Si è tenuta la conferenza stampa del Trento Film Festival, un festival più giovane che mai, che si terrà dal 29 aprile all’08 maggio. Presentato il programma di un’edizione speciale, dopo due anni condizionati dalle limitazioni della pandemia.
All’incontro hanno partecipato il Presidente generale del Cai, Vincenzo Torti, il Presidente e la Direttrice della rassegna, Mauro Leveghi e Luana Bisesti e il responsabile del programma cinematografico Sergio Fant.
In rappresentanza del Comune di Trento, socio del Festival, è intervenuta l’Assessora alla cultura Elisabetta Bozzarelli e per la Provincia autonoma di Trento, l’Assessore all’istruzione, università e cultura Mirko Bisesti.
La conferenza stampa del Trento Film Festival, un festival più giovane che mai
Fondato 70 anni fa, nel periodo post bellico, il festival raccoglie identità di valori e nuove scelte da un lato. Dall’altro il Cai che fa da volano, offre la capacità di guardare dalle terre alte il mondo che ci circonda. Un grazie quindi al Cai nel voler guardare ai prossimi 70 anni futuri assieme. Questo l’esordio del presidente Levighi che continua:
“Le radici e l’esperienza di 70 anni passati serviranno per guardarsi attorno nel secondi 70 anni. Sostenibilità e terre alte come precursori per i cambiamenti in atto sono i nostri core business. Un orizzonte nuovo a cui guardare assieme a noi, con i nostri soci, che sono le camere di commercio, i comuni di Bolzano e una grandissima partecipazione al Muse”.
“Siamo come un tedoforo con una fiamma accesa. I due anni di pandemia, malattia e paure, sono stati anni difficili, eppure ci siamo stati lo stesso, con piattaforme, con un festival diffuso, con proiezioni all’aperto, anche in più momenti nel corso dell’anno. Le abbiamo tentate tutte pur di non perdere un colpo della cultura di montagna”, racconta entusiasta e sicuro della qualità proposta il presidente Mauro Leveghi .
“Siamo una specie di enzima, un acceleratore biologico, affinché la passione contagi e riappaia nelle sale dei cinema” dice il presidente. Il Trento Film Festival ha spesso anticipato i tempi sulla cultura di montagna, ha globalizzato le differenze. Uso un ossimoro. Essendo plurale come sono plurale le montagne e come sono plurali le culture, il Trento Film Festival ha un pregio: è riuscito a far conoscere le differenze, le pluralità, l’inclusione.
Non è quindi un festival chiuso, non guarda troppo al proprio ombelico, ma si apre alle diversità.
“C’è molto valore nella celebrazione delle terre alte che creano innovazione, ambiente, cultura e che – dice Mirko Bisesti, il giovane e attento assessore all’istruzione, università e cultura della Provincia – con una visione dall’alto le cose assumono un valore diverso. Anche le persone con una prospettiva diversa sanno dare creatività e qualità. Certo quest’anno sarà in presenza nei cinema e nei teatri e speriamo davvero di fungere da volano per la riapertura”.
I film selezionati da Sergio Fant, direttore artistico
130 film selezionati, tutti di ottima qualità che seguono il filone dell’alpinismo, della natura, della montagna, dell’attenzione al clima, ai cambiamenti e alla sostenibilità di cui c’è un grande bisogno.
Partendo dagli stessi valori di 70 anni fa ci distinguiamo in un panorama cinematografico, raccontando le gesta eroiche, spesso raccontate nei film o le sfide anche moderne delle terre alte, non solo nostre, ma di tutto il pianeta. Ad esempio la problematica dell’ambiente, cerniera delle Alpi, dove i cambiamenti si notano qui più che altrove.
A Trento si parlerà non solo di film, ma anche di editoria nel filone caro al festival che è l’alpinismo. In apertura nella serata del 29 aprile un film grandissimo: il restauro di Italia k2 del 54 che all’epoca non eravamo riusciti ad avere in anteprima, racconta il presidente.
Sabato 30 aprile ci sarà la serata Messner, sulle grandi imprese che continuano ad ispirare i giovani. Brunello Cucinelli verrà a racontare la sua storia. Credere nel bello e nella cultura, verso la sostenibilità e l’attenzione ai territori è assoluto motore dei cambiamenti.
Poi ci sarà anche Paolo Nespoli, l’astronauta, che racconterà le sue visioni dallo spazio, sui cambiamenti climatici.
Martedì 12 aprile, ore 19.15, al Teatro San Marco di Trento ci sarà una speciale presentazione. Si scopriranno i 120 film e tutti i protagonisti della prossima edizione. Ingresso libero.
A tutti i partecipanti un buono sconto sull’abbonamento alle proiezioni del festival.
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