fbpx
Connect with us

Approfondimenti

Pier Paolo Pasolini e i film a episodi

Lo scrittore de Ragazzi di vita è diventato regista grazie al coraggio del produttore Alfredo Bini.

Pubblicato

il

Pier Paolo Pasolini episodi

Pier Paolo Pasolini debutta come regista con Accattone nel 1961, ma già da anni frequenta l’ambiente cinematografico, scrivendo soggetti e sceneggiature.

Nel 1954, collabora con Florestano Vancini, Giorgio Bassani e Basilio Franchia, alla sceneggiatura de La donna del fiume, film diretto da Mario Soldato. L’anno successivo, invece, scrive la sceneggiatura de Il prigioniero della montagna di Luis Trenker.

Le notti di Fellini e Pasolini - Pierluigi Piccini Blog

L’esordio come regista

Una vera e propria svolta avviene nel 1956, quando Pier Paolo Pasolini incontra Federico Fellini e collabora con due mostri sacri della scrittura cinematografica, come Ennio Flaiano e Tullio Pinelli, alla sceneggiaturade Le notti di Cabiria.

Lo cercai e lui arrivò, con il suo passetto elastico, intimidito, con gli occhiali neri e mi fu subito simpatico, lo sentii come una sorta di fratellino. Lo invitai a collaborare alle Notti di Cabiria, riferendogli il soggetto”.

Fu proprio il regista de La dolce vita a spronare Pier Paolo nella realizzazione di un film da regista, assicurandogli il suo sostegno come produttore, ma le cose poi andarono diversamente.

Pier Paolo Pasolini da tempo era in contatto l’Ajace film, fondata da Tonino Cervi e Alessandro Jacovoni. Con i due, il futuro regista aveva preso accordi per La Commare secca. Ma successivamente il progetto fu ceduto a Bernardo Bertolucci e Pasolini propose Accattone.

Le riprese del film dovevano partire immediatamente. I due produttori, però, sembrarono incerti, forse spaventati dalla cattiva reputazione che il mondo ecclesiastico nutriva nei confronti del Paolini scrittore.

Pier Paolo Pasolini: il suo cinema tra accattoni e vangeli a 100 anni dalla sua nascita

Accattone - Film (1961) - MYmovies.it

Il rifiuto di Federico Fellini e l’incontro con Alfredo Bini

Pier Paolo, perciò, si rivolse a Federico Fellini. Il regista aveva fondato da poco, con Angelo Rizzoli e Clemente Fracassi, la Federiz per produrre film di nuovi autori che avevano difficoltà con la produzione.

Il regista de La dolce vita era entusiasta di produrre un film come Accattone. I suoi soci, però, la pensavano diversamente. Angelo Rizzoli e Clemente Fracassi non nutrivano una particolare stima nei confronti di Pier Paolo Pasolini, comunista e dichiaratamente omosessuale.

Il progetto di Accattone, dunque, subì una seconda frenata. Fortunatamente Pier Paolo incontrò sulla sua strada un produttore coraggioso come Alfredo Bini.

I due già si erano incrociati un anno prima della realizzazione de Accattone. Nel 1960, infatti, Pier Paolo Pasolini aveva scritto la sceneggiatura de Il bell’Antonio di Mauro Bolognini, primo film prodotto da Alfredo Bini, il principale fautore della filmografia di Pier Paolo Pasolini e del cinema d’autore italiano e non solo tra gli anni Sessanta e Settanta.

Nel corso della sua lunghissima carriera Alfredo Bini ha prodotto film di Robert Bresson (Lancillotto e Ginevra), di Roger Vadim (Una vita bruciata) e di Mario Bava (Reazione a catena).

Le opere da lui prodotte, d’altronde come le pellicole di Pier Paolo Pasolini, rendevano visibile l’osceno presente nella società dell’epoca. L’osceno che la politica e parte dell’industria cinematografica volevano nascondere sotto il tappetto.

Purtroppo, come viene ricordato nel documentario Alfredo Bini, ospite inatteso (2015) di Simone Isola, il produttore non fu premiato dal mercato per le sue scelte coraggiose e negli ultimi anni della sua vita ebbe non pochi problemi di carattere economico.

Tornando a Pier Paolo Pasolini, Alfredo Bini ha prodotto la maggior parte dei suoi lungometraggi. Dopo Accattone, infatti, fu il produttore di Mamma Roma, Il vangelo secondo Matteo, Uccellacci e uccellini ed Edipo re.

Pier Paolo Pasolini però ha realizzato anche film a episodi, i quali vanno considerati come una componente fondamentale, per nulla marginale, della sua filmografia. E anche in questo caso troviamo il contributo di Alfredo Bini, come produttore, del film Ro. Go. Pa. G, nel quale Pier Paolo Pasolini partecipò con La ricotta.

‘PPP 100’, primissimo piano Pier Paolo Pasolini attore

La ricotta in Ro. Go. Pa. G.LA RICOTTA • Sale della Comunità

In Laviamoci il cervello!, successivamente intitolato Ro. Go. Pa. G. Alfredo Bini riesce a unire quattro registi del calibro di Pier Paolo Pasolini, Roberto Rossellini, Jean Luc Godard e Ugo Gregoretti.

