Gabriele D’Annunzio, autore de Il piacere(1889) e L’innocente(1892), solo per citare alcuni fra i suoi più celebri romanzi, aveva deciso di trascorrere gli ultimi anni della sua vita in una villa sul lago di Garda (che poi diventerà il Vittoriale), dopo aver dichiarato ostilità al Partito Fascista. Il cattivo poeta, opera prima del regista partenopeo Gianluca Jodice, che è uscito il 20 maggio nelle sale cinematografiche, si concentra prevalentemente sugli ultimi anni di vita dello scrittore pescarese.
Il film, prodotto da Ascent Film, la casa di produzione di Andrea Paris e Matteo Rovere,Bathysphere in collaborazione con Rai Cinema, e distribuito da 01 Distribution, vede Sergio Castellitto (Il regista di matrimoni,Piccoli crimini coniugali, Il talento del calabrone) nei panni di Gabriele D’Annunzio.
Il cattivo poeta. Un ritratto intimo e privato di Gabriele D’Annunzio
Gianluca Jodice, classe 1973, sceglie per la sua opera prima di concentrarsi sugli ultimi anni del celebre autore de Ilpiacere, il quale aveva scelto di ritirarsi a vita privata nella sua villa sul lago di Garda, con la pianista Luisa Baccara (Elena Bucci). Oramai sul viale del tramonto, visibilmente invecchiato, riceveva le sue numerose amanti in penombra, nascondendo il fisico non più prestante e assumendo cocaina, antidolorifici e diversi medicinali. Il film ripercorre il biennio 1936 – 1938, quando D’Annunzio si dichiarò ostile al Partito Nazionale Fascista.
La sceneggiatura, scritta dallo stesso Jodice, è costruita su una selezionata documentazione dello scambio epistolare tra Achille Starace (Fausto Russo Alessi), il segretario del Partito, e Giovanni Comini (Francesco Patanè), giovanissimo neo federale di Brescia, il cui compito era quello di sorvegliare qualsiasi spostamento del Vate presso la sua residenza.
Castellitto in stato di grazia ci regala una magistrale interpretazione del Vate
Sergio Castellitto ci regala una magistrale interpretazione di Gabriele D’Annunzio, resa possibile non solo dalla somiglianza fisica, il cosiddetto cranio nudo, ma anche dalle movenze e dalla recitazione. É uno dei migliori ruoli da lui interpretati negli ultimi anni.
Anche Francesco Patané, attore prevalentemente teatrale, qui al suo esordio cinematografico, riesce a non sfigurare davanti a un interprete del calibro di Castellitto, conferendo al personaggio di Giovanni Comini quell’autenticità che traspare nelle numerose lettere da cui la sceneggiatura attinge.
Il cast è costituito di bravissimi attori e attrici, tra cui la straordinaria Elena Bucci, la sua Luisa Baccara, che mostra allo spettatore il ruolo a cui Luisa era stata relegata per anni, assecondando le numerosi amanti di D’Annunzio, e accettando in silenzio i suoi tradimenti.
La politica è presente per tutta la durata del film. Significativa, a proposito, la celebre scena del Duce con D’Annunzio, preludio del canto del cigno di quest’ultimo, sempre più ostile ai diabolici piani di Mussolini e del Führer.
L’ottima fotografia di Daniele Ciprì (Vincere, Sangue del mio sangue, Fiore) e l’accurata scenografia di Tonino Zera ci immergono nell’atmosfera fascista di quel periodo. É stato fondamentale per la riuscita del film poter girare dentro al Vittoriale, un luogo rimasto intatto nel tempo, dove sono custoditi ancora oggi i cimeli di Gabriele D’Annunzio.
Il cattivo poeta è una sorprendente opera prima che conferma il talento e la bravura di un regista che avrà sicuramente tanto da raccontare in futuro; un film che non ha nulla da invidiare ad altri lungometraggi, grazie a una solida sceneggiatura e alle memorabili interpretazioni degli attori, sia quelli principali che quelli secondari. Un ritratto intimo e privato di un uomo sul viale del tramonto.
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