Spellbound – L’incantesimo è il nuovo film d’animazione disponibile su Netflix dal 22 novembre e diretto da Vicky Jenson, una delle registe della storica saga di Shrek. Nella versione italiana è doppiato da Massimo Ranieri, da Gigi e Ross e dalla cantante Sissi, che presta la voce alla protagonista adolescente Ellian nelle parti cantate del musical. Il film si aggiunge alla lunga lista dei cartoni animati che ormai da qualche anno riservano ai bambini delle storie che non divertono soltanto, ma insegnano.
Spellbound si rivolge al pubblico dei più piccoli giocando con tematiche più grandi di loro, complesse ma anche semplici da capire se affrontate con la naturalezza tipica dei cartoni animati e lo sguardo intuitivo con cui i bambini, più degli adulti, sono in grado di osservare la realtà.
La trama di Spellbound: un viaggio verso la luce
Il film è ambientato nell’universo di Lumbria, mondo incantato in cui i due regnanti, rimasti vittime di un incantesimo, sono adesso nel corpo di due mostri incapaci di esprimersi a parole e anche di ricordare la loro vita precedente da sovrani ma, soprattutto, da genitori. L’adolescente Ellian ormai da un anno è l’unica a tenere le redini del Regno aiutata dai fidati consiglieri reali, portando il peso di tante responsabilità sulle spalle e mantenendo segreta ai sudditi la vera natura di Re Solon e della Regina Ellsmere, senza non poche complicazioni.
La principessa, che vorrebbe condurre una vita normale come quella delle sue coetanee, è sempre più sconsolata fin quando una sera riceve una visita dagli oracoli, potenti creature magiche alle quali aveva più volte richiesto aiuto. I due maghi, dall’aspetto tutt’altro che imponente, sono comunque in grado di rivelare ad Ellian una soluzione al suo problema: i due sovrani devono tornare nella Foresta Oscura delle Tenebre Eterne, il luogo in cui si è verificata la loro trasformazione quando sono stati presi dal “buio”, una potente forza che ha appannato la loro dimensione umana e li ha trasformati in mostri. Solo raggiungendo il Lago di Luce, e immergendosi nelle sue acque, potranno finalmente tornare alla loro vera natura, comprendendo il reale motivo per il quale hanno lasciato che le tenebre li prendessero.
I due, con l’aiuto di Ellian, intraprenderanno un viaggio che si rivelerà essere molto di più: una graduale riscoperta della gentilezza, del rispetto, delle parole e dell’amore, in grado di illuminare anche le tenebre più oscure.
La metafora: cosa sono davvero i mostri e la Foresta delle Tenebre
L’intero film è una metafora che chiama in gioco temi ben più complessi. La trasformazione stessa dei genitori di Ellian in mostri simboleggia la complessità delle relazioni e l’incapacità di trovare un punto d’incontro quando le incomprensioni e le discussioni si fanno più insistenti.
La Foresta Oscura delle Tenebre Eterne è un luogo particolarmente attento ai sentimenti di chi vi si addentra, in grado di percepire le emozioni negative e quelle positive e agire di conseguenza. È lì che la trasformazione del Re e della Regina da umani in mostri è avvenuta, quando i due hanno perso di vista il rispetto e l’amore l’uno per l’altro ed è stato facile per le Tenebre raggiungerli e trasformarli in quel che erano diventati.
La morale
Anche l’animo di Ellian, inizialmente sicura di sé e convinta che in lei non vivessero sentimenti negativi, ha più volte vacillato nella foresta sentendosi sola e incompresa. Questo perché nessuno è esente dal sentirsi perso e confuso, facile preda dello sconforto. La storia però ci dice che nessuno lo è mai davvero: c’è sempre, come per Ellian e i suoi genitori, la possibilità di scegliere di seguire la luce, una scintilla che non bisogna mai perdere di vista. E quando questo accade, insegna Spellbound, è sempre l’amore, in ogni sua forma, l’unica bussola ad indicarci la strada giusta.