L’episodio di Pier Paolo rappresenta la fame e la disperazione di Stracci (Mario Cipriani), una comparsa di un film sulla crocifissione di Cristo. Ma il vero Cristo è il povero Stracci che muore per lasciare la testimonianza della sua vita.

La ricotta è zeppo di riferimenti pittorici, una costante nel cinema di Pier Paolo Pasolini. Ma il fil rouge dell’episodio è la critica alla società consumistica, capitalista della società italiana, del boom economico e dell’industria cinematografica. E la presenza di Orson Welles nel cast non è per nulla casuale.

L’attore e regista de Citizen Kane interpreta il ruolo di un regista, una personificazione dello stesso Pasolini, e attraverso lui, Pier Paolo lancia il suo j’accuse nei confronti della stampa, del cinema e della società.

Il cast: Orson Welles, Mario Cipriani, Laura Betti, Edmonda Aldini, Ettore Garofolo.

La terra vista dalla luna ne Le streghe

File:La Terra vista dalla Luna.png - Wikipedia

Il secondo episodio che Pier Paolo Pasolini realizza per un film collettivo, Le streghe (1967), è La terra vista dalla luna.

In questo caso il produttore del film non è Alfredo Bini, ma Dino De Laurentis, il quale, oltre a Pier Paolo Pasolini, coinvolge Vittorio De Sica (Una sera come le altre), Mauro Bolognini (Senso civico), Franco Rosi (La siciliana) e Luchino Visconti (La strega bruciata viva).

Silvia Mangano è la protagonista di tutti gli episodi del film e ne La terra vista dalla luna interpreta il personaggio di Assurda Calì che si ritrova moglie di Ciancicato Miao (Totò), il quale ha un figlio, Basciù Miao (Ninetto Davoli).

La terra vista dalla luna è una storia surreale, un misto di fantascienza e poesia. I personaggi interpretati da Totò e Ninetto Davoli provengono da un ignoto futuro e la loro recitazione è mirata a testimoniare l’assurdità della condizione esistenziale dell’uomo.

Il cast: Silvana Mangano, Totò, Ninetto Davoli, Laura Betti, Mario Cipriani.

Che cosa sono le nuvole in Capriccio all’italiana

Pier Paolo Pasolini: Che cosa sono le nuvole? di Pier Paolo Pasolini, 1967

Che cosa sono le nuvole è un mediometraggio che Pier Paolo Pasolini realizza per Capriccio all’italiana (1967). Il film è composto da altri 5 episodi: La bambinaia, diretto da Mario Monicelli con Silvana Mangano; Il mostro della domenica, diretto da Steno con Totò e Ugo D’Alessio; Perché? diretto da Mauro Bolognini con Silvana Mangano; Viaggio di lavoro, diretto da Pino Zac e Francesco Rosi e La gelosia, diretto da Mauro Bolognini.

I protagonisti di Che cosa sono le nuvole sono ancora una volta Totò e Ninetto Davoli nei panni di due marionette che rappresentano Jago e Otello. Strapazzati dal pubblico, come all’origine del cinema, quando lo spettatore reagiva contro i cattivi, vengono buttati tra i rifiuti.

Da qui, però, possono apprezzare le nuvole e la bellezza della natura.

Il cast: Totò, Ninetto Davoli, Laura Betti, Adriana Asti, Franco Franchi, Ciccio Ingrassia.

Che cosa sono le nuvole ?

La sequenza del fiore di carta in Amore e rabbia

La sequenza del fiore di carta di Pier Paolo Pasolini - Inkroci Magazine

Nel 1969 Pier Paolo Pasolini partecipa al film Amore e rabbia, con l’episodio La sequenza del fiore di carta. Il film è realizzato con il contributo di alcuni principali esponenti del cinema d’autore europeo dell’epoca.

Amore e rabbia, oltre all’episodio di Pier Paolo Pasolini, è composto da altri brevi film diretti da Marco Bellocchio, Bernardo Bertolucci, Jean Luc Godard e Carlo Lizzani.

Con La sequenza del fiore di carta, Pier Paolo Pasolini abbandona le sue amate borgate e la periferia, per trasferirsi a via Nazionale, strada di rappresentanza della capitale.

L’episodio è una trasposizione visiva della sua poesia e richiama  poesia in forma di rosa.

La macchina da presa riprende la camminata allegra di Ninetto Davoli, in un lungo piano sequenza, come avveniva con Anna Magnani in Mamma Roma.

Ninetto è allegro e con un fiore di carta in mano espone la sua anima innocente. Ma c’è una voce sprezzante che giunge dal cielo e proclama la colpevolezza dell’ingenuo.

Il cast: Ninetto Davoli.

Clicca qui per tutti i contributi dedicati a Pier Paolo Pasolini

Scrivere in una rivista di cinema. Il tuo momento é adesso!
Candidati per provare a entrare nel nostro Global Team scrivendo a direzione@taxidrivers.it Oggetto: Candidatura Taxi drivers