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Napoli Piazza Municipio (R.I.F.F. 2009)

“Si può far viaggiare lo spettatore anche stando sempre sullo stesso posto. Ricordandoci della dote dell’osservazione e di come il tempo sappia farsi personaggio protagonista d’ogni storia.
Bruno Oliviero ha perlustrato le poche centinaia di metri quadrati che costituiscono la piazza Municipio di Napoli.”

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napoli piazza municipio

Si può far viaggiare lo spettatore anche stando sempre sullo stesso posto. Ricordandoci della dote dell’osservazione e di come il tempo sappia farsi personaggio protagonista d’ogni storia.

Bruno Oliverio perlustra le poche centinaia di metri quadrati che costituiscono la piazza Municipio di Napoli. Lo fa con uno sguardo clinico, partecipante ma non interventista, concentrato su quel che c’è da vedere, ma non conquistato dal voler giudicare. Si muove con la distanza media dell’antropologo, quasi quella dell’entomologo, che fa dello studio accurato del luogo e delle dinamiche che in esso intercorrono il proprio metodo di lavoro e di ri-appropriazione del “reale”. Pronto a confrontarsi con una sfuggente e multiforme materia umana, cattura in presa diretta quel che è caotico crocevia di mille esistenze diverse, senza la mediazione d’una qualsiasi voce fuori campo, e lasciandosi guidare dalla vita che si fa e si disfa con inesorabile fugacità.

Senza una diretta causalità narrativa, la mdp passa dal porto al municipio, dal cantiere della metropolitana al castello angioino, e se il luogo è lo stesso il tempo si dilata, si trasforma, procede con cadenze irregolari, tra l’ufficialità della politica e l’irrazionalità della notte. L’istituzione si mescola con l’indolenza da bar, le rivendicazioni d’una cittadinanza in protesta con le adunate alcoliche dei concerti, le manovre di sbarco-imbarco nel porto con le celebrazioni d’un matrimonio. Tra quotidianità e festività, tra ebbrezza e malinconica letargia, ecco la vita, ambiguo e sfuggente flusso d’inestinguibile ricchezza.

Salvatore Insana