda parte

Anche per la terza e quarta giornata del 42º Fantafestival è stata proposta gratuitamente, tramite il canale online Festhome.it, una selezione di cortometraggi horror e di fantascienza.

Fantafestival 2022

Un assortimento non sempre convincente nei risultati, ma un’efficace carrellata per valutare molte recenti produzioni di genere.

While Mortals Sleep (USA, 2021)

Regia: Alex Fofonoff

Una scrittrice di libri su casi irrisolti si reca a casa di amici in un momento di difficoltà, ma la trova abitata da due strani individui con il loro ancor più strano bambino.

Il cortometraggio, che si inserisce nel filone delle sette malefiche, inizia bene, con la giusta tensione, ma subito perde quell’andamento per terminare in una scena troppo ad effetto. Fofonoff, al terzo cortometraggio horror, avrebbe delle potenzialità se evitasse di seguire filoni – horror – già troppo battuti.

Part Forever (Taiwan, 2021)

Regia: Chung An Ou Alan

Una donna piange sul cadavere della giovane sorella. A un certo punto, dà sfogo alle frustrazioni e al rancore sopito verso di lei.

In un raffinatissimo bianco e nero, curato da Joseph Chun Fu Chang, che rende la storia ancor più cupa e soffocante, un horror 100% orientale negli stilemi. Una vicenda quotidiana che trasla verso il soprannaturale, e non tralascia un paio di momenti gore. Funzionali tagli d’inquadratura, efficace tensione e ottima gestione del poco minutaggio: il regista, al secondo short, ha stoffa autoriale.

The 21st Sense (Italia, 2021)

Regia: Christian Battiferro

In un futuro distopico, un istituto di ricerca sta sviluppando un ologramma che permette agli esseri umani di comunicare con le piante. Steve, un ricercatore, è convinto che la comunicazione sia possibile anche senza l’ologramma, grazie al ventunesimo senso.

Prendendo spunto dall’intelligenza delle piante, e dalla relazione che si può instaurare tra un essere umano e la flora, un film fantascientifico ambientalista. Di produzione italiana, ma girato in inglese per puntare già verso i mercati esteri, The 21st Sense convince molto poco, e la simbiosi finale potrebbe suscitare qualche ghigno.

Under the Ice (Spagna, 2021)

Regia: Alvaro Rodriguez Areny

Dopo aver perso il padre in un incidente, il piccolo Edur è tormentato dagli incubi.

Nella carriera di Areny, nato e cresciuto ad Andorra ma di cittadinanza catalana, tre cortometraggi e tre videoclip. Questo Under the Ice è il più ambizioso, e certamente Hollywood ne avrebbe realizzato un lungometraggio. Areny, autore anche della sceneggiatura, sa costruire bene la tensione, e a fine cortometraggio si rimane soddisfatti di aver assistito a un buon lavoro di regia e di sceneggiatura. Chiaramente, la storia è tutta giocata sull’effetto sorpresa.

Creeper (USA, 2021)

Regia: David Love e Melissa Scrivner Love

Una sera il padre di Jason porta a casa una persona che ha investito con l’auto, ma di chi si tratta?

Alcune pellicole, divenute cult, hanno fatto dei danni, poiché hanno creato alcuni filmaker che cercano di ricreare (o scopiazzare) altre storie o altri escamotage narrativi. Questo short, diretto a quattro mani, non è esente da questa cinefilia. Thriller fantascientifico, tutto sommato ben girato, che forse sorprenderà qualche spettatore a una prima visione, ma che già alla seconda fa pensare alla logica che traspare dalla trama.

Who Goes There (USA, 2021)

Regia: Matthew James Fackrell

Una donna cerca di difendersi dal marito che non vuol proprio saperne di restare morto!

Nei titoli di coda, nella sezione ringraziamenti, tra i molti nomi, sfilano anche quelli di Sam Raimi, Tobe Hooper, John Carpenter, ecc. Sono palesemente eccellenze dell’horror, che hanno nutrito milioni di spettatori, ma il regista, forse, avrebbe dovuto ringraziare anche John Kostmayer, lo sceneggiatore di Ti amerò… fino ad ammazzarti (I Love You to Death, 1990) di Lawrence Kasdan. In questo corto, però, c’è poca ironia e molto sangue. Anche in questo caso, come capita in molti corti, il regista cerca la stoccata finale, che banalizza tutto.

Pluto (Italia, 2021)

Regia: Ivan Saudelli

In un mondo distopico, in cui la sicurezza è garantita da droni e microchip sottocutanei, Igor è un ex musicista inseguito da un passato sfortunato.

Al netto del giudizio critico che questo cortometraggio può suscitare, bisogna dare atto che è un’opera ambiziosa, e le scene nella base di lancio non fanno invidia a quelle costose di Hollywood. Purtroppo, l’idea è alquanto abusata, e il film non ne aggiorna i contenuti o gli snodi, e Gian Marco Tognazzi, non ha il phisique du role filosofico-fantascientifico.

The Rock of Ages (Islanda, 2021)

Regia: Eron Sheean

Un soldato attraversa una landa desolata, cercando di sfuggire al male che ha commesso.

Dall’Islanda, uno short-movie horror bizzarro e ironico (almeno all’inizio), che miscela Jim Henson (il mostro), Terry Gilliam (l’assurda situazione) e Ingmar Bergman (la colpa e la pena). Funziona quando c’è il confronto tra il protagonista e la strana entità, ma alla fine, quando il regista – anche sceneggiatore – vuole chiudere il cerchio, mettendo in luce la metafora del racconto, non riesce a fare centro.

Arca (Francia, 2021)

Regia: Germain Aguesse e Robin Aguesse

David Aron è uno scienziato che si dedica a proteggere le risorse necessarie alla sopravvivenza dell’umanità a fronte di un imminente cataclisma.

Post apocalittico francese. È una di quelle opere che, lavorando sul genere, cercano di portare avanti una tematica filosofica (la memoria e le responsabilità umane). Ben confezionato, e facilmente paragonabile a lungometraggi simili: è appunto il déjà vu che primeggia.