Finito direttamente on demand, approda in blu-ray sotto il marchio Warner Bros Mortal kombat, diretto dall’esordiente Simon McQuoid. Come il titolo lascia intuire, si tratta della trasposizione cinematografica della popolare saga video ludica creata nel 1992 per Midway Games. Trasposizione che, se escludiamo lungometraggi animati, cortometraggi e un paio di serie televisive, è la terza destinata al grande schermo. In quanto è stata preceduta da Mortal kombat di Paul W,S. Anderson e da Mortal kombat – Distruzione totale di John R. Leonetti, entrambi anni Novanta.
Due pellicole di cui questa di McQuoid intende rappresentare un autentico reboot, aprendo nel Giappone del XVII secolo per poi spostare l’ambientazione ai giorni nostri.
Dove l’ex combattente professionista di MMA Cole Young alias Lewis Tan non immagina essere uno dei campioni di Earthrealm (praticamente la Terra). Ovvero il regno sconfitto da quello avversario del Mondo Esterno in nove dei dieci tornei conosciuti, appunto, come Mortal kombat. E la decima sconfitta segnerebbe la conquista di Earthrealm da parte del Mondo Esterno. Mondo dal quale lo stregone mangiatore di anime Shang Tsung, interpretato da Chin Han, invia i suoi guerrieri più forti. Lo scopo? Chiaro: uccidere Cole e altri validi “esperti di botte”.
Quindi, in seguito all’arrivo in città del “ghiacciante” Sub-Zero incarnato da Joe Taslim, il tutto si struttura attraverso la progressiva entrata in scena dei diversi personaggi coinvolti. Dal maggiore delle forze speciali Jackson”Jax”Briggs, che si ritrova fornito di braccia meccaniche, alla sua compagna Sonya Blade. Rispettivamente in possesso delle fattezze di Mehcad Brooks e Jessica McNamee. Ma non mancano neppure Liu Kang dell’ordine Shaolin della luce, in grado di sparare palle di fuoco dalla mano, e Goro. Quest’ultimo reso alla maniera di sorta di incredibile Hulk munito di quattro braccia. Come pure non manca il mercenario australiano Kano, dal volto di Josh Lawson, destinato a scontrarsi con l’assassino rettile Reptile.
Accentuando ulteriormente il retrogusto horror generale conferito anche dall’abbondanza di frattaglie, arti mozzati, corpi tagliati verticalmente in due parti e deflagrazioni di teste.
Fino ai quaranta minuti conclusivi di Mortal kombat, interamente dedicati a violenti scontri corpo a corpo. Con la risultante di una godibilissima miscela di senso del ritmo da film d’arti marziali anni Novanta e modernità assortite (tipologia di CGI in primis). Oltretutto accompagnata nel disco in alta definizione da una ricca sezione extra spaziante da quattro scene eliminate a sette anatomie di altrettante sequenze. Passando per ventuno minuti di making of, quasi diciassette riguardanti i personaggi, nove relativi alle coreografie dei combattimenti e quattro di easter egg.