Tornano i coniugi De Maistre, Gilles, noto regista, e la moglie e sceneggiatrice Prune, con il film a tema ambientalista Il lupo e il leone. Disponibile in streaming su Netflix.
É il sequel ideale di Mia e il Leone Bianco – la storia di una ragazzina sudafricana undicenne in lotta per la vita di un leone bianco- una pellicola diretta da Gilles De Maistre nel 2018 che ha superato i sei milioni di biglietti venduti nel mondo e vinto il premio de Lux-Louis Delluc, diventando il film francese di maggior successo internazionale del 2018.
Il Lupo e il Leone
Documentarista e fotoreporter, da sempre appassionato di animali e natura, Gilles De Maistre è interessato anche al tema dell’infanzia e dei giovani. Non a caso le protagoniste dei suoi ultimi film sono una preadolescente e una studentessa di musica, entrambe di mente e cuore aperto.
Il Lupo e il Leone, che mette in luce la passione di Gilles e di sua moglie per la protezione del regno animale, è incentrato proprio sulla relazione fra la giovane e talentuosa pianista, Alma, e una nuova coppia di amici del mondo animale, Mozart e Dreamer, un lupo e un leone. I De Maistre evidenziano così le imprescindibili relazioni fra uomini e animali, con una storia dai risvolti inaspettati, destinata a ogni tipo di pubblico.
“Io e Prune siamo appassionati di animali, ecologia e ambiente – ha raccontato De Maistre – abbiamo lavorato con Andrew Simpson, un addestratore di animali famoso a livello internazionale per la sua abilità con i lupi. In ogni fase della produzione, è sempre stato centrale il benessere degli animali. Il film è stato girato sull’isola di Sacacomie, due ore a nord est del Quebec, un’idilliaca riserva naturale abbastanza isolata da garantire la necessaria sicurezza per gli animali. L’arte di questo film sta nel vedere questi due mitici predatori insieme sullo schermo, che ci mostrano come riescono a diventare fratelli, nonostante siano nemici in natura e la cosa più importante per noi era che la relazione tra gli animali fosse reale, senza effetti speciali”.
Una famiglia allargata
Sensibilità e determinazione sono le doti principali di Alma (la giovane e brava attrice Molly Kunz), una giovanissima pianista di New York, che ritorna nella sua casa d’infanzia tra i boschi canadesi in cui ha trascorso l’infanzia, dopo la morte del nonno. Qui, durante il soggiorno, la sua vita cambierà per sempre, dopo aver salvato due cuccioli di animali ‘selvaggi’, un lupo e un leone.
Man mano che i cuccioli crescono, fra i tre si crea un legame indissolubile, spezzato solo quando sono scoperti. Il leone viene catturato e mandato in un circo itinerante, mentre il lupo viene portato in un centro di ricerca sugli animali per il ripopolamento. Ma il lupo è deciso a ritrovare suo fratello leone e a riunire la famiglia, nella quale ciascuno di loro ha scelto di stare.
Tornati insieme, i due animali intraprenderanno un’avventura straordinaria, affrontando incredibili avversità per ritrovare Alma.
Cuccioli di predatori e ambienti selvaggi
Girare il film non è stata impresa da poco, considerando le incognite nel far convivere due predatori, anche se cuccioli, osservarne le reazioni sul set, e costruire una relazione ‘rilassata’ e credibile fra gli animali e gli attori. Inoltre le riprese si sono svolte in Canada, nei territori impervi di Alberta e necessitava un’attrice che risultasse convincente e ben inserita anche in un ambiente selvaggio ed isolato.
La scelta è ricaduta sulla giovane Molly Kunz, inizialmente piuttosto in ansia rispetto al progetto: per calarsi nel personaggio e acquisire dimestichezza con gli animali, Molly si è recata con De Maistre presso l’Instinct for Animals ad Alberta, per incontrare alcuni lupi e, successivamente, a Calgary, dove l’attrice ha camminato con un branco di quaranta lupi per superare la paura.
Il regista ha poi inserito nel cast l’attore candidato agli Oscar, Graham Greene – nei panni di Joe, il padrino di Alma ed amico del suo anziano nonno – reso famoso dal suo ruolo in Balla coi Lupi (1990), e più di recente in I Segreti di Wind River (2017).
Pandemia durante le riprese
Mentre i progressi del film, il lavoro sugli animali e quello con gli attori procedevano sul set, de Maistre e la produzione hanno dovuto affrontare la pandemia da Covid 19. Con il lockdown in Quebec scattato a metà marzo 2020, proprio quando dovevano iniziare le riprese invernali, è stato necessario mettere in pausa la produzione. Ciò significava che, se non fosse stato possibile riprenderla in tempi brevi, gli animali sarebbero cresciuti fino alla piena maturità, senza poter completare il film.
De Maistre è rientrato in Francia, mentre Simpson è dovuto rimanere sull’isola a prendersi cura degli animali. Appena è stato possibile viaggiare, tutti sono tornati sul set e, dopo una quarantena di tre settimane, a giugno si è ripreso a girare. “Siamo stati fortunati – ha commentato il regista – perché trovandoci a girare in una zona remota, è stato possibile applicare le opportune misure di sicurezza per proteggere gli animali e la troupe”.
Creare legami fra specie diverse
De Maistre spera che il pubblico – in particolare i giovani e le famiglie – recepisca il messaggio del suo film, cioè che si possano creare legami tra le persone e gli animali apparentemente più improbabili.
“Anche tre orfani, provenienti da specie diverse – conclude il regista – possono essere una famiglia, l’incontro di tre anime, e non è questione di razza, credo o religione. Si tratta di connessioni: abbiamo voluto trasmettere questo messaggio ai bambini. Il film è una favola moderna che dimostra che anche due predatori come un lupo e un leone, insieme ad una ragazza di grande coraggio e dedizione come Alma, possono diventare una famiglia.”