‘Una viaggiatrice a Seoul’: l’importanza del presente

Una viaggiatrice a Seoul è il film del 2024 diretto e montato dal regista sudcoreano Hong Sang–soo (In another country). La protagonista è la grandissima attrice francese Isabelle Huppert alla sua terza collaborazione con il regista. Il film si è aggiudicato il Gran Premio della Giuria alla 74esima edizione del Festival internazionale del cinema di Berlino.

Il film arriva nei cinema italiani il 13 febbraio distribuito da Filmclub Distribuzione by Minerva Studios. Grazie a Mymovies è possibile vedere i primi 10 minuti del film su Dailymotion.

Iris a Seoul

“Una passeggiata pomeridiana ariosa, luminosa ed enigmatica”,  Variety.

Iris (Isabelle Huppert) è una donna che per motivi ignoti si trova a Seoul, nessuno sa da dove provenga. La incontriamo seduta su una panchina del parco intenta ad armeggiare con un registratore. Dice di venire dalla Francia. Non avendo soldi né mezzi per mantenersi, le è stato consigliato di insegnare il francese. Lo fa utilizzando l’inglese come lingua neutra, per poi chiedere alle proprie studentesse di imparare e registrare frasi in francese che hanno che fare con i loro sentimenti. Iris ama camminare a piedi nudi e sdraiarsi sulle rocce. Ha il dono di riconoscere la bellezza nelle piccole cose, mentre tenta di vivere la vita nel modo più razionale possibile, trovando conforto nella bevanda coreana makgeolli.

La delicatezza di ‘Una viaggiatrice a Seoul’

Una viaggiatrice a Seoul racconta una sola giornata di Iris, il tempo narrativo si sposta soltanto in avanti. Del passato di Iris non viene raccontato nulla, non ha alcuna importanza chi sia stata. Forse proprio grazie a questo Sang-soo dà informazioni su di lei. L’unica cosa che importa è che Iris vive nel qui e ora, fatto di piccoli gesti e abitudini in un continuo confronto con gli altri. Parole e silenzio hanno lo stesso valore mentre insegna il francese senza nessun supporto se non una conversazione che esplora l’interiorità. Nel breve trailer si nota come Iris sembri immersa nel paesaggio di cui ha scelto di fare parte.

Una viaggiatrice a Seoul è un film morbido come la delicatezza.