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L’attacco dei giganti 4: recensione della nuova serie, in attesa del finale

Recensione delle prime 3 serie tv de L'attacco dei giganti

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L’attacco dei Giganti: in attesa della quarta stagione

Il manga L’attacco dei giganti, firmato da Hjime Isayama, nel 2009, ha riscosso un successo tale in Giappone, da rendere necessaria la produzione della serie tv animata firmata da Tetsuro Araki. Le prime tre serie sono composte da 59 episodi da 24 minuti l’uno. La piattaforma Netflix ospita le prime tre serie prodotte da Wit Studio e Production I.G.. Per la quarta, il testimone è stato raccolto da Studio MAPPA che l’ha annunciato, presumibilmente per l’inverno del 2022. Alla base della forza comunicativa di questo racconto, vi è la capacità di unire elementi culturali tipici della cultura giapponese quali sacrificio, gruppo di lavoro e obiettivi, dolore e morte.

Più volte sentiremo dire dai personaggi della serie la frase È un mondo estremamente crudele. Il genio mangaka Hajime Isayama è riuscito a riassumere tutto questo in una immagine dall’impatto emotivo fortissimo. Un uomo, apparentemente senz’anima, mangia un altro uomo! Il terrore puro, l’angoscia antropologicamente atavica del cannibalismo, il male assoluto, la perdita di qualsivoglia moralità. In breve quanto di più sconvolgente per noi uomini di oggi: il caos primordiale. Da questa immagine scaturisce una forza senza eguali, la stessa evidenziata da tanti registi del genere horror. Per di più, a tutto questo, il disegnatore ha aggiunto dimensioni straordinarie e al semplice horror fantasy, un dramma fantapolitico che rende il tutto ancora più interessante, arricchendo la trama di continui colpi di scena.

Filosofia giapponese e successo Manga de L’attacco dei Giganti

L’enorme successo del fumetto manga prima, e poi della serie tv e dei film, è dovuto, oltre che alla qualità del disegno, alle qualità narrative che si legano profondamente ai valori estremamente radicati nella cultura nipponica. A partire dal rapporto profondo col concetto di morte, alla sofferenza estrema che si deve sopportare per raggiungere i propri obiettivi, per arrivare alla più classica delle dicotomie della cultura giapponese, ovvero lo spirito profondo che vede uniti bene e male, in una  perversa sinergia che li rende necessari entrambi. Non ultimi, i profondi rapporti di squadra, intesa quale gruppo di lavoro che, rispettando regole militari, è volta a raggiungere obiettivi comuni. Quello che sicuramente colpisce più che in altri manga è la necessità di cancellare i sentimenti per riuscire ad essere più efficienti. Quest’ultimo elemento viene evidenziato durante alcuni combattimenti, quale vero e proprio baluardo delle eccellenze. Divenire macchine al servizio della causa. Se vi chiedevate il perché di tanto successo in Giappone per questa storia, la risposta è nella estrema razionalizzazione di tutto quanto rappresenta il sunto della cultura del lavoro e del sacrificio,  per arrivare alla negazione di sé pur di raggiungere l’obiettivo comune. Il film lascia la sensazione  della convivenza, dentro ogni essere umano, di un lato mostruoso, aggressivo, egoista, distruttivo, con un altro lato delicato, altruista, costruttivo. Da questa eterna lotta emerge il meglio degli esseri umani. Nella fusione tra carne umana e carne mostruosa, è riassunto il senso profondo del racconto, la sua perversa bellezza.

La trama

In un contesto socio-politico, nel quale l’umanità sembra non avere memoria di sé stessa se non degli ultimi cento anni, la città-stato è contornata da mura alte cinquanta metri. Hanno la funzione di allontanare i giganti, i quali tengono sotto scacco l’umanità, effettuando carneficine a cicli irregolari. A difendere la città vi sono tre corpi di forze armate distinti. Il corpo di ricerca è composto da una élite di soldati in grado di affrontare quello che si trova fuori dalle mura. La guarnigione e il corpo di gendarmeria invece, si occupano di difendere i cittadini e i loro beni dalle incursioni dei giganti antropofagi.

I personaggi principali

Eren Jaeger è il protagonista indiscusso della serie. Ragazzino che ha visto morire mangiata viva la madre e ha promesso a sé stesso che spazzerà via tutti i giganti dalla faccia della terra, nasconde un segreto del quale neanche lui è a conoscenza. Intorno a lui, ruotano i meccanismi e le risposte che verranno centellinate passo dopo passo.

Mikasa Ackermann è la sorella adottiva di Eren, rimasta orfana. Lei è il vero angelo custode di Eren, protettiva come una madre nei suoi confronti, incarna il modello della donna guerriero, prima tra tutti i cadetti del corso per capacità.

Armin Arelet, amico di Mikasa ed Eren, è invece un piccoletto poco incline al combattimento, il quale si rivelerà prezioso in quanto stratega di buon livello.

