Connect with us

Live Streaming & on Demand

‘Segreti di famiglia’: la disgregazione del nucleo familiare dopo la disgrazia

Una disgrazia improvvisa e violenta priva una famiglia del suo elemento portante: oltre che una madre, una donna coraggiosa e apprezzata reporter di guerra. La situazione precipita e porta il nucleo familiare allo sbando. Trier alle prese con i tardivi processi di elaborazione del lutto, in un film interessante, forse un po' troppo teorico, pregno di sentimenti pronti a esplodere, ma non del tutto riuscito e coinvolgente.

Pubblicato

il

Da qualche settimana l’apprezzato sito di cinema d’autore in streaming, Mubi, ospita, all’interno delle sue proposte cinefile, Segreti di famiglia, uno dei film più controversi del noto regista danese Joachim Trier, presentato al Festival di Cannes in Concorso nel 2015, e incentrato sulla elaborazione di un lutto familiare che tende a disgregare l’unità di ciò che resta della famiglia.

Segreti di famiglia – la trama

La morte improvvisa di una donna celebre e coraggiosa come fu Isabelle Reed (Isabelle Huppert), fotografa di guerra talentuosa e coraggiosa, avvenuta in seguito a un violento quanto banale incidente d’auto (accidentale? premeditato?), mette fine, oltre che alla vita di un personaggio celebre e stimatissimo, a quello che resta della sua disgregata famiglia.

Il corpo dilaniato della donna ci viene mostrato tra le lamiere dell’auto distrutta in seguito a un tremendo frontale con un autocarro, che lascia visibili segni di distruzione, non dissimili da quelli a lei ben noti relativi alle distruzioni nelle zone di guerra ove si spingeva temeraria e non senza rischi.

Una retrospettiva dedicata alla compianta giornalista, organizzata a tre anni dal decesso, riunisce i tre maschi della famiglia (padre e due figli maschi), che non riescono più da anni ad avere un dialogo.

Difficile risulta, in particolare, il contatto tra il padre vedovo (Gabriel Byrne) e il figlio minore (il bravo giovane attore statunitense Devin Druid, visto anche l’anno successivo in Wiener-Dog di Todd Solondsz), insicuro e chiuso soprattutto col genitore, sotto il cui tetto continua a vivere ma col quale non ha intenzione di instaurare alcun rapporto di confidenza.

Segreti di famiglia – la recensione

L’interessante regista norvegese Joachim Trier, autore degli interessanti Reprise e di Oslo, 31. August, gira per la prima volta in territorio e lingua statunitensi un film incentrato sul tentativo estremo di ricongiungere un nucleo familiare devastato dalla scomparsa improvvisa e violenta del suo personaggio caratterialmente più forte ed estroverso.

In Louder than bombs (questo il più appropriato titolo originale del film), Trier mette sul fuoco tanta carne, troppa in effetti, e la materia, complessa e delicata, finisce per scappargli di mano svilendosi in continui sbandamenti, a causa soprattutto di sotto-storie che non fanno che complicare e rendere sempre più indigesta la storia di un lutto inaccettabile, che nasconde un segreto ancora più difficile da prendere in  considerazione senza perdere la calma.

Tra l’ottimo cast coinvolto, che vede nei panni della defunta celebre fotoreporter  l’attrice francese Isabelle Huppert (in un personaggio ambiguo che le si cuce addosso piuttosto coerentemente, se si esamina la carriera della grande attrice francese), e Jesse Eisenberg nei panni del figlio maggiore della coppia, soltanto Gabriel Byrne, il padre che cerca di riaccordare i fili di un dialogo tra quel che resta della propria sfilacciata famiglia, sembra quello più coinvolto e partecipe.

Di contro, il film, a tratti prolisso e afflitto da uno script tortuoso, frammezzato da flashback e da corollari intesi a presentarci più a fondo i vari protagonisti devastati dalle rispettive insicurezze e nevrosi, finisce per provocare più sentimenti di attesa, che non sfociano in soluzioni se non in quella di provocare una certa irritazione allo spettatore, finendo conseguentemente per emozionare davvero molto poco.

 

Segreti di famiglia

  • Anno: 2015
  • Durata: 109
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: Norvegia/Francia/Danimarca
  • Regia: Joachim Trier