‘Under the Stars’ di Tatsushi Omori, la figlia delle stelle senza cielo
All'Asian Film Festival di Roma, un delicato ed emozionante film di formazione giapponese su un'adolescente i cui genitori sono adepti di un truffaldino culto delle stelle
Il battito del cuore di una neonata nell’incubatrice: così nasce Under the Stars di Tatshushi Omori, in concorso all’Asian Film Festival di Roma. Il petto si solleva ritmicamente come una stella che pulsa, la madre annota sul diario: “in ottima salute per essere prematura”. Il pianoforte suona una colonna sonora che pare una cantilena; tra le note, il pianto della bimba. Si è ammalata, ha un eczema. Presto guarita la figlia con l’acqua miracolosa suggerita da un collega del padre, i genitori sono certi: saranno devoti a questo salvifico – e costoso – culto delle stelle.
Il trailer di Under the Stars
Chihiro, piccola stella senza cielo
Basato su un romanzo di Natsuko Imamura, Under the Stars di Tatsushi Omori una star ce l’ha davvero. La sedicenne Mana Ashida, che interpreta la protagonista Chihiro nel ruolo della bambina cresciuta dai genitori seguaci del culto, era infatti stata lanciata dalla tv giapponese nel 2010 con la serie Mother. Dopo qualche anno di presenza ubiqua sugli schermi, si era eclissata per concentrarsi negli studi. Il suo ritorno nel film di Omori, delicato racconto di formazione, è da piccola stella senza cielo.
Under the Stars di Tatsushi Omori: Mana Ashida è Chihiro
Il suo coming of age, nella galassia dell’adolescenza, è costellato dai buchi neri dell’incertezza. Alle fisiologiche complicazioni dell’età, si aggiungono le stramberie dei genitori, con relative ricadute familiari e sociali. La sorella maggiore scappata di casa in polemica, tanto per cominciare. A seguire, le prime cotte. Ma quanto è difficile innamorarsi se si dice in giro che mamma e papà sono dei weirdos: degli strani tipi.
Il dramma che non deve esplodere
Sui genitori di Chihiro, lo sguardo del regista si posa con tatto discreto, come in tutto il film. Under the Starsnon cerca la strada del dramma oscuro, né del big bang emozionale. Il padre e la madre sono una coppia amorevole, pacifica. Il culto che si sono bevuti li ha messi sul lastrico. E in tema di bevute, ogni giorno consumano un’acqua di Venere, assai salata – di prezzo – ma che in compenso, versata in testa, protegge dal raffreddore (!).
Under the Stars di Tatsushi Omori: i genitori di Chihiro si versano l’acqua miracolosa in testa
Eppure, la scrittura di Omori non giudica, non discute. La tensione è semmai nel contrasto implicito tra un culto che assegna ad ognuno un ruolo, una certezza, una guida celeste, e lo smarrimento di Chihiro, con l’identità in formazione nel cielo dell’adolescenza.
Lo stile brillante della delicatezza
Il regista Tatsushi Omori accorda alla delicata costruzione del dramma uno stile altrettanto vellutato. La storia di background, per esempio, non viene spiattellata con spiegoni, né fatta deflagrare in litigi e pianti disperati. È una strategia tra le righe, non frontale; lo è persino nella temporalità, che oscilla tra flashback e flashforward. È, ancora, uno stile di microscopio, e non di telescopio: si affida al dettaglio. Un piede che giocherella sul buco in un muro allude a un precedente litigio tra la sorella maggiore e il padre; che la famiglia sia al verde, lo si scopre da una battuta en passant della migliore amica di Chihiro, che racconta di come, parlando al proprio ragazzo, abbia fatto saltare un possibile appuntamento a quattro.
Gli ho detto che la tua famiglia segue un culto ed è finita in bancarotta. Allora lui ha detto: “lasciamo stare”.
Lo stesso accade sul piano visivo. Gli stacchi sono trapuntati con dissolvenze morbide, mentre la musica risuona eterea. Se i pensieri sono troppo alti, si ricorre persino all’animazione. Il viso di Chihiro finisce fuori fuoco mentre contempla il paesaggio dal finestrino del bus che la porta alla convention del culto. Perché il punto è questo: in Under the Starslo sguardo dell’adolescente è il filtro del film. Come tale: emozionato, ma leggero. I massimi sistemi astrali, mescolati ai compiti per casa o al pensiero del primo flirt, possono aspettare.
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