Prima serie

La prima serie, composta di 25 episodi da 24 minuti l’uno, ci fa addentrare nell’universo cupo della vita di questo popolo sotto la continua minaccia di venire sterminato. I giovani si arruolano con il solo scopo di riuscire a rendersi utili per la propria società, al fine, un giorno, di sconfiggere i giganti. Un misterioso gigante colossale appare per aprire una breccia nelle mura e permettere l’accesso dei giganti antropofagi all’interno della città. I protagonisti vengono delineati a tratti netti, senza sfumature di alcun tipo. Eren è l’impulsivo promotore di una vendetta contro i giganti, il quale porta appesa al petto una chiave, che si fa simbolo di un mistero che tutti aspettiamo di scoprire. La 57a spedizione verso l’esterno, che avrebbe dovuto portare frutti inaspettati, non va come ci si aspettava, ma proprio grazie a quanto appreso, alcuni misteri iniziano a divenire più comprensibili. L’impressione è quella che in alcuni episodi si tenda ad allungare eccezionalmente il plot composto, a dire il vero, di poche cose, creando combattimenti sì avvincenti, ma carichi di dialoghi e pensieri che se nel manga potevano avere un senso, nella serie creano rallentamenti e ripetizioni che gravano sulla fruibilità della storia. Nulla da eccepire riguardo la qualità dell’opera nel suo complesso, tranne alcune piccole disattenzioni come quelle relative le galoppate di gruppo che sembrano scorrere in disaccordo con gli sfondi mobili. Della colonna sonora si è occupato il compositore Hiroyuki Sawano, cosa che farà per la seconda, terza e quarta stagione. Le sigle di apertura della prima stagione sono dei Sound Horizon, mentre quella finale è di Yoko Hikasa, che verrà sostituita dall’episodio 14 dai Cinema Staff.

Seconda serie

Composta di soli dodici episodi, quindi meno della metà della precedente e di ventitre minuti l’uno, la seconda serie scorre velocemente, e funziona da raccordo tra la prima, vero antefatto della storia e la terza, ovvero l’avvicinamento a quella che gli addetti ai lavori chiamano “la caverna più recondita”. Quello che sembrava semplificarsi si va invece complicando ulteriormente con la comparsa di nuove strane figure di giganti e comportamenti bizzarri degli stessi. Un enorme gigante bestia, si affaccia all’orizzonte, seminando il terrore. Entrano prepotentemente nella trama, oltre alla gigantessa Annie, che ha seminato il terrore tra i soldati nell’epilogo della prima serie, i suoi amici Reiner e Bertholdt, nonché la piccola Historia dal passato misterioso, insieme alla sua amica gigantessa Ymir. Di nuovo appare il gigante colossale, ma questa volta sappiamo la sua natura. Eren viene rapito dai giganti. Per quanto riguarda le sigle, rimane l’apertura da parte dei Sound Horizon, mentre a chiudere sono gli Shinsei Kammattechan.

Terza serie

Per quanto riguarda le musiche di questa terza stagione, vengono ancora riconfermati i Sound Horizon e i Cinema Staff, ai quali si aggiunge Yoshiki Hayashi. A partire da questa terza serie composta di ventidue episodi, il thriller fantapolitico diventa il centro della narrazione. Molti episodi ricoprono il ruolo di veri e propri spiegoni dalle durate imbarazzanti e le ambientazioni in interni sono di gran lunga le più numerose. Risulta ormai chiaro che ci sia qualcosa che non quadra nella gestione della città-stato. La gendarmeria centrale inizia un percorso di occulti raggiri e la situazione che nella seconda serie si era parecchio complicata, diviene se possibile ancora più ingarbugliata. Appare un nuovo personaggio dotato di armi da fuoco, Lenny, il quale è stato il mentore del capitano Levi, il più efficiente dei soldati del corpo di ricerca. Questo gruppo speciale capitanato da Lenny è alla ricerca di Eren e Historia. Intanto,  trame di palazzo ordiscono omicidi ai danni di testimoni scomodi della verità nascosta da cento anni a questa parte. Il corpo di ricerca viene accusato di crimini contro l’umanità e viene dichiarato fuori legge. Il bene e il male sono ormai ai ferri corti. La verità viene infine a galla, amara come il fiele, mentre i pochi ricordi di giovinezza dei protagonisti, si uniscono alla narrazione di misteriosi quaderni di appunti ritrovati. I nostri eroi, appresa la verità, devono ora fare i conti con quello che c’è fuori le mura. Cosa li aspetterà?

 

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L'attacco dei giganti

  • Anno: 2013
  • Durata: 4 stagioni
  • Distribuzione: Netflix
  • Genere: Horror, fantascienza
  • Nazionalita: Giappone
  • Regia: Tetsuro Araki, Masashi Koizuka
  • Data di uscita: 21-July-2014