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Rendez-Vous Festival del Nuovo cinema francese

‘Twist à Bamako’: un Guédiguian inedito racconta il sogno di un Mali indipendente.

Al Rendez-Vous Festival del Nuovo Cinema Francese, un grande affresco africano, una storia d’amore che sfida il convenzionalismo e l’utopia dell’indipendenza.

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Cambia lo scenario, per il regista, produttore e sceneggiatore Robert Guédiguian, che si trasferisce da Marsiglia all’Africa, ma non i temi cari alla sua cinematografia: le disparità sociali, le lotte di classe, le storie private – d’amore, amicizia, famiglia – che fanno da fil rouge alla Storia nel suo dipanarsi incessante. Il regista marsigliese di origini armene (il padre era un operaio armeno immigrato in Francia), classe 1953, autore di film cult come Marius e Jeannette, La ville est tranquille, Le nevi del Kilimangiaro, Gloria Mundi, presenta al Rendez-Vous Festival del Nuovo Cinema Francese, presso il Cinema Nuovo Sacher di Roma, la sua ultima opera Twist à Bamako, un sorprendente affresco del Mali anni Sessanta. Epoca in cui il Paese africano godeva della raggiunta indipendenza e i giovani di Bamako ballavano il twist tutta la notte. Guédiguian immerge lo spettatore in un’atmosfera vintage, tra luci e ombre dell’Africa occidentale, per raccontare l’utopia rivoluzionaria insieme a un’intensa e contrastata storia d’amore fra due giovani ‘puri’ e vulnerabili come la neo-nata Repubblica.

Twist à Bamako: da Marsiglia al Mali, un film epico

Per il suo ventiduesimo lungometraggio, Robert Guédiguian, che ha messo al centro della sua opera la lotta di classe e la questione sociale, anche nei termini del posto che ciascun essere umano occupa nel mondo, sceglie di trasportare le tematiche che da sempre lo interessano nelle profondità dell’Africa anni Sessanta, dunque lontano nello spazio e nel tempo dalla sua Marsiglia e dal suo consueto gruppo di lavoro (attori e lavoranti che lo hanno accompagnato nella realizzazione di tutte le sue opere), che comprende anche l’attrice Ariane Ascaride, sua compagna nel lavoro e nella vita.

Nel 1962, anno in cui si svolgono i fatti raccontati, il Mali ha finalmente raggiunto l’indipendenza, i giovani di Bamako sembrano spensierati e ballano il twist tutta la notte. Ma è davvero tutto oro quello che luce? Guédiguian torna agli ideali di gioventù, tra lo spiraglio luminoso degli ideali rivoluzionari e le ombre del fallimento del sogno socialista, componendo un film struggente e lirico, ispirato alle immagini immortali di Malick Sidibé, grande fotografo, scomparso nel 2016, che Guédiguian ha scoperto in una esposizione alla Fondazione Cartier. Gli scatti fotografici di Malick Sidibé accompagnano i momenti essenziali del film, sottolineandone l’estetica e ottenendo l’effetto di un’affascinante sospensione del tempo.

 Il sogno di libertà ed emancipazione, l’universalità di una storia d’amore

Twist à Bamako porta avanti una narrazione semplice ma mai banale, dove convivono più dimensioni, in una fusione perfetta: l’universalità di una storia d’amore che sfida il mondo e ogni convenzione, il desiderio di emancipazione delle donne africane che mal sopportano il dominio dei matrimoni forzati, la dirompente voglia dei giovani di divertirsi e vivere la loro età, la forza rivoluzionaria che convince e trasforma ma richiede il sacrificio dei puri, la bellezza ammaliante dell’Africa e dei suoi spazi immensi.

Samba (nel ruolo il simpatico attore Stéphane Bak), figlio di un ricco commerciante, è un giovane ventenne pieno di entusiasmo e di energia, che è stato inviato nei villaggi della savana, a predicare il verbo rivoluzionario. Fervido sostenitore del motto ‘un popolo, un obiettivo, una fede’, il ragazzo, nonostante i molti ostacoli e lo scarso coinvolgimento di tanti compaesani, persegue il suo sogno girando il Mali, cercando proseliti  insieme ad altri giovani infervorati come lui. Giunto nei territori bambara, i suoi programmi subiscono però una battuta d’arresto: qui conosce infatti la dolce Lara (la giovanissima e talentuosa Alice Da Luz), una ragazza costretta alla fuga a causa di un matrimonio forzato, e i due giovani si innamorano perdutamente. Purtroppo nubi oscure, rappresentate dal conservatorismo, dal patriarcato bieco e dalle forze controrivoluzionarie, offuscheranno la magia e la poesia di un periodo indimenticabile, che porterà grandi sofferenze, ma anche frutti inattesi, buoni e meno buoni, dall’amore e dalla politica.

Guédiguian come Loach, sognatori di un mondo migliore

Guédiguian, così come Ken Loach, restano fra i pochi cineasti paladini e sognatori di un mondo più giusto, più equo, di ‘un altro mondo possibile’. Il loro cinema, e Twist à Bamako ne è una conferma, racconta storie di tutti i giorni che divengono simboli sociali e politici, nel senso ampio della parola, dove nostalgia, dramma, tenerezza e poesia spesso si intrecciano come dev’essere nel grande cinema.

“Sono stato ispirato per realizzare questo film dalla mostra ‘Mali Twist’, del fotografo Malik Sidibé, che ho visitato nel 2017 – racconta Guédiguian – ed ho capito come le discoteche di Bamako e di numerosi paesi africani fossero legate anche alla celebrazione rivoluzionaria. Da sempre sono convinto che l’aspetto ludico e il socialismo possano convivere: non è che chi desidera cambiare il mondo debba essere austero e non divertirsi, anche a me piace ballare il rock! Al di là di questo vorrei che il mio film permettesse di interrogarsi sulle ragioni del fallimento rivoluzionario, poiché in Mali la rivoluzione è durata solo pochi anni, a causa del tradizionalismo imperante e degli interessi commerciali”

Il film, che rimanda immagini magnifiche di un’Africa imperitura, è stato girato in Senegal perché il Mali attuale era troppo pericoloso: “Abbiamo prestato grande attenzione – prosegue il regista -all’accuratezza della ricostruzione, dei dialoghi e delle espressioni di quell’epoca, ma ciò che il film racconta va oltre Bamako ed anche oltre l’Africa: è un messaggio universale, perché l’eroe somiglia molto a me quando avevo vent’anni”.

Tutto sul Rendez-vous Festival

Twist à Bamako

  • Anno: 2021
  • Durata: 129'
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: Francia, Canada, Senegal
  • Regia: Robert Guédiguian